[94] Hoc loco multa ab Epicureis disputantur, eaeque voluptates singillatim extenuantur; quarum genera [non] contemnunt, quaerunt tamen copiam | [94] A questo proposito sono argomentate molte cose dagli epicurei e quelle voluttà sono svilite ad una ad una; e di essi non biasimano i tipi, ma ne cercano labbondanza |
Nam et obscenas voluptates, de quibus multa ab illis habetur oratio, facilis communis in medio sitas esse dicunt, easque si natura requirat, non genere aut loco aut ordine, sed forma aetate figura metiendas putant, ab isque abstinere minime esse difficile, si aut valitudo aut officium aut fama postulet, omninoque genus hoc voluptatum optabile esse, si non obsit, prodesse numquam | Infatti dicono che le voluttà oscene, su cui un grande discorso è avuto da loro, furono poste a mezzo, facili, comuni, e se la natura le richiede, ritengono che siano mediate non dallorigine o dalla situazione o dalla disposizione, ma dalla bellezza, dalletà e dal fisico e che non è per niente difficile astenersi da quelle, se lo chiede o la salute o il ruolo o la reputazione, che questo tipo di piacere è desiderabile se non nuoce, ma non giova mai |
[95] Totumque hoc de voluptate sic ille praecipit, ut voluptatem ipsam per se, quia voluptas sit, semper optandam expetendam putet, eademque ratione dolorem ob id ipsum, quia dolor sit, semper esse fugiendum; itaque hac usurum compensatione sapientem, et voluptatem fugiat, si ea maiorem dolorem effectura sit, et dolorem suscipiat maiorem efficientem voluptatem; omniaque iucunda, quamquam sensu corporis iudicentur, ad animum referri tamen | [95] Riguardo al piacere egli pensò tutto questo così da ritenere che il piacere stesso di per sì, poichè è un piacere deve essere sempre desiderato e ricercato, e per la stessa ragione deve essere sempre fuggito il doloro per questo stesso motivo, perchè appunto è dolore; e che così il sapiente userà questo criterio così da sfuggire il piacere, se procurerà maggior dolore e da ricercare il dolore che rende più grande il piacere, e che tutte le cose felici, sebbene siano giudicate dal senso del corpo, sono tuttavia riferite allanimo |
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[96] Quocirca corpus gaudere tam diu, dum praesentem sentiret voluptatem, animum et praesentem percipere pariter cum corpore et prospicere venientem nec praeteritam praeterfluere sinere | [96] E che perciò il corpo gode tanto a lungo finchè sente presente il piacere e percepisce anche lanimo presente insieme con il corpo e guarda a ciò che viene e non lascia scorrer via un piacere passato |
Ita perpetuas et contextas voluptates in sapiente fore semper, cum expectatio speratarum voluptatum perceptarum memoria iungeretur | E che così i piaceri in un saggio saranno sempre eterni ed intrecciati, essendo congiunte lattesa delle voluttà sperate con il ricordo di quelle percepite |
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[XXXIV] [97 ] Atque his similia ad victum etiam transferuntur, extenuaturque magnificentia et sumptus epularum, quod parvo cultu natura contenta sit | [XXXIV] [97 ] E cose simili a queste sono trasferite anche al cibo e si attenua la magnificenza e il lusso dei banchetti poichè la natura è contenta di un piccolo apparato |
Etenim quis hoc non videt, desideriis omnia ista condiri | Infatti chi non vede questo, cioè che tutte queste cose sono insaporite dai desideri |
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Darius in fuga cum aquam turbidam et cadaveribus inquinatam bibisset, negavit umquam se bibisse iucundius: numquam videlicet sitiens biberat | Dario in fuga, avendo bevuto acqua torbida e inquinata dai cadaveri, disse di non aver mai bevuto con più gioia: evidentemente non aveva mai bevuto assetato |
Nec esuriens Ptolomaeus ederat; cui cum peragranti Aegyptum comitibus non consecutis cibarius in casa panis datus esset, nihil visum est illo pane iucundius | Né Tolomeo aveva mangiato affamato, ed, essendo stato offerto come cibo in casa del pane a lui che percorreva lEgitto senza che lo seguissero i compagni, niente gli sembrò più buono di quel pane |
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Socraten ferunt, cum usque ad vesperum contentius ambularet quaesitumque esset ex eo, quare id faceret, respondisse se, quo melius cenaret, obsonare ambulando famem | E si dice che Socrate, camminando piuttosto contento fino a sera ed essendogli stato chiesto perché lo facesse, abbia risposto che lui, per cenare meglio, stimolava la fame camminando |