Garrick aveva preso alla lettera il consiglio che Amleto, nell'omonima tragedia, da alla compagnia itinerante di attore, mentre li dispone a mettere in scena l'omicidio del padre da parte del fratello di quest'ultimo. Garrick introduce una nuova maniera di recitare, priva di qualsiasi esuberanza declamatoria, ma fondata su un tono calibrato e realistico.
Hogarth lo ritrae nelle vesti di Riccardo III, quando nel V atto dell'omonima tragedia shakespeariana, il monarca, al termine di un incubo, si desta, benché abbia ancora davanti agli occhi gli spettri di coloro che ha ucciso. In questo sguardo, dove sogno e realtà si fronteggiano, Hogarth condensa la propria idea di pittura, così simile al teatro, e tanto più conforme all'essenza della vita.