Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 23, Paragrafi 83-126

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 23, Paragrafi 83-126

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 23, Paragrafi 83-126
[83] Oleum cicinum bibitur ad purgationes ventris cum pari caldae mensura

privatim dicitur purgare praecordia

prodest et articulorum morbis, duritiis omnibus, vulvis, auribus, ambustis, cum cinere vero muricum sedis inflammationibus, item psorae

colorem cutis commendat capillumque fertili natura evocat

semine, ex quo fit, nulla animans attingit

[84] ellychnia ex uva fiunt claritatis pracipuae, ex oleo lumen obscurum propter nimiam pinguitudinem

folia igni sacro inlinuntur ex aceto, per se autem recentia mammis et epiphoris, eadem decocta in vino inflammationibus cum polenta, croco; per se autem triduo inposita faciem purgant

[85] Oleum amygdalinum purgat, mollit corpora, cutem erugat, nitorem commendat, varos cum melle tollit e facie
[83] L'olio di ricino si beve per le purghe del ventre con uguale quantità di acqua calda

In particolare si dice purgare le viscere

Giova anche ai mali delle articolazioni, a tutti i tumori, le vulve, le orecchie, le scottature, invece con cenere di murici le infiammazioni del sedere, anche per la scabbia

Dona il colorito della pelle e restituisce con la natura fertile i capelli

Nessun animale tocca il seme, da cui si ricava

[84] Dal grappolo fanno lucignoli di notevole luminosità, dall'olio una luce oscura a causa del troppo grasso

Le foglie sono spalmate con aceto per il fuoco sacro, di per sé poi fresche per le mammelle e le lacrimazioni, le stesse decotte nel vino per le infiammazioni con la polenta, lo zafferano; di per sé poi poste per tre giorni puliscono il viso

[85] L'olio di mandorla purga, ammorbidisce i corpi, distende la pelle, dona lucentezza, col miele toglie le macchie dal viso
prodest et auribus cum rosaceo aut melle et mali punici tegmine decoctum vermiculosque in his necat et gravitatem auditus discutit, sonos incertos et tinnitus, obiter capitis dolores et oculorum

medetur furunculis et a sole ustis cum cera

ulcera manentia et furfures cum vino expurgat, condylomata cum meliloto; per se vero capiti inlitum somnum adlicit

[86] Oleum laurinum utilius, quo recentius quoque viridius colore

vis eius excalfactoria, et ideo paralyticis, spasticis, ischiadicis, suggillatis, capitis doloribus, inveteratis destillationibus, auribus in calyce punici calfactus inlinitur

[87] Similis et myrtei olei ratio

adstringit, indurat, medetur gingivis, dentium dolori, dysinteriae, volvae exulceratae, vesicis, ulceribus vetustis vel manantibus cum squama aeris et cera, item eruptionibus, ambustis
Giova anche alle orecchie con olio di rosa o miele e col germoglio della melagrana e decotto uccide in esse i vermi ed allontana la durezza d'orecchi, i suoni deboli ed i tintinnii, incidentalmente i dolori di testa e degli occhi

Con la cera cura i foruncoli e le scottature del sole

Col vino spurga le ulcere che secernono e le forfore, col meliloto i condilomi; di per sé poi spalmato sul capo concilia il sonno

[86] L'olio di lauro tanto più utile, quanto più recente anche per il colore più verde

Riscaldante la sua capacità, e perciò si spalma riscaldato nella scorza di melograno per i paralitici, gli spastici, gli sciatici, i contusi, i dolori di testa, i catarri durevoli, le orecchie

[87] Simile anche l'uso dell'olio di mirto

Restringe, rassoda, cura le gengive, il dolore dei denti, la dissenteria, la vulva ulcerata, la vescica, le ulcere vecchie e che secernono con scaglia di rame e cera, ugualmente le eruzioni, le bruciature
adtrita sanat et furfures, rhagadas, condylomata, articulos luxatos, odorem gravem corporis

adversatur cantharidi, bupresti aliisque malis medicamentis, quae exulcerando nocent

[88] Chamaemyrsinae sive oxymyrsinae eadem natura

Cupressinum oleum eosdem effectus habet quos myrteum, item citreum

E nuce vero iuglande, quod caryinum appellavimus, alopeciis utile est et tarditati aurium infusum, item capitis dolori inlitum, cetero iners et gravi sapore

enimvero si quid in nucleo putridi fuerit, totus modius deperit

[89] Ex Cnidio grano factum eandem vim habet quam ricinum

E lentisco factum utilissimum acopo est idemque proficeret quod rosaceum, ni durius paulo intellegeretur

utuntur eo et contra nimios sudores papulasque sudorum

scabiem iumentorum efficacissime sanat
Risana le scorticature e le forfore, le ragadi, i condilomi, le articolazioni lussate, il cattivo odore del corpo

Si oppone alla cantaride, al bupreste e agli altri medicamenti dannosi, che nocciono col corrodere

[88] Uguale la natura di quello chamaemyrsine o oxymirsine

L'olio di cipresso ha gli stessi effetti di quelli del mirto, così del cedro

(Quello) dalla noce invece, che abbiamo chiamato carynum, è utile per le alopecia e stillato belle orecchie per la sordità, ugualmente spalmato per il dolore di testa, per il resto inefficace e di sapore sgradevole

Certo se qualcosa di putrido c'è stata nel centro, si guasta tutto il moggio

[89] (Quello) ottenuto dal grano di Cnido ha la stessa forza di quello di ricino

Fatto dal lentisco è molto utile per l'unguento e lo stesso gioverebbe quanto quello di rosa, se non fosse ritenuto un po' più astringente

Lo usano anche contro i sudori eccessivi e le vesciche dei sudori

Risana molto efficacemente la scabbia dei giumenti

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 25, Paragrafi 28-32
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 25, Paragrafi 28-32

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 25, Paragrafi 28-32

Balaninum oleum repurgat varos, furunculos, lentigines, gingivas

[90] Cypros qualis esset et quemadmodum ex ea fieret oleum docuimus

natura eius excalfacit, emollit nervos

folia stomacho inlinuntur et vulvae concitatae, sucus quoque eorum adponitur

folia recentia commanducata ulceribus in capite manantibus, item oris medentur et collectionibus, condylomatis

decoctum foliorum ambustis et luxatis prodest

[91] ipsa rufant capillum tusa adiecto struthei mali suco

flos capitis dolores sedat cum aceto inlitus, item combustus in cruda olla nomas sanat et putrescentia ulcera per se vel cum melle

odor floris oleique somnum facit

Adstringit gleuvinum et refrigerat eadem ratione qua oenanthinum
L'olio di balsamo pulisce le macchie, i foruncoli, le lentiggini, le gengive

[90] Quale fosse e in che modo si ricavasse da questa l'olio ciprino l'abbiamo detto

Per sua natura riscalda, rilassa i nervi

Le foglie sono spalmate per lo stomaco e per la vulva irritata, anche il loro succo viene applicato

Le foglie fresche masticate curano le ferite sulla testa che secernono, anche della bocca e gli ascessi, i condilomi

Il decotto di foglie giova alle bruciature e alle lussazioni

[91] Le stesse pestate con succo di mele cotogne aggiunto tingono di rosso il capello

Il fiore calma i dolori di testa spalmato con aceto, parimenti bruciato in un vaso di terra cruda guarisce le corrosioni e le ulcere putrescenti di per sé o col miele

L'odore del fiore e dell'olio provoca il sonno

Col vino restringe e rinfresca nello stesso modo dell'oenanthe
[92] Balsaminum longe pretiosissimum omnium, ut in unguentis diximus, contra omnes serpentes efficax, oculorum claritati plurimum confert, caliginem discutit, item dyspnoeas, collectiones omnes duritiasque lenit

sanguinem densari prohibet, ulcera purgat, auribus, capitis doloribus, tremulis, spasticis, ruptis perquam utile

adversatur aconito ex lacte potum, febres cum horrore venientes perunctis leviores facit

utendum tamen modico, quoniam adurit augetque vitia non servato temperamento

[93] Malobathri quoque naturam et genera exposuimus

urinam ciet, oculorum epiphoris in vino expressum utilissime inponitur, item frontibus dormire volentibus, efficacius, si et nares inlinantur aut si ex aqua bibatur

oris et halitus suavitatem commendat linguae subditum folium, sicut et vestium odorem interpositum
[92] Il balsamino di molto il più prezioso di tutti, come abbiamo detto riguardo agli unguenti, efficace contro tutti i serpenti, contribuisce moltissimo alla chiarezza degli occhi, elimina l'annebbiamento, ugualmente le dispnee, tutti gli ascessi e gli indurimenti

Impedisce che il sangue si coaguli, disinfetta le ulcere, straordinariamente utile per le orecchie, i dolori di testa, coloro che tremano, gli spastici, i fratturati

Bevuto con il latte ostacola l'aconito, a quelli frizionati rende più lievi le febbri che vengono con tremito

Tuttavia bisogna usarne limitatamente, perché infiamma ed aumenta i mali con un uso non moderato

[93] Anche del malobatro abbiamo esposto qualità e varietà

Facilita l'urina, è spalmato molto utilmente spremuto nel vino per le lacrimazioni degli occhi, parimenti sulle fronti a coloro che vogliono dormire, più efficacemente, se vengono unte anche le narici o se è bevuto con acqua

La foglia tenuta sotto la lingua fornisce la freschezza della bocca e dell'alito, come anche profumo posto tra il vestiario

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 10, Paragrafi 81-93
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 10, Paragrafi 81-93

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 10, Paragrafi 81-93

[94] Hyoscyaminum emolliendo utile est, nervis inutile

potum quidem cerebri motus facit

Therminum e lupinis emollit, proximum rosaceo effectu

Narcissinum dictum est cum suo flore

Raphaninum phthiriasis longa valitudine contractas tollit scabritiasque cutis in facie emendat

[95] Sesaminum aurium dolores sanat et ulcera, quae serpunt, et quae cacoëthe vocant

Lilinum, quod et syrium vocavimus, renibus utilissimum est sudoribusque evocandis, vulvae molliendae concoquendisque intus

Selgiticum nervis utile esse diximus, sicut herbacium quoque, quod Iguvini circa Flaminiam viam vendunt

[96] Elaeomeli, quod in Syria ex ipsis oleis manare diximus, sapore melleo, non sine nausea alveum solvit, bilem praecipue detrahit II cyathis in hemina aquae datis; qui bibere, torpescunt excitanturque crebro
[94] Il giusquiamo è utile nell'addolcire, dannoso per i nervi

Bevuto inoltre dà stimolo al cervello

Il lupino dai lupini addolcisce, vicino nell'effetto all'olio di rosa

Si è citato il narcissino col suo fiore

Quello di rafano libera dalle ftiriasi contratte per una lunga malattia ed elimina le ruvidezze della pelle sul viso

[95] L'olio di sesamo cura i dolori delle orecchie e le ulcere, che si diramano, e quelle che chiamano maligne

L'olio di giglio, che abbiamo chiamato anche sirio, è molto utile per i reni e per i sudori provocati, per l'organo femminile da ammorbidire e per i mali da maturare internamente

L'olio selgitico abbiamo detto essere utile per i nervi, come anche l'olio di erbe, che gli Iguvini vendono lungo la via Flaminia

[96] La gomma dell'olivo, che abbiamo detto stillare dagli alberi stessi in Siria, col sapore del miele, rilassa il ventre non senza nausea, elimina soprattutto la bile con due tazze poste in un'emina di acqua; coloro che lo bevono, s'intorpidiscono e vanno svegliati spesso
potores certaturi praesumunt ex eo cyathum unum

Pissino oleo usus ad tussim et quadripedum scabiem est

[97] A vitibus oleisque proxima nobilitas palmis

inebriant recentes, capitis dolorem adferunt minus siccae, nec, quantum videtur, utiles stomacho

tussim exasperant, corpus alunt

sucum decoctarum antiqui pro hydromelite dabant aegris ad viras recreandas, sitim sedandam, in quo usu praeferebant Thebaicas, sanguinem quoque excreantibus utiles, in cibo maxime

inlinuntur caryotae stomacho, vesicae, ventri, intestinis cum cotoneis et cera et croco

suggillata emendant

nuclei palmarum cremati in fictili novo cinere loto spodi vicem efficiunt miscenturque collyriis et calliblephara faciunt addito nardo

[98] Palma, quae fert myrobalanum, probatissima in Aegypto, ossa non habet reliquarum modo in balanis
I bevitori sul punto di andare all'assalto ne prendono un ciato

Per l'olio di pece l'uso è per la tosse e la scabbia dei quadrupedi

[97] Dopo le viti e gli olivi la fama successiva per le palme da dattero

Nuove inebriano, secche provocano meno dolore di testa, né, a quanto sembra, utili, per lo stomaco

Inaspriscono la tosse, nutrono il corpo

Gli antichi davano il succo dei decotti al posto dell'idromele ai malati per ristorare le forze, per placare la sete, nel cui uso preferivano quelli di Tebe, utili anche a coloro che emettono sangue, soprattutto come cibo

I carioti sono spalmati per lo stomaco, la vescica, il ventre, gli intestini con mele cotogne e cera e zafferano

Eliminano le contusioni

I noccioli delle palme bruciati in una terracotta nuova si riducono in una cenere lavata al posto dell'ossido di zinco e sono mescolati ai colliri e con nardo aggiunto formano i cosmetici

[98] La palma, che produce il mirobalano, molto apprezzata in Egitto, non ha noccioli al modo delle altre nei datteri

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 05, Paragrafi 61-87
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 05, Paragrafi 61-87

alvum et menses ciet in vino austero et vulnera conglutinat

[99] Palma elate sive apthe medicinae confert germina, folia, corticem

folia inponuntur praecordiis, stomacho, iocineri, ulceribus, quae serpunt cicatrici repugnantia

psoras cortex eius tener cum resina et cera sanat diebus XX

decoquitur et ad testium vitia

capillum denigrat

suffitu partus extrahit

datur bibendus renium vitiis et vesicae et praecordiorum, capiti et nervis inimicus

vulvae ac ventris fluctiones sistit decoctum eius; item cinis et tormina, potus in vino albo in vulvarum vitiis efficacissimus

[100] Proxime varietates generum medicinarumque mala habent

ex his verna acerba et stomacho inutilia sunt, alvum, vesicam circumagunt, nervos laedunt

cocta meliora
Con vino forte agevola il ventre e le mestruazioni e rimargina le ferite

[99] La palma abete o apte fornisce alla medicina germogli, foglie, corteccia

Le foglie sono applicate sui petti, sullo stomaco, sul fegato, sulle ulcere, che serpeggiano che resistono alla cicatrizzazione

La sua corteccia tenera con resina e cera in 20 giorni risana le impetigini

Viene cotta anche per i mali dei testicoli

Annerisce il capello

Favorisce il parto col vapore

Viene data da bere per i mali dei reni e della vescica e delle viscere, dannosa per la testa e i nervi

Il suo decotto ferma le flussioni della vulva e del ventre; ugualmente la cenere anche le coliche,bevuto nel vino bianco molto efficace per i mali degli organi femminili

[100] Successivamente le mele hanno varietà di generi e di medicamenti

Fra queste le (mele) acerbe primaverili sono anche dannose allo stomaco, smuovono ventre, vescica, danneggiano i nervi

Migliori quelle cotte
Cotonea cocta suaviora, cruda tamen, dumtaxat matura, prosunt sanguinem excreantibus et dysintericis, cholericis, coeliacis

non idem possunt decocta, quoniam amittunt constringentem illam vim suci, et tamen decocuntur in aqua caelesti ad eadem, quae supra scripta sunt

[101] inponuntur et pectori in febris ardoribus, ad stomachi autem dolores cruda decoctave cerati modo inponuntur

lanugo eorum carbunculos sanat

cocta in vino et inlita cum cera alopeciis capillum reddunt

[102] quae ex iis cruda in melle conduntur, quidam ad stomachi vitia trita cum rosae foliis decoctis dant pro cibo

sucus crudorum lienibus, orthopnoicis, hydropicis prodest, item mammis, condylomatis, varicibus; flos et viridis et siccus inflammationibus oculorum, excreationibus sanguinis, mensibus mulierum
Più dolci le cotogne cotte, crude però, purché mature, giovano a coloro che sputano sangue e ai dissenterici, ai biliosi, ai celiaci

Decotte non ottengono lo stesso effetto, poiché perdono quella forza astringente del succo, e tuttavia vengono cotte in acqua piovana per gli stessi usi, che sono stati sopra descritti

[101] Sono applicati anche sul petto nelle febbri alte, poi per i dolori di stomaco sono applicate crude o cotte al modo di un cerotto

La loro lanugine guarisce le pustole

Cotte nel vino e spalmate con la cera ridanno il capello a chi ha l'alopecia

[102] Fra queste quelle che sono conservate crude nel miele, alcuni le danno come cibo per i mali dello stomaco tritate con foglie decotte di rosa

Il succo di quelle crude giova ai malati di milza, alle ortopnee, agli idropici, pure per le mammelle, i condilomi, le varici; il fiore sia verde sia secco per le infiammazioni degli occhi, le emissioni di sangue, le mestruazioni delle donne

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 36, Paragrafi 96-116
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 36, Paragrafi 96-116

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 36, Paragrafi 96-116

[103] fit et sucus ex illis mitis cum vino dulci tusis, utilis coeliacis et iocineri

decocto quoque eorum foventur, si procidant, vulvae et interanea

fit et oleum ex iis, quod melinum vocavimus, quotiens non fuerint in umidis nata

ideo utilissima quis ex Sicilia veniunt, minus utilia struthia, quamvis cognata

radix eorum circumscripta terra manu sinistra capitur ita, ut qui id faciet dicat, quare capiat et cuius causa

sic adalligata strumis medetur

[104] Melimela et reliqua dulcia stomachum et ventrem solvunt, siticulosa, aestuosa, sed nervos non laedunt

Orbiculata sistunt alvum et vomitiones, urinas cient

Silvestria mala similia sunt vernis acerbis alvumque sistunt; sane in hunc usum inmatura opus sunt

[105] Citrea contra venenum in vino bibuntur vel ipsa vel semen
[103] Si ricava anche un succo gradevole da quelle pestate con vino dolce, utile ai celiaci e al fegato

Anche con il loro decotto sono curati, se prolassano, gli organi femminili e gli intestini

Si ottiene anche un olio da queste, che abbiamo chiamato melino, ogni volta che non siano nate in luoghi umidi

Perciò le più utili vengono dalla Sicilia, meno utili le passerine, sebbene affini

La loro radice dopo aver circoscritto con la mano sinistra la terra intorno è strappata così, che chi lo farà dica, perché la prende e per causa di chi

Così legata cura le scrofale

[104] Le mele nane e le altre dolci liberano lo stomaco e il ventre, danno sete, caldo, ma non danneggiano i nervi

Quelle tonde fermano l'intestino ed i vomiti, sollecitano le urine

Le mele selvatiche sono simili alle acerbe primaverili e fermano l'intestino; proprio per tale uso sono necessarie non mature

[105] I cedri o essi stessi o il seme si bevono nel vino contro il veleno
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 28, Paragrafi 86-96

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 03, Paragrafi 104-127

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 07, Paragrafi 17 - 33

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 28, Paragrafo 126-186

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 16, Paragrafi 30-37

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 07, Paragrafi 34 - 50