Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 03; 34-64, pag 2

Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 03; 34-64

Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 03; 34-64
[44] Itaque nihil melius, quam quod est in consuetudine sermonis Latini, cum elisse ex protestate dicimus eos qui ecfrenati feruntur aut libidine aut iracundia; quamquam ipsa iracondia libidinis est pars; sic enim definitur iracundia: ulciscendi libido [44] Perciò nessuna espressione è migliore di quella che si usa comunemente nella lingua latina, quando diciamo che sono usciti di senno coloro che si fanno trasportare senza freno o dalla bramosia o dalla collera; sebbene la stessa collera sia una forma di bramosia; infatti la collera è così definita: desiderio di vendetta
[45] Qui igitur exisse ex potestate dicuntur, idcirco dicuntur, quia non sint in potestate mentis, cui regnum totius animi a natura tributum est [45] Dunque quando si dice che sono usciti di senno, allora si intende dire che non sono più sotto il controllo della mente, alla quale è stata affidata dalla natura la sovranità dellintera anima
[46] Graeci autem manìan unde appellent, non facile dixerim; eam tamen ipsam distinguimus nos melius quam illi [46] Ma non saprei dire facilmente da dove i Greci derivino il termine manìa; tuttavia noi distinguiamo questo stesso fenomeno meglio di loro

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Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 02; 01-41

Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 02; 01-41

[47] Hanc enim insaniam quae iuncta stultitiae patet latius a furore disiungimus [47] Infatti separiamo questa insania che unita alla stoltezza abbraccia un significato più ampio, dalla pazzia furiosa
[48] Graeci volunt illi quidem, sed parum valent verbo; quem nos furorem, melagcholìan illi vocant; quasi vero atra bili solum mens ac non saepe vel iracundia graviore vel timore vel dolore moveatur; quo genere Athamantem, Alcmeonem, Aiacem, Orestem furere dicimus [48] Certamente anche gli stessi Greci lo vorrebbero, ma possono contare poco sul lessico; essi chiamano melagcholìa quello che noi denominiamo pazzia furiosa; come se davvero la mente fosse sconvolta solo dallatrabile e non spesso da una collera più violenta o dalla paura o dal dolore; diciamo che da questo genere di pazzia erano colpiti Atamante, Alcmeone, Aiace, Oreste

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Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 01; 188-229

[49] Qui ita sit adfectus, eum dominum esse rerum suarum vetant duodecim tabulae; itaque non est scriptum si insanus, sed si furiosus escit [49] Le dodici tavole vietano che sia padrone dei propri beni, colui che si trova in tale condizione; e perciò non è scritto se è pazzo, ma se è pazzo furioso
[50] Stultitiam enim censuerunt constantia, id est sanitate, vacantem posse tamen tueri mediocritatem officiorum et vitae communem cultum atque usitatum; furorem autem esse rati sunt mentis ad omnia caecitatem [50] Infatti i nostri antenati ritennero che la stoltezza, priva di equilibrio, cioè di salute, potesse tuttavia provvedere a doveri non molto impegnativi e ad una normale ed ordinaria condotta di vita; mentre giudicarono la pazzia furiosa come un accecamento totale della mente

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Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 04; 31-40

[51] Quod cum maius esse videatur quam insania, tamen eius modi est, ut furor in sapientem cadere possit, non possit insania [51] Anche se questa condizione sembra essere più grave della pazzia, tuttavia è tale che la pazzia furiosa possa colpire il sapiente, mentre la semplice pazzia non possa
[52] Sed haec alia quaestio est; nos ad propositum revertamur [52] Ma questa è unaltra questione; noi ritorniamo al nostro argomento

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[53] Cadere, opinor, in sapientem aegritudinem tibi dixisti videri [53] Hai detto, credo, che ti sembra che lafflizione colpisca anche il sapiente