Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 23, Paragrafi 83-126, pag 3

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 23, Paragrafi 83-126

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 23, Paragrafi 83-126
lusciosos ex oleo inlitus emendat dentiumque vitia crebro fricatu

[125] produnt etiam, si quis inclinata arbore supino ore aliquem nodum eius morsu abstulerit nullo vidente atque cum aluta inligatum licio e collo suspenderit, strumas et parotidas discuti

cortex tritus cum oleo ventris ulcera sanat

crudae grossi verrucas, thymos nitro, farina additis tollunt

spodi vicem exhibet fruticum a radice exeuntium cinis

bis lotus adiecto psimithio digeritur in pastillos ad ulcera oculorum et scabritiam

[126] Caprificus etiamnum multo efficacior fico; surculo quoque eius lacte coagulatur in caeso

lactis minus habet; exceptum id coactumque in duritiam suavitatem carnibus adfert fricatu

dilutum aceto miscetur exulceratoriis medicamentis

alvum solvit, vulvam cum amylo aperit, menses ciet cum luteo ovi
Spalmato con l'olio agevola i miopi e con frequente frizione i mali dei denti

[125] Riferiscono anche, che se qualcuno tirato una ramo col volto supino avrà staccato con un morso il suo nodo senza nessuno che lo veda e legato con un sacchetto l'avrà appeso al collo con un filo, allontani le scrofole e le parotidi

La corteccia tritata con olio risana le ulcere del ventre

I fichi tardivi crudi tolgono le verruche, aggiunti salnitro, farina, i porri

La cenere dei frutti che escono dalla radice fa la vece dell'ossido di zinco

Bagnata due volte con biacca aggiunta è lavorata in pasticche per le ulcere degli occhi e la ruvidità

[126] Il caprifico anche di molto più efficace del fico; anche col suo germoglio si coagula il latte in formaggio

Ha meno latte; raccoltolo e coagulato fino all'indurimento apporta dolcezza alle carni con lo sfregamento

Diluito con aceto è versato per i medicamenti revulsivi

Rilassa l'intestino, distende l'organo femminile con l'amido, favorisce le mestruazioni con il tuorlo dell'uovo
podagricis cum farina Graeci feni inlinitur

lepras, psoras, lichenas, lentigines expurgat, item venenatorum ictus et canis morsus

Viene spalmato per i malati di gotta con la farina del fieno greco

Guarisce le lebbre, le scabbie, le lichene, le lentiggini, ugualmente le ferite degli animali velenosi e i morsi del cane

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