La variazione dell'impasto per mette loro di giocare coi rapporti tra luce e ombre, di creare l'illusione del volume e persino di modellare come una scultura la posa delle figure sullo sfondo, specialmente le figure umane. La maggior parte dei pittori che lavorarono in Macedonia riserva un'attenzione particolare alla resa del colorito delle figure umane, mescolando e sovrapponendo i pigmenti per variare le carnagioni, e assegnando così quelle più chiare alle donne e quelle più scure e gli uomini, talvolta sfruttando una particolare tonalità della pelle per differenziare gli strati sociali e le origini etniche.
Inoltre più in generale, la delicatezza della carnagione anima i volti e i corpi non per renderli più realistici, bensì per idealizzarli. Ed è qui che i rosa svolgono un ruolo fondamentale, declinati con finezza in sfumature più o meno sature e con leggeri tocchi di altri colori:
- Rosa aranciato
- rossa-beige
- rosa-marrone
- rosa verdastro
- Rosa azzurrognolo
Questo celebre mosaico fu rinvenuto a Pella, città natale di Alessandro Magno, nella casa di un ricco patrizio nota come "Casa del ratto di Elena", soggetto di un'altro vasto mosaico. L'opera è firmata, ma non sappiamo nulla dell'artista, Gnosis. E' probabile che i due personaggi rappresentati siano Alessandro e il suo generale compagno prediletto Efestione. Le tonalità di rosa sono realizzate con tessere di marmo, materiale molto più costoso della pasta di vetro.