... infatti, pare che ci troviamo davanti al negozio per nostra scelta. Non si ha affatto la sensazione di essere capitati lì per caso. né ci si sente imprigionati come invece in Alba in Pennsylvania. Potremmo esserci avvicinati alla vetrina per diversi motivi, o senza motivo. Non importa granché.
Non c'è alcuna sollecitazione; c'è solo una calma geometrica. C'è anche dell'altro, qualcosa che l'ordine e la pulizia della vetrina appaiono quasi voler nascondere: i fitti alberi, che rivelano l'oscura, impenetrabile presenza della natura. sono presenti nel dipinto come spaventevole alternativa al negozio, che invece manifesta un insieme di ordini.
Il più ovvio dei quali è l'ordine temporale, simboleggiato dall'orologio collocato al centro del quadro, mentre il più colto è l'ordine storico rappresentato dalle lesene che delimitano le vetrate. La nostra posizione rispetto alla vetrina è più o meno la stessa di quella in cui ci trovavamo in nottambuli rispetto al bar, ma poiché il negozio è chiuso siamo meno attratti verso ciò che c'è dentro.
Il dipinto fu eseguito nello studio di Cape Cod. Il titolo, le sette del mattino, si può riscontrare nell'orologio, che segna questo ora. Il quadro, diviso quasi a metà dal bianco della casa e dal buio della foresta, suscita tensione attraverso ciò che non è esplicitamente dipinto.