CVI fugienda fuit indocti semita vulgi, ipsa petita lacu nunc mihi dulcis aqua est | Per chi il sentiero del popolo ignorante fu da evitare, ora per me la stessa acqua attinta da un lago è dolce |
ingenuus quisquam alterius dat munera servo, ut promissa suae verba ferat dominae | Un ingenuo dà i doni al servo di un altro, affinché porti le parole promesse alla sua donna |
et quaerit totiens 'Quaenam nunc porticus illam integit | E chiede tante volte "Ora quale portico la ripara |
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Properzio, Elegie: Libro IV, Elegia I
Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro IV, Elegia I
' [5] et 'Campo quomovet illa pedes | " [5] e "In quale campo lei muove i piedi |
' deinde, ubi pertuleris, quos dicit fama labores Herculis, ut scribat 'Muneris ecquid habes | " Poi, quando avrai sopportato le fatiche di ercole che la fama racconta, affinché scriva " Hai qualcosa in regalo |
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Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro IV, Elegia IV
' cernere uti possis vultum custodis amari, captus et immunda saepe latere casa | " così che tu possa vedere il volto del cattivo custode, e catturato nasconderti spesso in una casa immonda |
[10] quam care semel in toto nox vertitur anno | [10] A che caro prezzo si muove la notte una volta sola in tutto l'anno |
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Properzio, Elegie: Libro II, Elegia III
Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro II, Elegia III
a pereant, si quos ianua clausa iuvat | Ah, periscano, se una porta chiusa piace a qualcuno |
contra, reiecto quae libera vadit amictu, custodum et nullo saepta timore, placet; cui saepe immundo Sacra conteritur Via socco,[15] nec sinit esse moram, si quis adire velit; differet haec numquam, nec poscet garrula, quod astrictus ploret saepe dedisse pater, nec dicet ' Timeo, propera iam surgere, quaeso: infelix, hodie vir mihi rure venit | Al contrario, colei che va libera dopo aver tolto il mantello,non trattenuta da alcun timore dei custodi, piace; per costei spesso la Via Sacra è attraversata dallo zoccolo osceno, [15] né permette che ci sia indugio, se qualcuno voglia partecipare; non rimanderà mai queste cose, né chiederà loquace, ciò che il padre avaro rimpianga spesso di aver dato, né dirà "Timeo, affrettati già ad alzarti, ti prego: o infelice, oggi mio marito torna dalla campagna" |
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Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro III, Elegia IX
'[20] et quas Euphrates et quas mihi misit Orontes, me iuerint: nolim furta pudica tori; libertas quoniam nulli iam restat amanti: nullus liber erit, si quis amare volet | [20] E quelle che mi manda l'Eufrate e quelle che mi manda l'Oronte, mi piaceranno: che io non voglia cose rubate nel letto onorato; poiché ormai a nessun amante resta la libertà: nessuno sarà libero, se qualcuno vorrà amare |