Sumatur enim nobis quidam praestans vir optumis artibus, isque animo parumper et cogitatione fingatur | Si prenda infatti per noi un uomo prestante di ottime inclinazione e si immagini questo per un po nellanimo e nel pensiero |
Primum ingenio eximio sit necesse est; tardis enim mentibus virtus non facile comitatur; deinde ad investigandam veritatem studio incitato | Innanzitutto bisogna che abbia una spiccata intelligenza; infatti la virtù non si accompagna facilmente ad intelligenze limitate; poi una passione che mira al ricercare la verità |
Ex quo triplex ille animi fructus existet, unus in cognitione rerum positus et in explicatione naturae, alter in discriptione expetendarum fugiendarumque rerum ne vivendi, tertius in iudicando, quid cuique rei sit consequens quid repugnans, in quo inest omnis cum subtilitas disserendi, tum veritas iudicandi | E da ciò quel prodotto dellanimo è tripartito, uno posto nel pensiero delle cose e nella spiegazione della natura, laltro nella descrizione delle cose da ricercare e da fuggire e nella razionalità del vivere bene, il terzo nel giudicare che cosa sia conseguente e che cosa opposto a qualunque cosa, in cui cè totlamente tanto la sottigliezza del discutere, quanto la verità del giudicare |
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Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 01; 230-273
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 01; 230-273
[69] Quo tandem igitur gaudio adfici necesse est sapientis animum cum his habitantem pernoctantemque curis | [69] E infine da che gioia dunque bisogna che sia preso lanimo del saggio che abita e passa la notte in queste occupazioni |
ut, cum totius mundi motus conversionesque perspexerit sideraque viderit innumerabilia caelo inhaerentia cum eius ipsius motu congruere certis infixa sedibus, septem alia suos quaeque tenere cursus multum inter se aut altitudine aut humilitate distantia quorum vagi motus rata tamen et certa sui cursus spatia definianthorum nimirum aspectus impulit illos veteres et admonuit, ut plura quaererent; inde est indagatio nata initiorum et tamquam seminum, unde essent omnia orta generata concreta, quaeque cuiusque generis vel inanimi vel animantis vel muti vel loquentis origo, quae vita, qui interitus quaeque ex alio in aliud vicissitudo atque mutatio, unde terra et quibus librata ponderibus, quibus cavernis maria sustineantur, qua omnia delata gravitate medium mundi locum semper expetant, qui est idem infimus in rutundo | Così che, avendo guardato i movimenti e le orbite di tutto il mondo e avendo visto che innumerevoli stelle ferme nel cielo lo accompagnano nel suo modo, ferme in sedi sicure e sette altre che tengono ciascuna il proprio corso, molto distanti fra loro per laltezza o la bassezza , i cui moti vaghi definiscono tuttavia orgite sicure e certe del proprio corso) la visione di queste cose spinse quegli antichi e li spronò a cercare più cose; da lì nacque lindagine degli inizi, e come dei semi da cui tutte le cose fossero generate, sorte, create, e quale fosse lorigine di ciascun genere sia animato sia inanimato sia muto sia parlante, quale la vita, quale la conclusione e quali vicissitudini e cambiamenti da una cosa ad unaltra, da dover la terra, bilanciata da quali pesi, da quali spazi siano sostenuti i mari, da che cosa tutte le cose, trascinate dalla cravità, cerchino sempre ul posto al centro della terra, che è il punto più basso in una sfera |
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Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 05; 21-30
[XXV] [70] Haec tractanti animo et noctes et dies cogitanti existit illa deo Delphis praecepta cognitio, ut ipsa se mens agnoscat coniunctamque cum divina mente se sentiat, ex quo insatiabili gaudio compleatur | [XXV] [70] In un animo che si occupa di queste cose e ci pensa notti e giorni, si adatta quella conoscenza voluta a Delfi, cioè che la mente si riconosca e si senta unita con la mente divina, da cui è riempita di gioia inestinguibile |
Ipsa enim cogitatio de vi et natura deorum studium incendit illius aeternitatem imitandi, neque se in brevitate vitae conlocatam putat, cum rerum causas alias ex aliis aptas et necessitate nexas videt, quibus ab aeterno tempore fluentibus in aeternum ratio tamen mensque moderatur | Infatti questo pensiero sulla forza e sulla natura degli dei accende il desiderio di imitare leternità e non la reputa collocata nella brevità della vita, quando vede le altre cause delle cose, sorte da altre e legate da un vincolo di continuità, e, fluendo quelle dalleternità, tuttavia anche la ragione e la mente le dirigono |