Callimachi Manes et Coi sacra Philitae, in vestrum, quaeso, me sinite ire nemus | O Mani di Callimaco e sacri riti di Fileta di Cos, vi prego, lasciate che io entri nel vostro bosco |
primus ego ingredior puro de fonte sacerdos Itala per Graios orgia ferre choros | Avanzo per primo, sacerdote della pura fonte a portare nei cori greci le cerimonie italiche; dite, in quale antro riduceste insieme il canto |
dicite, quo pariter carmen tenuastis in antro[5] quove pede ingressi | [5] Entrati con quale piede |
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quamve bibistis aquam | Quale acqua avete bevuto |
ah valeat, Phoebum quicumque moratur in armis | Ah, si allontani, chiunque trattiene Febo nelle armi |
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exactus tenui pumice versus eat, quo me Fama levat terra sublimis, et a me nata coronatis Musa triumphat equis,[10] et mecum in curru parvi vectantur Amores, scriptorumque meas turba secuta rotas | Levigato da pomice sottile vada il verso, con il quale la Fama sublime mi innalza sulla terra, e da me nata la Musa con i coronati cavalli trionfa, [10] e con me sul carro siano trasportati i piccoli Amori, e la schiera degli scrittori che segue le mie ruote |
quid frustra immissis mecum certatis habenis | Perché gareggiate inutilmente con me a briglia sciolta |
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non datur ad Musas currere lata via | Non è concesso alle Muse correre su una larga via |
multi, Roma, tuas laudes annalibus addent,[15] qui finem imperii Bactra futura canent | O Roma, affideranno le tue lodi agli annali, [15] molti che canteranno Battra futuro confine dell'impero, ma la nostra pagina, per una intatta via trasse dal monte delle Sorelle ( Muse) quest'opera che leggerai in tempo di pace |
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sed, quod pace legas, opus hoc de monte Sororum detulit intacta pagina nostra via | Date, o Pegasidi, tenere ghirlande al vostro poeta: una dura corona non si addice alla mia fronte |