Properzio, Elegie: Libro IV, Elegia V

Properzio, Elegie: Libro IV, Elegia V

Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro IV, Elegia V
terra tuum spinis obducat, lena, sepulcrum, et tua, quod non vis, sentiat umbra sitim; nec sedeant cineri Manes, et Cerberus ultor turpia ieiuno terreat ossa sono La terra ricopra di rovi il tuo sepolcro, ruffiana, e la tua ombra provi la sete, cosa che non vuoi; né i Mani siedano accanto alle ceneri, e Cerbero vendicatore atterrisca col famelico latrato le ossa infami
docta vel Hippolytum Veneri mollire negantem,[5] concordique toro pessima semper avis, Penelopen quoque neglecto rumore mariti nubere lascivo cogeret Antinoo Brava anche ad addolcire Ippolito che si nega a Venere, [5] sempre pessimo uccello per il talamo felice, costringerebbe anche Penelope, dimenticata la fama del marito, ad andare sposa al lussurioso Antinoo
illa velit, poterit magnes non ducere ferrum, et volucris nidis esse noverca suis La calamita potrebbe non attirare il ferro, che lei voglia, e un uccello essere matrigna alle proprie covate

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Properzio, Elegie: Libro IV, Elegia I
Properzio, Elegie: Libro IV, Elegia I

Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro IV, Elegia I

[10] quippe et, Collinas ad fossam moverit herbas, stantia currenti diluerentur aqua: audax cantatae leges imponere lunae et sua nocturno fallere terga lupo, posset ut intentos astu caecare maritos,[15] cornicum immeritas eruit ungue genas; consuluitque striges nostro de sanguine, et in me hippomanes fetae semina legit equae [10] E qualora, avrà mosso le erbe presso le fosse a Collina, tutte le cose che stanno nell'acqua corrente si scioglierebbero: capace d'imporre leggi alla luna incantata e di nascondere il suo dorso in un lupo notturno, affinché possa accecare con l'astuzia i mariti attenti, [15] con l'unghia strappò gli occhi innocenti delle cornacchie; e sul mio sangue ha consultato le civette e centro me ha raccolto l'ippomane, semi della cavalla gravida
exorabat opus verbis, ceu blanda perure saxosamque forat sedula gutta viam:[20] "si te Eoa Dorozantum iuvat aurea ripa et quae sub Tyria concha superbit aqua, Eurypylique placet Coae textura Minervae, sectaque ab Attalicis putria signa toris, seu quae palmiferae mittunt venalia Thebae,[25] murreaque in Parthis pocula cocta focis; sperne fidem, provolve deos, mendacia vincant, frange et damnosae iura pudicitiae Implorava l'opera con le parole, come col provare la lieve goccia assidua fora la strada sassosa:[20] "Se ti piace la riva dorata dell'Oriente dei Dorozanti e le conchiglie che insuperbisce nell'acqua di Tiro, e ti piace il tessuto di Minerva di Euripilo di Cos, e statuette corrose staccate dai letti attalici, o oggetti costosi che manda Tebe ricca di palme, [25] e tazze di cristallo cotte nei forni dei Parti; disprezza le fedeltà, abbatti gli dei,vincano le bugie, e infrangi i giuramenti della dannosa pudicizia

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Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro IV, Elegia XI

et simulare virum pretium facit: utere causis E inventare un uomo fa aumentare il prezzo:usa pretesti
maior dilata nocte recurret amor L'amore torna più grande per una notte rinviata

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Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro III, Elegia I

[30] si tibi forte comas vexaverit, utilis ira: post modo mercata pace premendus erit [30] Se per caso ti avrà strappato i capelli, utile l'ira: poi, trattata la pace, dovrà essere spremuto bene
denique ubi amplexu Venerem promiseris empto, fac simules puros Isidis esse dies Infine quando, pagato l'incontro, avrai promesso Venere,(l'amore), fa' che tu simuli che siano i giorni sacri ad Iside

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Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro III, Elegia IV

ingerat Aprilis Iole tibi, tundat Amycle[35] natalem Mais Idibus esse tuum Iole te lo ricordi ad Aprile, Amicle ribatta [35] che il tuo compleanno è alle Idi di maggio

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