Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro I, Elegia XVIII
Haec certe deserta loca et taciturna querenti, Et vacuum Zephyri possidet aura namus: Hic licet occultos proferre inpune dolores, Si modo sola queant saxa tenere fidem
Questi luoghi davvero deserti e silenziosi per chi si lamenta, e l'aria dello Zefiro domina il bosco vuoto: qui è permesso manifestare impunemente i dolori, nascosti purché i sassi solitari sappiano mantenere il segreto
Unde tuos primum repetam, mea Cynthia,fastus
Da dove, mia Cinzia, comincerò a ricordare il tuo orgoglio
Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro III, Elegia V
Quamvis multa tibi dolor hic meus aspera debet, Non ita saeva tamen venerit ira mea, Ut tibi sim merito semper furor et tua flendo [15] Lumina deiectis turpia sint lacrimis
Sebbene questo mio dolore ti procurerà molte difficoltà, tuttavia non così crudele sarà sopraggiunta la mia ira, che sia meritevole sempre del tuo furore e che piangendo [15] i tuoi occhi siano rovinati dalle lacrime sparse
An quia parva damus mutato signa colore, Et non ulla meo clamat in ore fides
Forse perché diamo un piccolo segno col cambiare colore, e nessuna fedeltà grida sul mio viso