GIUDAISMO E CRISTIANESIMO
Gesù era ebreo, fu circonciso, osservava la Pasqua ebraica, leggeva la Bibbia in ebraico, rispettava il giorno del Sabbath. Duemila anni di sperazione ostile e di reciproco allontamento fra giudaismo e cristianesimo hanno teso a oscurare il fatto che Gesù crebbe in un mondo religioso e culturale che è andato quasi del tutto perduto con i successivi sviluppi del cristianesimo
LA FONTE Q
Oltre 150 anni fa, studiosi tedeschi identificarono il perduto Vangelo "Q". La loro scoperta è un affascinante prova di investigazione testuale. "Q" è l'iniziale della parola tedesca Quelle che significa Fonte. Non venne trovato in una grotta o sepolto nel terreno. Era incastonato nei Vangeli del nuovo Testamento di Matteo e Luca e vi era rimasto per secoli senza che nessuno lo notasse.
Marco scrisse per primo il suo Vangelo e Matteo e Luca lo utilizzarono come loro fonte narrativa di base. Ma entrambe utilizzarono anche come fonte, quel documento noto come "Q", ma che ormai non esiste più. Estraendo da Matteo e Luca il materiale che entrambi hanno in comune, ma che non è di Marco, siamo in grado di ricostruire quella fonte perduta.Questa risulta essere un antica collezione di detti e azioni di Gesù addirittura antecedente a Marco. Consentendo di scrutare un mondo antico ben oltre quello dei Vangeli
IL GIORNO DELL'ULTIMA CENA
La tradizione cristiana ha posto al giovedì sera l'ultima cena e al venerdi la sua crocifissione. Ora sappiamo che quei fatti si svolsero con un giorno di anticipo. La situazione precipitò e tutto fu consumato in poche ore. Gli assassini avevano fretta. Gesù cenò con i discepoli mercoledi notte: poche ore dopo fu catturato e crocifisso. Era il mattino di giovedi, il 14 del mese ebraico di Nisan. Alle 3 del pomeriggio di quello stesso giorno morì. Il pranzo della Pasqua ebraica era tradizionalmente fissato dopo il tramonto di giovedì, quando la festività aveva inizio, il 15 del mese di Nisan. Ma gesù non potè partecipare ad alcun pranzo pasquale.
La confusione di date è stata provocata da quel passo dei vangeli che narra come il corpo del Cristo sia stato staccato dalla croce e seppellito prima che scendesse la sera, nell'imminenza del Sabbath. Tutti ritennero che il riferimento al Sabbath dovesse riferirsi al sabato, così che la crocifissione venne necessariamente fissata al venerdi. E invece, come ben sanno gli ebrei, anche il giorno di Pasqua è un sabbath, perchè un sabbath è un qualunque giorno di riposo, non importa in quale giorno della settimana cada.
Nel 30 d.C. anche il venerdi 15 del Nisan, era un Sabbath, perchè giorno di Pasqua, così ci furono due sabbath di seguito: venerdi e sabato. Matteo 28,1 sembra saperlo, quando dice che le donne visitarono la tomba di Gesù la domenica mattina presto, "passati i sabati". La traduzione italiana è "passato il sabato" ma nel testo roginale greco di parla di "sabati " al plurale.
Un altra indicazione che quell'ultimo pasto non fu un pranzo pasquale viene dai documenti nei quali si riferisce che Gesù condivise con i suoi discepoli una "pagnotta di pane". Per definirla, si usa il vocabolo greco artos che si riferisce a una comune pagnotta, non al pane azzimo di segala o matzos che gli ebrei rigorosamente consumano per l'occasione. Inoltre quando Paolo di Tarso, si riferisce all'ultima cena, egli significativamente non dice che si svolge la notte di Pasqua, ma piuttosto la notte in cui Gesù veniva tradito e anche lui cità la pagnotta di pane
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