ceterum post rem actam ut iam resederat impetus animorum ardorque, silentium subito ortum et tacita cogitatio quidnam egissent; nonne fauor plus ualuisset quam ratio aetatis maxime paenitebat; quidam fortunam etiam domus horrebant nomenque ex funestis duabus familiis in eas prouincias ubi inter sepulcra patris patruique res gerendae essent proficiscentis (19) Quam ubi ab re tanto impetu acta sollicitudinem curamque hominum animaduertit, aduocata contione ita de aetate sua imperioque mandato et bello quod gerundum esset magno elatoque animo disseruit, ut ardorem eum qui resederat excitaret rursus nouaretque et impleret homines certioris spei quam quantam fides promissi humani aut ratio ex fiducia rerum subicere solet |
Peraltro, dopo che tutto fu finito e gli ardenti entusiasmi si furono calmati, subentrò improvviso un tacito ripensamento; i cittadini si domandavano che cosa mai avevano fatto e se per caso la simpatia avesse avuto il sopravvento sulla fredda ragione Si preoccupavano soprattutto della giovane età del nuovo generale; alcuni avevano anche un superstizioso timore per la mala sorte della sua famiglia e per il nome di colui che, lasciando due famiglie in lutto, partiva per la Spagna a combattere una guerra fra i sepolcri del padre e dello zio 19 Allorché si accorse della preoccupazione e del turbamento dei suoi concittadini a causa di una decisione presa con tanto entusiasmo, Scipione, adunata l'assemblea, parlò della sua età e del comando che gli era stato affidato e della guerra che avrebbe dovuto combattere; parlò con così grande nobiltà di spirito da risollevare e da rinnovare ancora quell'ardore che già si era calmato e da riempire l'animo dei suoi concittadini di una speranza più sicura di quella, sia pur grande, che suole ispirare la fede di una promessa umana o il freddo ragionamento che vienedalla consapevolezza dei fatti |
fuit enim Scipio non ueris tantum uirtutibus mirabilis, sed arte quoque quadam ab iuuenta in ostentationem earum compositus, pleraque apud multitudinem aut per nocturnas uisa species aut uelut diuinitus mente monita agens, siue et ipse capti quadam superstitione animi, siue ut imperia consiliaque uelut sorte oraculi missa sine cunctatione exsequerentur ad hoc iam inde ab initio praeparans animos, ex quo togam uirilem sumpsit nullo die prius ullam publicam priuatamque rem egit quam in Capitolium iret ingressusque aedem consideret et plerumque solus in secreto ibi tempus tereret |
Fu, in verità, Scipione degno di ammirazione non solo per le sue effettive virtù, ma anche per una certa arte, che possedeva fin da giovane, di metterle in mostra; compiva la maggior parte delle sue azioni dichiarando davanti alla moltitudine che egli era stato consigliato o da visioni notturne o da un'ispirazione divina, sia perché avesse l'animo dominato da qualche superstizione, sia perché volesse che i suoi comandi e disegni fossero eseguiti senza indugio come ispirati dal responso di un oracolo A questa credenza preparando gli animi dei Romani fin da principio, dal momento in cui indossò la toga virile non diede mai esecuzione ad alcun atto né privato né pubblico prima di recarsi in Campidoglio; entrato nel tempio di Giove si sedeva e solo ed appartato passava qui un po' di tempo |
hic mos per omnem uitam seruatus seu consulto seu temere uolgatae opinioni fidem apud quosdam fecit stirpis eum diuinae uirum esse, rettulitque famam in Alexandro magno prius uolgatam, et uanitate et fabula parem, anguis immanis concubitu conceptum, et in cubiculo matris eius uisam persaepe prodigii eius speciem interuentuque hominum euolutam repente atque ex oculis elapsam his miraculis nunquam ab ipso elusa fides est; quin potius aucta arte quadam nec abnuendi tale quicquam nec palam adfirmandi multa alia eiusdem generis, alia uera, alia adsimulata, admirationis humanae in eo iuuene excesserant modum; quibus freta tunc ciuitas aetati haudquaquam maturae tantam rerum molem tantumque imperium permisit |
Questa abitudine, che conservò tutta la vita, diede credito presso alcuni intenzionalmente, presso altri per puro caso, alla diffusa opinione che Scipione fosse di stirpe divina; egli rinnovò la leggenda, che si era già sparsa intorno ad Alessandro Magno, del pari inconsistente e favolosa, che narrava che egli fosse nato dal connubio con un grande serpente e che il manifestarsi di quel prodigio era stato spesso avvertito nella camera da letto di sua madre; il serpente appariva snodandosi, e si dileguava poi improvvisamente quando interveniva qualcuno La fede in questi prodigi non fu mai da lui resa vana; anzi, la rafforzò con una certa arte di non negare il prodigio, né di confermarne apertamente la verità Molte altre circostanze di questo tipo, alcune vere, altre inventate, avevano fatto superare per Scipione il limite dell'ammirazione che si può avere per un uomo; basandosi su questi elementi, i Romani affidarono allora ad un giovane di età ancora immatura una così grande responsabilità ed un comando di tanta importanza |
Maybe you might be interested

Livio, Ab urbe condita: Libro 07, 01- 06
Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 07, 01- 06
ad eas copias quas ex uetere exercitu Hispania habebat, quaeque a Puteolis cum C Nerone traiectae erant, decem milia militum et mille equites adduntur, et M Iunius Silanus propraetor adiutor ad res gerendas datus est ita cum triginta nauium classe omnes autem quinqueremes erant Ostiis Tiberinis profectus praeter oram Tusci maris, Alpesque et Gallicum sinum et deinde Pyrenaei circumuectus promuntorium, Emporiis urbe Graeca oriundi et ipsi a Phocaea sunt copias exposuit inde sequi nauibus iussis Tarraconem pedibus profectus conuentum omnium sociorum etenim legationes ad famam eius ex omni se prouincia effuderant habuit naues ibi subduci iussit, remissis quattuor triremibus Massiliensium quae officii causa ab domo prosecutae fuerant |
A quelle forze che restavano in Spagna dell'antico esercito e a quelle che C Nerone aveva trasportato da Pozzuoli, furono aggiunti diecimila soldati e mille cavalieri; come collaboratore nel condurre l'impresa a fianco di Scipione fu posto il propretore M Giunio Silano Così con una flotta di trenta navi, tutte quinqueremi, Scipione partì dalle foci del Tevere; navigò lungo il litorale del mare Tusco, girando intorno al golfo Gallico e successivamente al promontorio dei Pirenei, per sbarcare le sue truppe ad Emporie, città greca, gli abitanti della quale sono anch'essi Focesi di origine Di qui, dopo aver ordinato che le navi lo seguissero, partì a piedi per Tarragona dove tenne l'adunanza di tutti gli alleati, le cui ambascerie alla notizia del suo arrivo si erano riversate da tutta la provincia Qui diede ordine di tirare in secco le navi, rimandando indietro quattro triremi dei Marsigliesi, che dalla loro città gli avevano fatto da scorta in segno d'onore |
responsa inde legationibus suspensis uarietate tot casuum dare coepit, ita elato ab ingenti uirtutum suarum fiducia animo ut nullum ferox uerbum excideret ingensque omnibus quae diceret cum maiestas inesset tum fides (20) Profectus ab Tarracone et ciuitates sociorum et hiberna exercitus adiit, collaudauitque milites quod duabus tantis deinceps cladibus icti prouinciam obtinuissent, nec fructum secundarum rerum sentire hostes passi omni cis Hiberum agro eos arcuissent, sociosque cum fide tutati essent Marcium secum habebat cum tanto honore, ut facile appareret nihil minus uereri quam ne quis obstaret gloriae suae successit inde Neroni Silanus, et in hiberna milites noui deducti |
Quindi agli ambasciatori alleati, che erano smarriti ed incerti per la varietà di tanti avvenimenti, cominciò a rispondere con quel tono così sereno e sicuro che nasceva dalla fiducia che il suo gran valore ispirava e che non gli faceva pronunciare alcuna parola altezzosa; in tutto ciò che egli diceva, insieme con una grande dignità vi era anche molta forza di persuasione 20 Partito da Tarragona Scipione visitò le città alleate e i quartieri d'inverno dell'esercito, encomiando i soldati che, colpiti da due successive gravi sconfitte, pure avevano mantenuto il possesso della provincia e non avevano permesso al nemico di godere i frutti delle sue fortunate imprese ed, avendolo tenuto lontano da tutto il territorio al di qua dell'Ebro, avevano lealmente protetto le popolazioni alleate Aveva con sé Marcio, a cui attribuiva tanto onore da far capire facilmente ch'egli non temeva per nulla che qualcuno potesse porre ostacolo alla sua gloria Di poi a Nerone successe Silano, mentre nuove milizie erano condotte nei quartieri d'inverno |
Maybe you might be interested

Livio, Ab urbe condita: Libro 37; 01 - 05
Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 37; 01 - 05
Scipio omnibus quae adeunda agendaque erant mature aditis peractisque Tarraconem concessit nihilo minor fama apud hostes Scipionis erat quam apud ciues sociosque, et diuinatio quaedam futuri, quo minus ratio timoris reddi poterat oborti temere, maiorem inferens metum in hiberna diuersi concesserant, Hasdrubal Gisgonis usque ad Oceanum et Gades, Mago in mediterranea maxime supra Castulonensem saltum; Hasdrubal Hamilcaris filius proximus Hibero circa Saguntum hibernauit |
Scipione intraprese in gran fretta le iniziative che bisognava affrontare e, condotte a termine tutte le azioni che si dovevano compiere, si ritirò a Tarragona La fama di Scipione non era presso il nemico per nulla minore di quanto lo fosse presso i concittadini e gli alleati ed il presentimento di quello che sarebbe accaduto suscitava una paura tanto più grande quanto meno i nemici potevano rendersi conto delle cause di un timore sorto senza alcun motivo Le forze avversarie avevano collocato separatamente i quartieri d'inverno; Asdrubale figlio di Gisgone fino all'Oceano e a Gades, Magone nell'entroterra, soprattutto sui monti di Castulone; Asdrubale figlio di Amilcare svernò intorno a Sagunto nelle vicinanze dell'Ebro |
aestatis eius extremo qua capta est Capua et Scipio in Hispaniam uenit, Punica classis ex Sicilia Tarentum accita ad arcendos commeatus praesidii Romani quod in arce Tarentina erat, clauserat quidem omnes ad arcem a mari aditus, sed adsidendo diutius artiorem annonam sociis quam hosti faciebat; non enim tantum subuehi oppidanis per pacata litora apertosque portus praesidio nauium Punicarum poterat quantum frumenti classis ipsa turba nauali mixta ex omni genere hominum absumebat, ut arcis praesidium etiam sine inuecto quia pauci erant ex ante praeparato sustentari posset, Tarentinis classique ne inuectum quidem sufficeret tandem maiore gratia quam uenerat classis dimissa est; annona haud multum laxauerat quia remoto maritimo praesidio subuehi frumentum non poterat |
In quella tarda estate, nella quale fu presa Capua e Scipione venne in Spagna, la flotta cartaginese, richiamata dalla Sicilia a Taranto, per intercettare il vettovagliamento del presidio romano che era nella rocca di Taranto, aveva chiuso ogni accesso dal mare alla fortezza ma prolungando troppo questa sorveglianza rendeva più difficili i rifornimenti sia agli alleati che ai nemici; infatti, lungo i litorali sicuri e nei porti resi accessibili dalla vigilanza delle navi cartaginesi, non si poteva trasportare per i cittadini tanto grano quanto ne consumavano gli stessi equipaggi della flotta, che erano composti da gente dì ogni razza; cosi, mentre la guarnigione della rocca, costituita da pochi soldati, poteva mantenersi con le sue riserve di frumento anche senza riceverne dell'altro, ai Tarentini, invece, ed agli equipaggi, non bastava nemmeno quello che era introdotto Alla fine l'allontanamento della flotta fu accolto con maggior favore del suo arrivo, il prezzo dei viveri, peraltro, non era molto diminuito, poiché, allontanatosi il presidio marittimo, non si poteva più introdurre grano |