L'approccio di Maruyama Okyo è sempre quello della sperimentazione e, anche in questo caso, lavorando su superfici su larga scala l'occhio si pone il problema della visione dell'opera da angolature diverse.
La pittura su paravento rimane una sfida per tutti gli artisti, poiché necessità di un qualche espediente per raggiungere un'unità spaziale dato che i paraventi sono concepiti per essere visti da un numero di stanze diverse, alcune vicine altre più lontane, e la loro superficie, a concertina, non è uniforme, gli angoli non sono predeterminati perché si adattano e vengono manipolati a seconda di come si intende dividere lo spazio o a seconda dell'occasione o della stanza in cui vengono posti. La scuola Kano aveva cercato di superare il problema della visione multipla in grandi spazi o attraverso sfondi vaghi e non ben definiti o con la mancanza di dettagli. Okyo era molto consapevole della distinzione tra ciò che poteva essere visto da vicino e che quindi permetteva una maggiore unitarietà e ciò che, invece, poteva essere visto da lontano dove l'angolo visivo non era condiviso
Sfruttò al massimo l'orizzonte posto in basso, più prossimo all'altezza dell'occhio, e la concezione unifocale della scena, rivelando una nuova emozionante esperienza per gli amanti dell'arte e per i mercenati.
Un pino massiccio innevato attraversa il paravento di destra e protende un lungo ramo sulla superficie di 3 ante, creando un angolo acuto di forte impatto visivo. Il fondo è dorato come nella tradizionale pittura Kano. Il pino nel paravento di sinistra si snoda in orizzontale, rivolto verso il pino del paravento di destra, con rami dolci e sinuosi che sembrano rappresentare il suolo. Le pennellate tenui e umide delineano Il tronco su un unico lato, quello non coperto dalla neve. Il manto nevoso è reso lasciando la superficie bianca, priva di colore, sullo sfondo d'oro. Okyo usa la tecnica della zucca e patate ( senza contorni ), in cui le ombre chiare e scure servono a creare l'illusione del volume.
Il punto di vista e ravvicinato e l'effetto è reso dalla linea della terra molto alta, più chiara rispetto al fondo dorato che accorcia Il tronco. Il brillio sfumato reso con polvere d'oro ricrea Il riverbero del Sole sulla neve. Ogni ago di pino è disegnato minuziosamente con pennellate piccole e affilate, che vengono interrotte solo per lasciare spazio al bianco della neve
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