Dum tibi Cadmeae dicuntur, Pontice, Thebae Armaque fraternae tristia militiae, Atque, ita sim felix, primo contendis Homero, Sint modo fata tuis mollia carminibus: Nos, ut consuemus, nostros agitamus amores [5] Atque aliquid duram quaerimus in dominam ; Nec tantum ingenio, quantum servire dolori Cogor et aetatis tempora dura queri | Mentre tu canti, o Pontico, la Cadmea Tebe e le tristi armi della guerra fraterna, e cosicché io sia felice, gareggi con Omero, primo fra i poeti, purché il fato sia favorevole ai tuoi carmi: io, come il solito,seguo i miei amori [5] e cerco qualche rimedio alla durezza della mia padrona; e sono costretto a servire non tanto l'ingegno, quanto il dolore e a lamentare i duri tempi della mia vita |
Hic mihi conteritur vitae modus, haec mea fama est Hinc cupio nomen carminis ire mei [10] Me laudent doctae solum placuisse puellae Pontice, et iniustas saepe tulisse minas : Me legat assidue post haec neglectus amator, Et prosint illi cognita nostra mala | Così per me trascorre la condizione della vita, questa è la mia fama, da qui desidero la gloria dei miei carmi [10] mi lodino solo per essere piaciuto alla dotta fanciulla, o Pontico, e per aver sofferto spesso ingiuste minacce: mi legga assiduamente l'amante disprezzato dopo ciò, e la conoscenza dei miei mali gli giovi |
Te quoque si certo puer hic concusserit arcu, [15] Quo nolim nostros te violasse deos, Longe castra tibi, longe miser agmina septem Flebis in aeterno surda iacere situ, Et frustra cupies mollem componere versum, Nec tibi subiciet carmina serus Amor | Anche tu, se questo fanciullo ti colpirà con l'arco infallibile, [15] con cui non vorrei che il mio dio ti ferisse, ti lamenterai infelice che per te giacciono lontano gli accampamenti e lontano le sette schiere, sordi al richiamo, e invano desidererai comporre un verso amoroso, né ti suggerirà carmi Amore tardivo |
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[20] Tum me non umile mirabere saepe poetam, Tunc ego Romanis praeferar ingeniis, Nec poterunt iuvenes nostro reticere sepulcro | [20] Allora spesso mi ammirerai non umile poeta, allora sarò anteposto ai grandi ingegni romani, e i giovani accanto al mio sepolcro non potranno tacere: |
Ardoris nostri magne poeta, iaces | Grande poeta del nostro ardore, tu qui giaci |
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Tu cave nostra tuo contemnas carmina fastu:[25] Saepe venit magno fenore tardus Amor | Tu non disprezzare per superbia i nostri canti: [25] spesso Amore tardivo giunge con un grande guadagno |
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