Cicerone, Filippiche: 10; 16-20

Cicerone, Filippiche: 10; 16-20

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 10; 16-20
[16] [VIII] Si ipse viveret Caesar, acrius, credo, acta sua defenderet, quam vir fortissimus defendit Hirtius, aut amicior causae quisquam inveniri potest quam filius [16] [VIII] Se Cesare in persona vivesse, difenderebbe, credo, più energicamente i suoi atti, di quello che fa lintrepido Irzio, o che si potrebbe trovare, alcuno più amico alla causa (di Cesare) del figlio
At horum alter, nondum ex longinquitate gravissimi morbi recreatus, quicquid habuit virium, id in eorum libertatem defendendam contulit, quorum votis iudicavit se a morte revocatum, alter virtutis robore firmior quam aetatis cum istis ipsis veteranis ad Brutum liberandum est profectus Ma luno di esse, non ancora rimessosi da una lunga, gravissima malattia, tutte le forze che ha, le utilizzò per la difesa della libertà di coloro, per i cui voti ritenne di essere stato richiamato in vita, laltro più robusto nel valore che nelletà, è partito proprio con questi veterani a liberare Bruto
Ergo illi certissimi idemque acerrimi Caesaris actorum patroni pro Bruti salute bellum gerunt; quos veterani sequuntur: de libertate enim populi Romani, non de suis commodis armis decernendum vident Dunque quei più sicuri e al medesimo tempo più ardenti patrocinatori degli atti di Cesare fanno guerra per salvare Bruto; e i veterani li seguono: vedono infatti che devono combattere per la libertà del popolo romano, non per i propri interessi

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Cicerone, Filippiche: 05; 01-05
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Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 05; 01-05

[17] Quid est igitur, cur iis, qui Brutum omnibus opibus conservatum velint, Bruti sit suspectus exercitus [17] Che motivo cè dunque, perché a coloro i quali desiderano che Bruto sopravviva con tutte le forze, riesca sospetto lesercito di Bruto
An vero, si quid esset, quod a Bruto timendum videretur, Pansa id non videret aut, si videret, non laboraret O forse, se ci fosse qualcosa, che apparisse come un pericolo per Bruto, Pansa non vedrebbe ciò o, se lo vedesse, non se ne darebbe pensiero

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Cicerone, Filippiche: 12; 24-27
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Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 12; 24-27

Quis aut sapientior ad coniecturam rerum futurarum aut ad propulsandum metum diligentior Chi (sarebbe) o più saggio nella congettura degli avvenimenti futuri o più diligente nellallontanare il timore
Atquin huius animum erga Brutum studiumque vidistis Eppure avete visto il buon animo di costui nei riguardi di Bruto
Praecepit oratione sua, quid decernere nos de Bruto, quid sentire oporteret, tantumque afuit, ut periculosum rei publicae Bruti putaret exercitum, ut in eo firmissimum rei publicae praesidium et gravissimum poneret Con la sua relazione insegnò che cosa era necessario che noi decidessimo, cosa pensassimo di Bruto, e fu così lontano dal giudicare pericoloso per lo Stato lesercito di Bruto, da porre in esso il più saldo e più autorevole presidio per lo Stato
Scilicet hoc Pansa aut non videt (hebeti enim ingenio est) aut neglegit; quae enim Caesar egit, ea rata esse non curat; de quibus confirmandis et sanciendis legem comitiis centuriatis ex auctoritate nostra laturus est Certamente Pansa o non vede ciò (è infatti ottuso di mente) oppure lo trascura; le cose infatti che Cesare ha stabilito, non si preoccupa che siano ratificate; secondo la nostra deliberazione, sta per presentare ai comizi centuriati una legge per confermare e sanzionare questi (atti)
[IX] Desinant igitur aut ii, qui non timent, simulare se timere et prospicere rei publicae aut ii, qui omnia verentur, nimium esse timidi, ne illorum simulatio, horum obsit ignavia [XI] La smettano dunque o quelli che non temono a simulare di aver paura e mostrarsi timorosi per lo Stato o quelli che temono tutto, di essere troppo pavidi perchè non sia di danno la simulazione di quelli, lignavia di questi
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