[1] Chrysippus ait quendam indignatum, quod illum aliquis ueruecem marinum dixerat | [1] Crisippo narra di un tale che sera adirato, perché un tizio laveva chiamato montone marino |
In senatu flentem vidimus Fidum Cornelium, Nasonis Ouidi generum, cum illum Corbulo struthocamelum depilatum dixisset; adversus alia maledicta mores et vitam conuulnerantia frontis illi firmitas constitit, adversus hoc tam absurdum lacrimae prociderunt: tanta animorum inbecillitas est, ubi ratio discessit | In senato, abbiamo visto piangere Fido Cornelio, il genero di Ovidio Nasone, quando Corbulone lo chiamò struzzo spennacchiato: resse a fronte alta altri insulti che ferivano i suoi costumi e la sua vita, ma davanti a questo, tanto insensato, crollò in lacrime: tanto debole diventa lanimo, quando se ne va la ragione |
[2] Quid quod offendimur, si quis sermonem nostrum imitatur, si quis incessum, si quis uitium aliquod corporis aut linguae exprimit | [2] Che dire del fatto che ci sentiamo offesi, se qualcuno ci imita la parlata, landatura, se rifà un nostro difetto fisico o di pronuncia |
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Quasi notiora illa fiant alio imitante quam nobis facientibus | Come se quelle cose diventassero più note quando altri le imitano, che quando noi le facciamo |
Senectutem quidam inuiti audiunt et canos et alia ad quae voto peruenitur; paupertatis maledictum quosdam perussit, quam sibi obiecit quisquis abscondit: itaque materia petulantibus et per contumeliam urbanis detrahitur, si ultro illam et prior occupes; nemo risum praebuit qui ex se cepit | Cè chi non vuole sentir parlare di vecchiaia, di capelli bianchi e degli altri segni di unetà cui si desidera arrivare; ad altri scotta la critica alla loro povertà che, in realtà, rimprovera a se stesso chiunque cerca di nasconderla: ma per togliere ogni risorsa agli insolenti ed a quelli che fanno dello spirito offendendo, non cè che prevenirli di nostra iniziativa; non si è mai esposto al ridicolo chi ha cominciato con il ridere di se stesso |
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[3] Vatinium, hominem natum et ad risum et ad odium, scurram fuisse et uenustum ac dicacem memoriae proditum est | [3] Si legge nella storia che Vatinio, uomo nato per essere deriso e detestato, fu un canzonatore di se stesso spiritoso e mordace |
In pedes suos ipse plurima dicebat et in fauces concisas: sic inimicorum, quos plures habebat quam morbos, et in primis Ciceronis urbanitatem effugerat | Scherzava moltissimo sui suoi piedi e sulle cicatrici della sua gola: così era riuscito a sottrarsi ai frizzi dei nemici, che erano più numerosi delle sue malattie, e, soprattutto, a quelli di Cicerone |
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Si hoc potuit ille duritia oris qui adsiduis conviciis pudere dedidicerat, cur is non possit qui studiis liberalibus et sapientiae cultu ad aliquem profectum peruenerit | Ciò che ha potuto costui con limpudenza, dopo aver disimparato il pudore a furia di insultare, perché non deve poterlo fare chi ha raggiunto qualche risultato negli studi liberali e nel culto della saggezza |
[4] Adice quod genus ultionis est eripereei qui fecit factae contumeliae voluptatem; solent dicere 'o miserum me | [4] Aggiungi che è un modo di vendicarsi il togliere, a chi ha offeso, la soddisfazione delloffesa fatta; commentano, di solito: Povero me |
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Puto, non intellexit': adeo fructus contumeliae in sensu et indignatione patientis est | Credo che non abbia capito: fino a questo punto, il vantaggio delloffesa consiste nella reazione e nello sdegno di chi la subisce |