Terenzio, Heauton timorumenos : Prologus, pag 2

Terenzio, Heauton timorumenos : Prologus

Latino: dall'autore Terenzio, opera Heauton timorumenos parte Prologus
Tum quod malevolus vetus poeta dictitat, repente ad studium hunc se adplicasse musicum, amicum ingenio fretum, haud natura sua, arbitrium vostrum, vostra existumatio [25] valebit Be', fate voi, dite voi, sarà il vostro giudizio a dettar legge; però io vi prego, [25] prego tutti voi di una cosa: che la voce dei nemici non conti più di quella degli amici
Qquare omnis vos oratos volo, ne plus iniquom possit quam aequom oratio Dovrete essere giusti
Facite aequi sitis; date crescendi copiam, novarum qui spectandi faciunt copiam sine vitiis Dovete dar modo di affermarsi a chi vi dà modo di vedere commedie nuove e senza pecche

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Ne ille pro se dictum existumet, [30] qui nuper fecit servo currenti in via decesse populum: quor insano serviat Ma non s'illuda che tutto questo sia detto a favor suo, quel poeta che poco fa ha [30] mostrato sulla scena il popolo che fa largo a uno schiavo che corre; perché il nostro autore dovrebbe mettersi al servizio di un matto
De illius peccatis plura dicet, quom dabit alias novas, nisi finem maledictis facit Delle sciocchezze di quest'uomo il nostro autore parlerà quando darà nuove commedie, lui, se non la pianta di calunniare: ascoltate con animo benevolo, voi
Adeste aequo animo; date potestatem mihi, [35] statariam agere ut liceat per silentium, ne semper servos currens, iratus senex, edax parasitus, sycophanta autem impudens, avarus leno adsidue agendi sint seni clamore summo, cum labore maxumo Consentite che io possa recitarla nel silenzio,[35] questa commedia tutta dialogo, che ancora una volta non mi tocchi, alla mia età, di sputare i polmoni e sudar sette camicie nella parte del servo che galoppa, del vecchio incazzato, del parassita senza fondo, o d'uno spudorato sicofante o di un ruffiano pidocchioso
[40] Mea causa causam hanc iustam esse animum inducite, ut aliqua pars laboris minuatur mihi Convincetevi, se non [40] altro per riguardo a me, che questa causa merita rispetto: e così, grazie a voi, farò meno fatica; il guaio è che gli autori, oggi, se scrivono una commedia, a un vecchio attore non risparmiano nulla; c'è da sgolarsi
Nam nunc novas qui scribunt nil parcunt seni: si quae laboriosast, ad me curritur; si lenis est, ad alium defertur gregem Corrono da me; c'è da scivolare dolcemente
[45] In hac est pura oratio Si rivolgono a un'altra compagnia [45] Bene, la commedia che sto per recitare è puro teatro di parola
Experimini in utramque partem ingenium quid possit meum Ecco l'occasione buona per verificare sin dove arrivi, in un genere e nell'altro, la mia arte