Terenzio, Eunuchus: Prologus

Terenzio, Eunuchus: Prologus

Latino: dall'autore Terenzio, opera Eunuchus parte Prologus
Si quisquamst qui placere se studeat bonis quam plurimis et minime multos laedere, in is poeta hic nomen profitetur suom Se c'è gente che fa di tutto per piacere al maggior numero di persone oneste e per offenderne il meno possibile, il poeta assicura che il suo posto è tra quelli
tum siquis est qui dictum in se inclementius existumavit esse, sic existumet [5] responsum, non dictum esse, quia laesit prior Se qualcuno perciò ha pensato di essere stato trattato un po' male, pensi [5] invece che è una risposta, non un attacco, perché il primo a offendere è stato proprio lui
qui bene vortendo et easdem scribendo male ex Graecis bonis Latinas fecit non bonas, idem Menandri Phasma nunc nuper dedit, atque in Thesauro scripsit causam dicere [10] prius unde petitur, aurum qua re sit suom, quam illic qui petit, unde is sit thensaurus sibi aut unde in patrium monumentum pervenerit Quel tale che traduce bene, ma scrive male, e che da belle commedie greche ha cavato fuori brutte commedie latine, sì proprio lui ha rappresentato, poco tempo fa, il Fantasma di Menandro e nel Tesoro ha dato la parola all'accusato, che illustra perché [10] l'oro sia suo, prima che all'accusatore, che spiega invece per quali motivi quel tesoro gli appartenga e come sia finito nel sepolcro di suo padre
de(h)inc ne frustretur ipse se aut sic cogitet "defunctu' iam sum, nil est quod dicat mihi": [15] is ne erret moneo, et desinat lacessere Pertanto non s'illuda, questo signore, e non pensi Sono a posto, non c'è niente che possa obiettarmi: stia attento, lo avviso, e la smetta di [15] seccare
habeo alia multa quae nunc condonabitur, quae proferentur post si perget laedere ita ut facere instituit Ho in serbo molte altre cosette, che per ora gli perdono, ma che renderò pubbliche se continuerà a offendere
quam nunc acturi sumus Menandri Eunuchum, postquam aediles emerunt,[20] perfecit sibi ut inspiciundi esset copia Quando già l'avevano acquistato gli edili, si è procurato per visionarlo il testo dell'Eunuco di Menandro, [20] che andiamo ora a rappresentare
magistratu' quom ibi adesset occeptast agi La rappresentazione è cominciata alla presenza del magistrato
exclamat furem, non poetam fabulam dedisse et nil dedisse verborum tamen: Colacem esse Naevi, et Plauti veterem fabulam; [25] parasiti personam inde ablatam et militis E lui va strepitando che a presentare la commedia è stato un ladro, non un poeta,che però non è riuscito a farla franca: perché Nevio ha scritto un Adulatore ed esiste pure una vecchia commedia [25] di Plauto con questo titolo: da lì sono stati rubati i personaggi del parassita e del soldato
si id est peccatum, peccatum inprudentiast poetae, non quo furtum facere studuerit Ma, se di peccato si tratta, il peccato del poeta è l'inavvertenza, non il furto deliberato
id ita esse vos iam iudicare poteritis Che la cosa stia così potrete giudicarlo voi stessi
Terenzio, Adelphoe: Prologus

Terenzio, Adelphoe: Actus V, 855-881

Terenzio, Adelphoe: Actus I, 26-80

Terenzio, Heauton timorumenos : Actus II, 213-229

Terenzio, Hecyra: Prologus II

Terenzio, Hecyra: Actus IV, 577-606