Realizza composizioni fatte essenzialmente di forme semplici e colori, ai quali viene attribuito un valore autonomo, non collegato cioè ad eventi reali o a oggetti riconoscibili.
Vasilij Kandinskij nasce a Mosca il 4 dicembre 1866 e lì si interessa all'arte popolare. A trent'anni le sue immagini tendono a perdere il collegamento con la realtà; nelle sue composizioni Kandinskij parte da elementi oggettivi, ma li semplifica e li dilata attraverso l'utilizzo di colori accesi e contrastanti su larghe zone. Nel 1910 realizza il suo primo acquerello astratto, in cui è del tutto assente la raffigurazione dell'oggetto.
Da quel momento le forme e i colori del mondo reale vengono filtrati dalla sensibilità dell'artista, fino ad assumere un significato proprio: egli li fa muovere sulla tela, avvicinarsi o allontanarsi, evocando sensazioni di armonia o di contrasto, di quiete o di dramma. Queste forme non esistono in natura, ma emergono come creazioni dell'artista attraverso un percorso mentale filtrato dalla sua interiorità: un percorso di astrazione.
Nel 1911 Kandinskij e Franz Marc fondano a Monaco il cavaliere azzurro. Essi si prefiggono di rinnovare il linguaggio artistico in senso antinaturalistico: per loro l'arte deve comunicare contenuti interiori e spirituali. Il nome scelto è simbolo di libertà e di spiritualità, e l'azzurro, dai toni profondi e legato all'idea di infinito, è il colore prevalente nelle loro opere.
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Il primo interesso di questi artisti fu il colore; essi proseguirono poi nella ricerca delle affinità tra pittura e musica, ponendo le premesse per lo sviluppo dell'arte in senso astratto.
Kandinskij elaborò le sue teorie sull'arte astratta in due scritti: lo spirituale nell'arte (1912) e punto, linea, superficie (1926).Egli spiegò che ogni forma possiede un valore espressivo, che può essere esaltato attenuato dalla sua combinazione con alte forme o colori.
Tra il 1922 e il 1933 Kandinskij insegna al Bauhaus, lì si orienta verso una strutturazione più geometrica delle forme. Predilige il cerchio, perché evoca il cosmo e per le sue infinite possibilità espressive ed è spesso associato all'azzurro. Kandinskij morì nel 1944.