Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 04; 05,01- 05,04

Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 04; 05,01- 05,04

Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Libro 04; 05,01- 05,04
[5,1] Rem a nostris positam nec dicere audeo, quia infirma videtur, nec praeterire: quid enim mali est aliquid et faciliori iudici scribere [5,1] Esiste una teoria proposta dai nostri che io non ho coraggio di esporre, perché mi sembra che non abbia fondamento, e che, però, non voglio neanche tralasciare: che male cè, infatti, a scrivere qualcosa a un giudice indulgente
Immo si omnia argumenta ad obrussam coeperimus exigere, silentium indicetur: pauca enim admodum sunt sine adversario; cetera, etiamsi vincunt, litigant Anzi se iniziassimo a vagliare con rigore tutte le affermazioni, saremmo condannati al silenzio: infatti, sono molto poche quelle prive di avversari; le altre, anche se sono vittoriose, litigano
[5,2] Aiunt vere, quicquid circa Scythiam et Pontum et septemtrionalem plagam glaciatum et astrictum est, relaxari; tunc flumina gelata discedere, tunc obrutos montes nivem solvere [5,2] Essi affermano che durante la primavera tutto ciò che si è ghiacciato e congelato vicino la Scozia e il Ponto e le regioni settentrionali si scioglie; quindi i fiumi gelati tornano a scorrere, allora i monti che erano ricoperti dalla neve la sciolgono

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Credibile est ergo frigidos spiritus inde fieri et verno caelo remisceris E, quindi, credibile che da quelle zone provengano dei soffi freddi e si uniscano allaria della primavera
[5,3] Illud quoque adiciunt, quod nec sum expertus nec experiri cogito (tu quoque, censeo, si volveris verum exquirere, nivem in Care experiaris): minus algere aiunt pedes eorum, qui fixam et duram nivem calcant quam eorum, qui teneram et labefactam [5,3] Aggiungono anche questo, che io non ho provato e non voglio provare ( anche tu, credo, se vorrai cercare la verità, dovrai mettere alla prova un Cario): dicono che i piedi degli individui che camminano sulla neve dura e compatta sentono meno freddo di quelli di coloro che camminano su quella molle e che si squaglia

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[5,4] Ergo, si non mentiuritur, quicquid ex illis septemtrionalibus locis iam disturbata nive et glacie frangente se fertur, id meridianae partis tepentem iam umidumque aera alligat et praestringit: ita quae pluvia futura erat, grando fit iniuria frigoris [5,4] Quindi, se non affermano il falso, tutto ciò che proviene da quelle regioni settentrionai, quando la neve si è ormai sciolta e il ghiaccio sta per fondersi, congela e comprime laria ormai tiepida e umida: così quella che stava per divenire pioggia, per colpa del freddo, si trasforma in grandine

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