La popolazione ebraica in Palestina aumentò a seguito della dichiarazione di Balfour del 1917, una lettera che l'allora ministro degli Esteri britannico Arthur Balfour scrisse al Barone Lionel Walter Rothschild, banchiere politico ebreo-inglese e referente della comunità ebraica per il governo. Nella lettera il governo britannico dichiarava che "vede con favore la costituzione in Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebraico e sia opererà per facilitare il raggiungimento di questo scopo, essendo chiaro che nulla deve essere fatto che pregiudichi i diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche della Palestina, né i diritti e lo status politico degli ebrei nelle altre nazioni". Alla fine della prima guerra mondiale la Palestina, a seguito della dissoluzione dell'impero Ottomano, era diventato un territorio sotto il controllo del protettorato britannico. Gli inglesi erano spaventati dalla crescente potenza militare egiziana per il controllo del Canale di Suez, e la presenza di una popolazione sul territorio che fosse più vicina a loro rappresentava una rassicurazione.
Nei vent'anni successivi gli ebrei arrivarono sempre più in massa passando da circa 80.000 a 360.000 accumulando, terre e creando una rete tra le comunità che via via andavano formandosi. Nacque così un'ostilità da parte dei locali nei confronti degli immigrati, ostilità che nel 1936 innescò la grande rivolta araba dei palestinesi, repressa dai soldati britannici e dall'Haganah, l'esercito clandestino ebraico in Palestina, che collaborò con il britannici contro i palestinesi, ai quali, prima di essere disarmati, fu imposta la detenzione amministrativa, ovvero l'arresto senza un capo d'accusa e un regolare processo (lo stesso che vige oggi in Cisgiordania).
Con le persecuzioni naziste gli ebrei arrivarono in massa e nel 1948, quando se ne andarono i britannici, le milizie ebraiche erano molto più forti, armate e organizzate di quelle dei palestinesi, tanto da riuscire a prendersi città e villaggi in poche settimane, occupando case che prima erano dei palestinesi; relegando di fatto i profughi palestinesi nella striscia di Gaza, in Cisgiordania o in esilio in Libano, in Siria e in Giordania.
Gaza quindi era un luogo sicuro nonostante fosse circondata dal nuovo Stato che nel frattempo la occupava, installava colonie e faceva incursioni militari quando e come voleva.
Nel 2006 Le presidenziali palestinesi furono vinte da Hamas. Hamas è un'organizzazione politica e islamica, acronimo di movimento islamico per la Resistenza, da molte Nazioni inserita nella lista delle organizzazioni terroristiche ma non dall'Onu, che nel 2018 respinse una mozione che ne chiedeva l'inserimento proprio in quella lista. L'obiettivo ultimo del movimento e la cacciata degli ebrei dalla Palestina, ovvero da quella terra che va "dal fiume Giordano al mare".
Nel 2006 gli avversari di Hamas del fronte laico e progressista composto da Fatah e dal fronte Popolare per la liberazione della Palestina presero 10.000 voti in più, ma a differenza delle volte precedenti si erano presentati separati.
Fino a quel momento Gaza è la Cisgiordania erano state sotto il controllo dell'ANP, l'autorità Nazionale Palestinese nata dagli accordi di Oslo nel 1994, unico tentativo di pace concreto fatto dal 1948 a oggi. Gli accordi prevedevano il riconoscimento dello Stato di Israele e la creazione di un autorità Nazionale Palestinese, prototipo dello Stato che sarebbe nato in diverse tappe.
Quel processo però si è interrotto il 4 novembre 1995 quando, durante una manifestazione a sostegno degli accordi di pace, un estremista colono ebreo ha ucciso gli Yitzhak Rabin, primo ministro israeliano e protagonista degli accordi di Oslo insieme a Yasser Arafat.
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Con la vittoria di Hamas alle presidenziali, inizia l'assedio da parte di Israele, che decide di chiudere dentro la striscia di Gaza, non solo il suo nemico giurato, Hamas, ma anche 2 milioni di civili. Le costruisce un muro attorno, chiude dentro un recinto un popolo che per il 90% era composto dai figli e dai nipoti dei profughi del 1948, iniziando un assedio totale: terra, mare, cielo sono sotto il controllo israeliano, l'acqua potabile è rara perché il dissalatore spesso viene bombardato e l'elettricità viene somministrata da Israele per sole 4 ore al giorno, senza un orario prestabilito, con una turnazione volutamente casuale nei quartieri.
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sarà difficile convincere i bambini mutilati e orfani che la pace con Israele è necessaria, sarà difficile dirgli di perdonare quando a 5, 6 o 10 anni hanno perso tutto.
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