~Et tu, centurio, miles, quibus ab imperatore Paulo donatus decrevit potius quam Servius Galba fabulentur audis et hoc dicere me potius quam illum audi Ille nihil praeterquam loqui, et (id) ipsum maledice ac maligne, didicit: ego ter et viciens cum hoste ex provocatione pugnavi; ex omnibus, cum quibus manum conservi, spolia rettuli; insigne corpus honestis cicatricibus, omnibus adverso corpore exceptis, habeo Nudasse deinde se dicitur et, quo quaeque bello volnera accepta essent, rettulisse Quae dum ostentat, adapertis forte, quae velanda erant, tumor inguinum proximis risum movit |
E tu, centurione, soldato, quali ricom pense da parte del comandante L Paolo ricevesti e ascol ta me che ti dico questo, non lui Egli di una sola cosa è maestro, dell'arte di parlare, ed anche (questa) mette a servizio dell'invidia e della malignità: io invece ben ventìtré volte ho combattuto contro il nemico sfidandolo a Angolar tenzone; di tutti quelli con cui mi son mìsurato ho riportato le spoglie; ho il corpo costellato di cicatrici che ini fanno onore, tutte da ferite riportate in pieno petto Allora si dice che si denudò e si mise a raccontare in quale combattimento avesse riportato ogni ferita E nel mostrarle, scoprendo per caso le parti che erano da tenere coperto, una escrescenza all'inguine provocò le risa dei pììi vìcini |
Tum 'hoc quoque, quod ridetis', inquit 'in equo dies noctesque persedendo habeo, nec magis me eius quam cicatricum harum pudet paenitetque, quando numquam mihi impedimento ad rem publicam bene gerendam domi militiaeque fuit Ego hoc ferro saepe vexatum corpus vetus miles adulescentibus militibus ostendi: Galba nitens et integrum denudet Revocate, si videtur, tribuni, ad suffragium tribus; ego ad vos, milites, * * * * [40] (Sum)mam omnis captivi auri argentique translati (sestertium) milliens ducenties fuisse Valerius Antias tradit; qua haud dubie maior aliquanto summa ex numero plaustorum ponderibusque auri, argenti generatim ab ipso scriptis efficitur |
Allora anche questo bubbone, che vi dà ilarità, riprese, l'ho contratto a forza di stare in sella per giorni e notti intere, né me ne rincresce né me ne vergogno più che di queste cicatrici, dal momento che mai mi è stato d'impaccio nel compiere tutto il mio dovere verso la patria in pace e in guerra Io, anziano soldato, ai giovani soldati ho mostrato questo mio corpo tante volte devastato dal ferro: denudí Galba il suo tutto liscio ed intatto Richiamate, se così vi pare, o tribuni, 1e tribù a dare il voto; io vicino a voi, o soldati, **** [40] La quantità complessiva dell'oro ed argento cat turato e portato nel trionfo secondo Valerio Anziate am montava a centoventi milioni (di sesterzi ma un totale senza dubbio maggiore di questo si ottiene in base al cal colo del numero di carri e della massa d'oro e di argento, l'uno e l'altra riferiti dallo storico distintamente |
Alterum tantum aut in bellum proxumum absumptum aut in fuga, cum Samothracen peteret, dissipatum tradunt; eoque id mirabilius erat, quod tantum pecuniae intra triginta annos post bellum Philippi cum Romanis partim ex fructu metallorum, partim ex vectigalibus aliis coacervatum fuerat Itaque admodum inops pecuniae Philippus, Perseus contra praedives bellare cum Romanis coepit Ipse postremo Paulus in curru, magnam cum dignitate alia corporis, tum senecta ipsa maiestatem prae se ferens; (post) currum inter alios inlustres viros fili duo, (Q) Maximus et P Scipio; deinde equites turmatim et cohortes peditum suis quaeque ordinibus Pediti in singulos dati centeni (denarii), duplex (centurioni, triplex) equiti |
Una somma altrettanto grande si dice che andò o spesa per i preparativi della guerra imminente o dispersa nella fuga del re a Samotracía; che il tesoro di Perseo fosse così ingente stupisce di più perché accumulato nei trenta anni successivi alla guerra di Filìppo contro i Romani, parte con lo sfruttamento delle miniere, parte con altri tributi Perciò, mentre Filippo era a corto di denaro, Perseo al contrario era straricco, quando cominciò la guerra contro i Romani Da ultimo Paolo da solo procedeva sul cocchio, e ispirava grande maestà sia con l'imponenza della figura sia per l'età veneranda; (dietro) al cocchio, fra gli altri com battenti più illustri, i due figli, Q Massimo e P Scipione; e poi dietro í cavalieri ordinati per squadroni e le coorti dei fanti ognuna ordinata per centurie Ai fanti furono assegnati cento (denari) a testa, il doppio (ai centurioni, il triplo) ai cavalierì |
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(Alterum) tantum pediti daturum fuisse credunt et pro rata aliis, si aut in suffragio honori eius favissent, aut benigne hac ipsa summa (pro)nuntiata (ac)clamassent Sed non Perseus tantum per illos dies documentum humanorum casuum fuit, in catenis ante currum victoris ducis per urbem hostium ductus, sed etiam victor Paulus, auro purpuraque fulgens Nam duobus e filiis, quos duobus datis in adoptionem solos nominis, sacrorum familiaeque heredes retinuerat domi, minor, (duodecim) ferme annos natus, quinque diebus ante triumphum, maior, quattuordecim annorum, triduo post triumphum decessit; quos praetextatos curru vehi cum patre, sibi ipsos similis destinantis triumphos, oportuerat |
(ltrettanto di più si ritiene avrebbe dato ai fanti e proporzionatamente agli altri; se o avessero votato in favore del trionfo o se, all'annunzio di quella somma, l'avessero accolta ben disposti Ma in quei giorni non soltanto Perseo fu esempio istrut tivo delle vicende umane, tratto in catene attraverso la cìttà dinanzi al cocchio del comandante vittorioso, bensì anche il vincitore, Paolo, fulgente d'oro e di porpora Difatti dei suoi due figli, che dopo aver dati in adozione gli altri due, soli gli rimanevano a casa eredi del suo nome e partecipi ai riti sacri della famiglia, il minore quasi dodicenne gli morì cinque giorni prima del trionfo, il più grande, di quat tordici anni, tre giorni dopo il trionfo; e invece ci sarebbe voluto che anch'essi vestiti della toga pretesta fos sero portati sul cocchio insieme col padre, predestinando se stessi a simili trionfi |
Paucis post diebus data a M Antonio tribuno plebis contione, cum de suis rebus gestis more ceterorum imperatorum edissereret, memorabilis eius oratio et digna Romano principe fuit [41] 'Quamquam, et qua felicitate rem publicam administraverim, et (quae) duo fulmina domum meam per hos dies perculerint, non ignorare vos, Quirites, arbitror, cum spectaculo vobis nunc triumphus meus, nunc funera liberorum meorum fuerint, tamen paucis, quaeso, sinatis me cum publica felicitate conparare eo, quo debeo, animo privatam meam fortunam Profectus ex Italia classem a Brundisio sole orto solvi; nona diei hora cum omnibus meis navibus Corcyram tenui Inde quinto die Delphis Apollini pro me exercitibusque et classibus vestris sacrificavi |
Pochi giorni dopo, convocata lassemblea del popolo dal tribuno della plebe M Antonio, esponendo secondo l'uso di tutti gli altri coman danti di esercito il resoconto della sua impresa, Paolo tenne un discorso meritevole di esser ricordato e in tutto degno di un grande Romano [41] Per quanto m'immagini che non uno di voi ignori, o Quiriti, e con quale fortuna ho diretto l'azione comune e (quali) due fulmini in questi giorni si sono ab battuti sulla mia casa, avendo attirato i vostri sguardi una volta il mio trionfo, l'altra i funerali dei miei figli, pure, vi prego, permettetemi di paragonare brevemente alla felicità di voi tutti la mia personale condizione, con l'animo che si conviene Partito dall'Italia, salpai con la flotta da Brindisi al sorgere del sole; all'ora nona di quel giorno con tutte le mie navi raggiunsi Corcira Di lì dopo cinque giorni a Delfi celebrai un sacrificio ad Apollo per me e per i vostri eserciti e le vostre flotte |
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A Delphis quinto die in castra perveni: ubi exercitu accepto, mutatis quibusdam, quae magna impedimenta victoriae erant, progressus, quia inexpugnabilia (castra) hostium erant neque cogi pugnare poterat rex, inter praesidia eius saltum ad Petram evasi et ad Pydnam regem acie vici; Macedoniam in potestatem populi Romani redegi et, quod bellum per quadriennium tres ante me consules ita gesserunt, ut semper successori traderent gravius, id ego quindecim diebus perfeci Aliarum deinde secundarum rerum velut proventus secutus: civitates omnes Macedoniae se dediderunt, gaza regia in potestatem venit, rex ipse tradentibus prope ipsis dis in templo Samothracum cum liberis est captus Mihi quoque ipsi nimia iam fortuna videri eoque suspecta esse |
Da Delfi, dopo altri cinque giorni, arrivai all'accampamento: e qui ricevuto in consegna l'esercito e modificate alcune disposi zioni, che costituivano grave ostacolo alla vittoria, cominciai ad avanzare e poiché (il campo) avversario era inespugna bile e non si poteva costringere il re a combattere, infiltrandomi nel dispositivo nemico riuscii a superare il valico di Petra e presso Pidna vinsi il re in battaglia campale; la Macedonia ridussi in potere del popolo Romano e quella guerra, che per quattro anni i tre consoli prima di me combatterono in modo da lasciarla in consegna al successore sempre più aspra e difficile, in quindici giorni io l'ho portata a termine Di altri successivi felici eventi seguì per così dire abbondante messe: tutte le popolazioni di Macedonia si sono arrese, il tesoro del re è caduto nelle nostre mani, il re stesso coi suoi figli è stato catturato nel tempio di Samotracia, come se fossero stati proprio gli dèi a consegnarcelo Anche a me parve ormai eccessiva tanta fortuna e perciò sospetta |
Maris pericula timere coepi in tanta pecunia regia in Italiam traicienda et victore exercitu transportando Postquam omnia secundo navium cursu in Italiam pervenerunt neque erat, quod ultra precarer, illud optavi, ut, cum ex summo retro volvi fortuna consuesset, mutationem eius domus mea potius quam res publica sentiret Itaque defunctam esse fortunam publicam mea tam insigni calamitate spero, quod triumphus meus, velut ad ludibrium casuum humanorum, duobus funeribus liberorum meorum est interpositus |
Cominciai a paventare i pericoli del mare durante il trasporto in Italia di così grande quan tità di denaro del re e nel trasferimento dell'esercito vin citore Quando tutto fu arrivato in Italia con favorevole navigazione né c'era ragione di desiderare di più, espressi il voto, poiché giunta all'apice la fortuna è solita volgersi indie tro a ritroso, che del suo cambiamento fosse la mia casa piuttosto che lo stato a risentire gli effetti Pertanto spero che la fortuna dello stato sia ormai al sicuro in conse guenza delle mie gravi sventure, giacché il mio trionfo, quasi a scherno delle umane vicende, si intercalò fra i funerali dei due miei figli |
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Et cum ego et Perseus nunc nobilia maxime sortis mortalium exempla spectemur, illi, qui ante se captivos (captivus) ipse duci liberos vidit, incolumes tamen eos habet: ego, qui de illo triumphavi, ab alterius funere filii currum (escendi, alterum rediens) ex Capitolio prope iam expirantem (in)veni; neque ex tanta stirpe liberum superest, qui L Aemili Pauli nomen ferat Duos enim tamquam ex magna progenie liberorum in adoptionem datos Cornelia et Fabia gens habent: Paulus in domo praeter senem nemo superest Sed hanc cladem domus meae vestra felicitas et secunda fortuna publica consolatur [42] Haec tanto dicta animo magis confudere audientium animos, quam si miserabiliter orbitatem suam deflendo locutus esset Cn Octavius kalendis Decembribus de rege Perseo navalem triumphum egit |
E benché io e Perseo oggi siam riguardati come i più insigni esempi della sorte degli uomini, egli che (prigioniero) ha visto condotti davanti a sé prigionieri i suoi figli, pure incolumi li conserva; ed io, che ho riportato il trionfo su di lui, di ritorno dal fune rale di uno dei due figli (salii) sul cocchio e (scendendo) dal Campidoglio trovai a casa (l'altro) quasi ormai in fin di vita; né di tanta discendenza di figli mi rimane chi con tinui il nome di L Emilio Paolo Perché due, dati in adozione, sembrandomi di aver numerosa prole, ora li ha la casata dei Corneli e dei Fabi: all'infuori di questo vecchio non un Paolo resta nella mia casa Ma codesta disgrazia della mia famiglia consolano la vostra felicità e la fortuna dello stato [42] Queste parole pronunciate con tanto coraggio fecero impressione sugli ascoltatori più che se nel discorso avesse compianto in queruli toni la perdita dei suoi figli Cn Ottavio celebrò il trionfo navale sul re Perseo le calende di Dicembre |
Is triumphus sine captivis fuit, sine spoliis Dedit sociis navalibus in singulos denarios septuagenos quinos, gubernatoribus, qui in navibus fuerant, duplex, magistris navium quadruplex Senatus deinde habitus est Patres censuerunt, ut Q Cassius Persea regem cum Alexandro filio Albam in custodiam duceret; comites, pecuniam, argentum, instrumentum, quod haberet, nihil (detrahens habere sineret; Bithys, filius Cotyis,) regis Thracum, (cum) obsidibus in custodiam Carseolos est missus Ceteros captivos, qui in triumpho ducti erant, in carcerem condi placuit Paucos post dies, quam haec (sunt) acta, legati ab Cotye, rege Thracum, venerunt pecuniam ad redimendum filium aliosque obsides adportantes |
Questo trionfo fu senza prigionieri e senza spoglie Assegnò ai socii navali settantacinque denari a testa, agli ufficiali di rotta, im barcati, il doppio, ai comandanti di nave il quadruplo Poi si tenne seduta in senato I senatori deliberarono che Q Cassio conducesse il re Perseo con il figlio Alessandro ad Alba relegandovelo sotto speciale sorveglianza; gli nomini del seguito, il denaro, l'argento, gli oggetti personali che ave va, senza nulla (togliergli, doveva permettergli di conservarli; Biti, figlio di Coti,) re dei Traci, (insieme con) gli ostaggi fu inviato agli arresti a Carseoli Tutti gli altri prigionieri, che avevano sfilato nel corteo trionfale, si decise di rin chiuderli in prigione Pochi giorni dopo che si era (data esecuzione) a tali provvedimenti giunsero ambasciatori da parte di Coti, re della Tracia, portando denaro per il riscatto del figlio e degli altri ostaggi |
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Eis in senatum introductis et id ipsum argumenti praetendentibus orationi, non sua voluntate Cotyn bello iuvisse Persea, quod obsides dare coactus esset, orantibusque, ut eos pretio, quantum ipsi statuissent patres, redimi paterentur, responsum ex auctoritate senatus est, populum Romanum meminisse amicitiae, quae cum Cotye maioribusque eius et gente Thracum fuisset Obsides datos crimen, non criminis defensionem esse, cum Thracum genti ne quietus quidem Perseus, nedum bello Romano occupatus timendus fuerit Ceterum, etsi Cotys Persei gratiam praetulisset amicitiae populi Romani, magis, quid se dignum esset, quam quid merito eius fieri posset, aestimaturum, filium atque obsides ei remissurum |
Fatti entrare in senato e proprio questo, l'esser stato costretto il re a dare ostaggi, ponendo a base della loro difesa, come pro va che egli aveva aiutato Perseo nella guerra non di sua volontà, e supplicando di poterli riscattare al prezzo stabilito dai padri, su parere del senato fu loro rispo sto dal pretore che il popolo Romano era memore dell'ami cizia con Coti e i suoi ascendenti e con il popolo dei Traci L'aver dato ostaggi costituiva colpa, non già discolpa, dal momento che Perseo non aveva rappresentato per i Traci un pericolo neppure quand'era in pace coi Romani, figurarsi poi allora che era impegnato nella guerra contro di essi Però, anche se Coti aveva preferito il favore di Perseo all'amicizia del popolo Romano, il senato avrebbe preso in considerazione che cosa si confacesse alla propria dignità piuttosto che quello che meritava la sua condotta, e gli avrebbe restituito il figlio e gli ostaggi |