[1]'Quid ergo | [1] Che vuoi dire |
Non erit aliquis qui sapienti facere temptet iniuriam | Che non ci sarà nemmeno una persona che tenti di fare ingiustizia al saggio |
Temptabit, sed non peruenturam ad eum; maiore enim interuallo a contactu inferiorum abductus est quam ut ulla vis noxia usque ad illum vires suas perferat | Ci proverà, ma essa non riuscirà mai a raggiungerlo, giacché ha frapposto troppa distanza fra sé e le cose spicciole perché una forza nociva possa spingere la sua prepotenza fino a lui |
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Seneca, De Constantia Sapientis: 03; 01-05
Latino: dall'autore Seneca, opera De Constantia Sapientis parte 03; 01-05
Etiam cum potentes, et imperio editi et consensu seruientium validi, nocere intendent, tam citra sapientiam omnes eorum impetus deficient quam quae neruo tormentisue in altum exprimuntur, cum extra uisum exilierint, citra caelum tamen flectuntur | Anche quando i potenti, eccelsi per la loro sovranità e forti del servilismo dei sudditi, tenteranno di nuocere, i loro attacchi si esauriranno a livello tanto inferiore a quello della saggezza, quanto quei dardi che, scagliati da corde o da macchine, prima balzano in alto a perdita docchio, ma poi ricadono, senza aver raggiunto il cielo |
[2] Quid | [2] Cosa |
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Seneca, De Constantia Sapientis: 01; 01-03
Latino: dall'autore Seneca, opera De Constantia Sapientis parte 01; 01-03
Tu putas tum, cum stolidus ille rex multitudine telorum diem obscuraret, ullam sagittam in solem incidisse aut demissis in profundum catenis Neptunum potuisse contingi | Ancora pensi che, quando quel re dissennato oscurò il giorno con un nembo di dardi, una sola freccia abbia colpito il sole o che, quando calò catene in alto mare, fosse possibile cogliere Nettuno |
Vt caelestia humanas manus effugiunt et ab his qui templa diruunt ac simulacra conflant nihil diuinitati nocetur, ita quidquid fit in sapientem proterue, petulanter, superbe, frustra temptatur | Come gli esseri celesti sfuggono alla mano delluomo e gli dèi non subiscono danno da coloro che distruggono i templi o fondono le statue, così tutto ciò che è fatto contro i saggi con arroganza, insolenza, orgoglio, è sforzo vano |
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Seneca, De Constantia Sapientis: 10; 01-05
Latino: dall'autore Seneca, opera De Constantia Sapientis parte 10; 01-05
[3] 'At satius erat neminem esse qui facere vellet | [3] Ma non converrebbe di più che non esistesse nessuno con lintenzione di farlo |
'Rem difficilem optas humano generi, innocentiam; et non fieri eorum interest qui facturi sunt, non eius qui pati ne si fiat quidem potest | Tu auspichi una cosa difficile alla genìa umana, linnocenza; che le offese non si facciano, è problema che riguarda chi è disposto a farle, non chi le sa sopportare qualora gli si facciano |
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Seneca, De Constantia Sapientis: 18; 01-06
Latino: dall'autore Seneca, opera De Constantia Sapientis parte 18; 01-06
Immo nescio an magis vires sapientiae ostendat tranquillitas inter lacessentia, sicut maximum argumentum est imperatoris armis virisque pollentis tuta securitas in hostium terra | Anzi, forse la saggezza mostra meglio la sua forza restando tranquilla tra gli assalti, come la perfetta sicurezza mette in piena luce un comandante, forte di armi e uomini, in terra nemica |