noxia Alexandria, dolis aptissima tellus, et totiens nostro Memphi cruenta malo, tris ubi Pompeio detraxit harena triumphos--[35] tollet nulla dies hanc tibi, Roma, notam | Scellerata Alessandria, terra fecondissima di frodi, e Menfi tante volte insanguinata dalla nostra sventura, dove la sabbia sottrasse a Pompeo tre trionfi[35] Nessun giorno, o Roma, ti toglierà questa infamia |
issent Phlegraeo melius tibi funera campo, vel tua si socero colla daturus eras | Meglio si sarebbero svolte per te le cerimonie funebri nel Campo Flegreo,o se al suocero tu avessi offerto il tuo collo |
scilicet incesti meretrix regina Canopi, una Philippeo sanguine adusta nota,[40] ausa Iovi nostro latrantem opponere Anubim, et Tiberim Nili cogere ferre minas, Romanamque tubam crepitanti pellere sistro, baridos et contis rostra Liburna sequi, foedaque Tarpeio conopia tendere saxo,[45] iura dare et statuas inter et arma Mari | Certo la meretrice regina della corrotta Canopo, una famosa macchiatasi del sangue di Filippo, [40] tentò di opporre al nostro Giove il latrante Anubi, e costringere il Tevere a subire le minacce del Nilo, e a respingere la tromba romana col sistro crepitante, e inseguire con barche a pertiche i rostri liburni, e tendere orrende zanzariere sulla Rupe Tarpea, [45] e dettare leggi fra le statue e le armi di Mario |
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quid nunc Tarquinii fractas iuvat esse secures, nomine quem simili vita superba notat, si mulier patienda fuit | Ora che serve che le scuri di Tarquinio siano state spezzate, lui che una vita superba bolla con un simile nome, se ci fu da sopportare una donna |
cane, Roma, triumphum et longum Augusto salva precare diem | Canta, Roma, il trionfo e salvata, prega un lungo giorno per Augusto |
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[50] fugisti tamen in timidi vaga flumina Nili: accepere tuae Romula vincla manus | [50] Tuttavia fuggisti sulle erranti correnti del timoroso Nilo: le tue mani ricevettero le catene romane |
bracchia spectavi sacris admorsa colubris, et trahere occultum membra soporis iter | Vidi le braccia morse dai sacri serpenti, e le membra assorbire il nascosto cammino |
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'Non hoc, Roma, fui tanto tibi cive verenda | " O Roma, con un tale cittadino per te io non fui da temere |
'[55] dixit et assiduo lingua sepulta mero | "[55]e disse con la lingua sfatta dal bere continuo |
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septem urbs alta iugis, toto quae praesidet orbi, non humana deicienda manu | La città alta sui sette colli, che domina su tutto il mondo, non si distrugge per mano umana |