Cicerone, Filippiche: 10; 16-20, pag 3

Cicerone, Filippiche: 10; 16-20

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 10; 16-20
[20] [X] Magna nos quidem spe et prope explorata libertatis causam suscepimus; sed ut concedam incertos exitus esse belli Martemque communem, tamen pro libertate vitae periculo decertandum est [20] [X] Con una grande speranza in verità e ben fondata noi abbiamo abbracciato la causa della libertà; ma pur ammettendo che lepilogo della guerra è incerto e la fortuna delle armi è comune, tuttavia per la libertà bisogna battersi a rischio della vita
Non enim in spiritu vita est, sed ea nulla est omnino servienti La vita infatti non è nel respiro, ma essa è completamente nulla per chi serve
Omnes nationes servitutem ferre possunt, nostra civitas non potest, nec ullam aliam ob causam, nisi quod illae laborem doloremque fugiunt, quibus ut careant, omnia perpeti possunt, nos ita a maioribus instituti atque imbuti sumus, ut omnia consilia atque facta ad dignitatem et ad virtutem referremus Tutte le nazioni possono sopportare la schiavitù, il nostro popolo non lo può, e non per alcuna altra causa, se non perché quelle fuggono la fatica ed il dolore, e affinchè ne siano prive, sono disposte a sopportare ogni cosa, noi così siamo stati educati ed istruiti dagli antenati, da indirizzare tutti i pensieri e le zioni alonore e alla virtù

Maybe you might be interested

Cicerone, Filippiche: 05; 01-05
Cicerone, Filippiche: 05; 01-05

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 05; 01-05

Ita praeclara est recuperatio libertatis, ut ne mors quidem sit in repetenda libertate fugienda La rinconquista della libertà è così importante, sicchè neppure la morte deve fuggirsi nel rivendicare la libertà
Quodsi immortalitas consequeretur praesentis periculi fugam, tamen eo magis ea fugienda videretur, quo diuturnior servitus esset Che se limmortalità seguisse la fuga di un pericolo presente, tuttavia di tanto maggiormente essa apparirebbe da fuggire, quanto più a lungo durerebbe il servaggio

Maybe you might be interested

Cicerone, Filippiche: 12; 24-27
Cicerone, Filippiche: 12; 24-27

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 12; 24-27

Cum vero dies et noctes omnia nos undique fata circumstent, non est viri minimeque Romani dubitare eum spiritum, quem naturae debeat, patriae reddere Ma poiché giorno e notte ci stringono da ogni parte pericoli dogni specie, non è delluomo e tanto meno del romano indugiare ad offrire alla patria quel respiro, che deve alla natura
Cicerone, In Verrem: 02; 04-106-110

Cicerone, Filippiche: 04; 11-14

Cicerone, De Oratore: Libro 01; 06-10

Cicerone, De Natura deorum: Libro 01; 01-05

Cicerone, In Verrem: 02; 04-91-95

Cicerone, De Inventione: Libro 01; 01-10