[91] Socrates, in pompa cum magna vis auri argentique ferretur, 'Quam multa non desidero' | [91] Socrate, essendogli portata in processione una grande quantità di oro e argento, Quanto non desidero molte cose |
inquit | disse |
Xenocrates, cum legati ab Alexandro quinquaginta ei talenta attulissent, quae erat pecunia temporibus illis, Athenis praesertim, maxuma, abduxit legatos ad cenam in Academiam; is apposuit tantum, quod satis esset, nullo apparatu | Senocrate, avendogli portato gli ambasciatori cinquanta talenti da parte di Alessandro, che era una somma a quei tempi, soprattutto ad Atene, ingentissima, portò gli ambasciatori a cena in Accademia, e preparò quel tanto che fosse sufficiente senza alcun apparato |
Maybe you might be interested

Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 01; 230-273
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 01; 230-273
Cum postridie rogarent eum, cui numerari iuberet, 'Quid | Avendogli il giorno successivo chiesto a chi ordinava che fosse contato il denaro, che cosa |
vos hesterna' inquit 'cenula non intellexistis me pecunia non egere | Non avete capito, disse, dalla cenetta di ieri che non ho bisogno di denaro |
Maybe you might be interested

Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 05; 31-40
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 05; 31-40
Quos cum tristioris vidisset, triginta minas accepit, ne aspernari regis liberalitatem videretur | E avendoli visti molto tristi, accettò trenta mine, affinchè non sembrasse che la generosità del re fosse disprezzata |
[92] At vero Diogenes liberius, ut Cynicus, Alexandro roganti, ut diceret, si quid opus esset, 'Nunc quidem paululum' inquit 'a sole | [92] E invero più liberamente Diogene, da Cinico, ad Alessandro che gli chiedeva di dire se avesse bisogno di qualcosa, Ora spostati un po dal sole disse |
Maybe you might be interested

Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 05; 11-20
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 05; 11-20
Offecerat videlicet apricanti | Chiaramente aveva offuscato lui che prendeva il sole |
Et hic quidem disputare solebat, quanto regem Persarum vita fortunaque superaret; sibi nihil deesse, illi nihil satis umquam fore; se eius voluptates non desiderare, quibus numquam satiari ille posset, suas eum consequi nullo modo posse | E lui certo era solito discutere di quanto superasse nella vita e nella sorte il re dei Persiani; infatti a sé non mancava nulla, a quello niente sarebbe mai stato abbastanza, lui non desiderava i piaceri di quello di cui quellaltro non poteva mai saziarsi, e lui non poteva in nessun modo conseguire i suoi beni |
Maybe you might be interested

Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 03; 65-84
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 03; 65-84
[XXXIII] [93 ] Vides, credo, ut Epicurus cupiditatum genera diviserit, non nimis fortasse subtiliter, utiliter tamen: partim esse naturales et necessarias, partim naturales et non necessarias, partim neutrum; necessarias satiari posse paene nihilo; divitias enim naturae esse parabiles; secundum autem genus cupiditatum nec ad potiendum difficile esse censet nec vero ad carendum; tertias, quod essent plane inanes neque necessitatem modo, sed ne naturam quidem attingerent, funditus eiciendas putavit | [XXXIII] [93 ] vedi, credo che Epicuro divise i tipi di desideri, in modo forse non troppo acuto, ma tuttavia utile: Che sono in parte naturali e necessarie, in parte, naturali e non necessarie, in parte nè naturali nè necessarie; e che quelle necessarie possono essere soddisfatte quasi con niente; infatti sono procurabili le ricchezze della natura; riteneva che il secondo genere di desideri non era nè difficile da ottenere nè da farne a meno; ritenne che le terze, per il fatto che fossero del tutto inutili e che non toccassero non solo la necessità, ma neppure la natura, dovessero essere disprezzate dalle fondamenta |