Negli ultimi settanta anni la Cina:
- ha vinto la seconda guerra mondiale grazie alla sconfitta del Giappone per mano americana
- ha vinto la guerra fredda, conclusa con il suicidio dell'Unione Sovietica - unico impero che potesse contestarne i confini - indotto dalla superpotenza Usa
- ha vinto la guerra di Bush al terrorismo, alla cui ombra ha serenamente gestito la propria ascesa al rango di superpotenza, con gli Stati Uniti distratti dalle spedizioni in Afghanistan e Iraq
- ha vinto la partita della "crisi globale", ossia della recessione occidentale e della perdita di credibilità del sistema economico-politico a stelle e strisce, innescata dal terremoto nel sistema finanziario centrato su Wall Street
E' assioma condiviso che fra Stati Uniti e Cina si sia determinato nell'ultimo decennio un rapporto simbiotico come solo quello fra debitore e creditore. La Cina produce a basso costo beni di crescente spessore tecnologico e li vende all'America, da cui accumula formidabili riserve in dollari, in gran parte reinvestite in buoni del Tesoro Usa, così alimentando l'economia statunitense perché continui ad assorbire merci cinesi. Un ricatto reciproco. Subìto da Washington. Perseguito lungo 3 decenni da Pechino per uscire dal sottosviluppo e gettare le fondamenta della futura competizione-partership paritaria a tuto tondo- geopolitica ed economica - con il Numero Uno. Una catena che vincola i 2 paesi in un meccanismo che riproduce sul piano economico, la logica della mutua distruzione assicurata Usa-Urss.
Se l'America non onorasse il debito verso la Cina, assesterebbe un colpo fatale alla propria reputazione e minerebbe la propria economia. Se la Cina cesasse di servirsi al mercato delle obbligazioni Usa, si riconsegnerebbe al sottosviluppo. Rischierebbe inoltre la disintegrazione sociale, politica e geopolitica giacchè la sua legittimazione poggia sulla promessa di un futuro sempre migliore per 1 miliardo e 400 milioni di persone.
La Cina deve molto all'America del suo status di superpotenza. Pechino ha saputo far leva sulle incoerenze strategiche dell'impero a stelle e strisce per trarne massimo profitto con rischio minimo