Della implacabile ironia di Pietro Coccoluto Ferrigni, questo il suo vero nome, avevano fatto le spese soprattutto i poveri macchiaioli. Del suo sarcasmo dava prova anche in questo caso. Compose lui stesso i versi trascritti dal pittore al centro verso destra nel muro giallo che fa da sfondo alla figura:
"Se l'uomo qui dipinto al naturale /
Non è giovine grazioso ed alto e snello /
Se ne accusi il pennello /
Non ci ha colpa, per Dio, l'originale "
In geriale contrappunto compaiono dall'altra parte del muro, a sinistra, una serie di sgorbi infantili con sotto una firma che è quella della figliastra dell'artista, Ada, come se il patrigno le avesse permesso di intervenire nel suo lavoro. Questo dettaglio ci colpisce perché è un omaggio alla creatività infantile. Rimane l'impressionante sagoma quasi ritagliata di Yorick che come in sovraimpressione, assorto e con la sigaretta accesa in mano - si intravede anche il filo di fumo - sembra voler uscire dal quadro, come se questo non riuscisse più a contenerne la mole. Rappresentando l'amico pittore Francesco Gioli - che col fratello Luigi aveva lo studio al piano terra del villino di via Marsilio Ficino 8 dove al primo piano si trovava quello di Corcos - mentre osservava questo ritratto, aveva forse inteso rendere omaggio a questo suo capolavoro.