Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 35, Paragrafi 154-202, pag 2

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 35, Paragrafi 154-202

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 35, Paragrafi 154-202
sunt enim e terra pumicosa, cum subigi potest, utilissima

[172] Graeci, praeterquam ubi e silice fieri poterat structura, latericios parietes praetulere

sunt enim aeterni, si ad perpendiculum fiant

ideo et publica opera et regias domos sic struxere: murum Athenis, qui ad montem Hymettum spectat, Patris aedes Iovis et Herculis, quamvis lapideas columnas et epistylia circumdarent, domum Trallibus regiam Attali, item Sardibus Croesi, quam gerusian fecere, Halicarnasi Mausoli, quae etiam nunc durant

[173] Lacedaemone quidem latericiis parietibus excisum opus tectorium propter excellentiam picturae ligneis formis inclusum Romam deportavere in aedilitate ad comitium exornandum Murena et Varro

cum opus per se mirum esset, tralatum tamen magis mirabantur

in Italia quoque latericius murus Arreti et Mevaniae est
Infatti sono di terra pumicea, molto sottile, quando può essere lavorata

[172] I Greci, tranne dove la struttura poteva ottenersi dalla selce, preferirono pareti di mattoni

Infatti sono eterni, se si fanno in perpendicolare

Perciò costruirono così anche edifici pubblici e dimore regie: ad Atene un muro, che volge verso il monte Imetto, i templi del Padre Giove e di Ercole, sebbene costruissero intorno colonne di pietra e architravi, la casa regia di Attalo a Tralli, anche di Creso a Sardi, che trasformarono in ospizio, di Mausolo ad Alicarnasso, che resiste anche ora

[173] Murena e Varrone durante l'edilità a Sparta trasferirono a Roma per la bellezza della pittura addirittura un'opera di rivestimento incisa sulle pareti sistemata su strutture lignee per ornare il comizio

Essendo l'opera mirabile di per sé, tuttavia trasportata era ammirata di più

Anche in Italia c'è un muro di mattoni ad Arezzo e Bevagna
Romae non fiunt talia aedificia, quia sesquipedalis paries non plus quam unam contignationem tolerat, cautumque est, ne communis crassior fiat, nec intergerivorum ratio patitur

[174] Haec sint dicta de lateribus

in terrae autem reliquis generibus vel maxime mira natura est sulpuris, quo plurima domantur

nascitur in insulis inter Siciliam et Italiam, quas ardere diximus, sed nobilissimum in Melo insula

in Italia quoque invenitur in Neapolitano Campanoque agro collibus, qui vocantur Leucogaei

ibi e cuniculis effossum perficitur igni

[175] genera IIII: vivum, quod Graeci apyron vocant, nascitur solidum solum, cetera enim liquore constant et conficiuntur oleo incocta; vivum effoditur tralucetque et viret

solo ex omnibus generibus medici utuntur

alterum genus appellant glaebam, fullonum tantum officinis familiare
A Roma non esistono tali edifici, perché la parete di un piede e mezzo non aveva sopportato più di un piano, ed è prudente, che la divisoria non sia più doppia, e non lo permette la conformazione dei tramezzi

[174] Queste cose siano risapute sui mattoni

Inoltre sui restanti tipi di terreno poi è soprattutto straordinaria la natura dello zolfo, con cui sono trattate moltissime sostanze

Nasce nelle isole fra la Sicilia e l'Italia, che abbiamo detto ardere, ma il più famoso nell'isola di Melo

Si trova anche in Italia nel territorio napoletano e campano sui colli, che sono detti Leucogei

Qui estratto viene raffinato col fuoco

[175] Quattro i tipi: il vivo, che i Greci chiamano apiro, unico nasce solido, infatti gli altri constano di liquido e sono trattati bolliti con olio; il vivo si estrae e brilla e verdeggia

I medici usano questo solo fra tutti i tipi

Chiamano l'altro genere zolla, comune solo nelle botteghe dei lavandai
tertio quoque generi unus tantum est usus ad lanas suffiendas, quoniam candorem mollitiamque confert

Egula vocatur hoc genus, quartum caute ad ellychnia maxime conficienda; cetero tantum vis est ut morbos comitiales deprehendat nidore inpositum igni

lusit et Anaxilaus eo, addens in calicem vini prunaque subdita circumferens, exardescentis repercussu pallorem dirum velut defunctorum effundente in conviviis

[176] natura eius excalfacit, concoquit, sed et discutit collectiones corporum, ob hoc talibus emplastris malagmatisque miscetur

renibus quoque et lumbis in dolore cum adipe mire prodest inpositum

aufert et lichenas faciei cum terebinthi resina et lepras; harpax ita vocatur a celeritate praebendi, avelli enim subinde debet

[177] prodest et suspiriosis linctu, purulenta quoque extussientibus et contra scorpionum ictus
Uno solo è anche l'uso per il terzo tipo per affumicare le lane, perché conferisca candore e morbidezza

Questo tipo è detto di zolfo, il quarto bruciante soprattutto per confezionare stoppini; del resto è tanta la forza che messo sul fuoco scopre con l'esalazione i mali epilettici

Anche Anassilao si divertì di esso, aggiungendone nel calice del vino con la brace messa sotto e facendolo circolare, col bagliore di quello che brucia che nei conviti diffonde un livido pallore come (quello) dei morti

[176] La sua natura riscalda, cuoce, ma rimuove anche gli ascessi dei corpi, per questo si mescola a tali empiastri e pomate

Giova meravigliosamente applicato col grasso nel dolore anche per reni e lombi

Toglie anche le impetigini del viso con resina di terebinto e le lebbre; così è chiamato rapace dalla velocità dell'agire, infatti dev'essere tolto subito

[177] Giova anche agli asmatici con l'ingerimento, anche a quelli che tossiscono elementi purulenti e contro le ferite degli scorpioni

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 02, Paragrafi 14-29
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 02, Paragrafi 14-29

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 02, Paragrafi 14-29

vitiligines vivum nitro mixtum atque ex aceto tritum et inlitum tollit, item lendes, et in palpebris aceto sandaracato admixtum

habet et in religionibus locum ad expiandas suffitu domos

sentitur vis eius et in aquis ferventibus, neque alia res facilius accenditur, quo apparet ignium vim magnam ei inesse

fulmina, fulgura quoque sulpuris odorem habent, ac lux ipsa eorum sulpurea est

[178] Et bituminis vicina natura est

aliubi limus, aliubi ita est, limus e Iudaeae lacu, ut diximus, emergens, terra in Syria circa Sidonem oppidum maritimum

spissantur haec utraque et in densitatem coeunt

est vero liquidum bitumen, sicut Zacynthium et quod a Babylone invehitur; ibi quidem et candidum gignitur

liquidum est et Apolloniaticum, quae omnia Graeci pissasphalton appellant ex argumento picis ac bituminis
Quello vivo toglie le vitiligini mescolato al nitro e tritato con aceto e spalmato, anche le lendini, e sulle ciglia mescolato con aceto di sandracca

Trova posto anche nei riti religiosi per purificare le case con la fumigazione

La sua azione si avverte anche nelle acque termali, né altra sostanza si accende più facilmente, per cui si capisce esserci dentro una grande capacità di calori

Anche i fulmini, i lampi hanno odore di zolfo, e la loro stessa luce è sulfurea

[178] Anche la natura del bitume è simile

In un luogo è fango, in un altro luogo è tale, fango che esce dal lago di Giudea , come abbiamo detto, terra in Siria intorno alla città marittima di Sidone

Queste si rapprendono entrambe e si coagulano in densità

Poi c'è il bitume liquido, come quello di Zante e quello che si trova a Babilonia; qui certo si produce anche quello bianco

Liquido è anche quello di Apollonia, tutte quelle varietà che i Greci chiamano asfalto con l'apparenza della pece e del bitume
[179] gignitur et pingue oleique liquoris in Sicilia Agragantino fonte, inficiens rivum

incolae id harundinum paniculis colligunt, citissime sic adhaerescens, utunturque eo ad lucernarum lumina olei vice, item ad scabiem iumentorum

sunt qui et naphtham, de qua in secundo diximus volumine, bituminis generibus adscribant, verum eius ardens natura et ignium cognata procul ab omni usu abest

[180] bituminis probatio ut quam maxime splendeat sitque ponderosum, graveolens, atrum modice, quoniam adulteratur pice

vis quae sulpuri: sistit, discutit, contrahit, glutinat

serpentes accensum nidore fuat

ad suffusiones oculorum et albugines Babylonium efficax traditur, item ad lepras, lichenas pruritusque corporum

inlinitur et podagris

omnia autem eius genera incommodos oculorum pilos replicant, dentium doloribus medentur simul nitro intrito
[179] In Sicilia si produce anche uno grasso della fluidità dell'olio da una fonte agrigentina, inquinando un ruscello

Gli abitanti lo raccolgono con le pannocchie delle canne, aderendo così molto velocemente, e lo usano per le luci delle lanterne al posto dell'olio, anche per la scabbia dei giumenti

Ci sono quelli che inseriscono anche la nafta, di cui abbiamo parlato nel secondo volume, nei tipi di bitume, ma la sua natura ardente e affine (a quella) dei fuochi risulta lontano da ogni uso

[180] La conferma del bitume che brilli quanto più e sia pesante, puzzolente, moderatamente nero, perché viene adulterato con la pece

La proprietà quella per lo zolfo: arresta, elimina, cicatrizza, rinforza

Acceso caccia con l'esalazione i serpenti

Quello di Babilonia si dice efficace per le flussioni degli occhi e le albugini, anche per le lebbre, le impetigine e i pruriti dei corpi

Si spalma anche per le gotte

Tutti i suoi tipi poi piegano i peli fastidiosi degli occhi, curano i dolori dei denti insieme con nitro impastato

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 22, Paragrafi 91-93
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 22, Paragrafi 91-93

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 22, Paragrafi 91-93

[181] lenit tussim veterem et anhelitus cum vino potum; dysintericis etiam datur eodem modo sistitque alvum

cum aceto vero potum discutit concretum sanguinem ac detrahit

mitigat lumborum dolores, item articulorum, cum farina hordeacia inpositum emplastrum peculiare facit suo nomine

sanguinem sistit, volnera colligit, glutinat nervos

utuntur etiam ad quartanas bituminis drachma et hedyosmi pari pondere cum murrae obolo subacti

[182] comitiales morbos ustum deprendit

volvarum strangulationes olfactu discutit cum vino et castoreo, procidentes suffitu reprimiit, purgationes feminarum in vino potum elicit

in reliquo usu aeramentis inlinitur firmatque ea contra ignes

diximus et tingui solitum aes eo statuasque inlini

calcis quoque usum praebuit ita feruminatis Babylonis muris
[181] Calma la tosse cronica e gli affanni bevuto col vino; viene dato nello stesso modo anche ai dissenterici e ferma l'intestino

Bevuto invece con l'aceto scioglie ed elimina il sangue rappreso

Calma i dolori dei lombi, anche delle articolazioni, messo con la farina d'orzo forma un empiastro particolare col suo nome

Blocca il sangue, rimargina le ferite, rinsalda i nervi

Per le febbri quartane usano anche una dracma di bitume e uguale dose di menta riccia impastata con un obolo di mirra

[182] Bruciato scopre i mali epilettici

Con l'annusarlo con vino e castoreo elimina i crampi degli organi femminili, col suffumigio contiene i prolassi, bevuto nel vino causa i flussi delle donne

Nel restante uso si spalma per i vasi di rame e li rinforza contro i fuochi

Abbiamo detto anche il rame solito essere tinto con esso ed essere spalmate le statue

Si presta anche per l'uso della calce così per i muri cementati a Babilonia
placet in ferrariis fabrorum officinis tinguendo ferro clavorum capitibus et multis aliis usibus

[183] Nec minor est aut adeo dissimilis aluminis opera, quod intellegitur salsugo terrae

plura et eius genera

in Cypro candidum et nigrius, exigua coloris differentia, cum sit usus magna, quoniam inficiendis claro colore lanis candidum liquidumque utilissimum est contraque fuscis aut obscuris nigrum

[184] fit autem omne ex aqua limoque, hoc est terrae exudantis natura

conrivatum hieme aestivis solibus maturatur

quod fuit ex eo praecox, candidius fit

gignitur autem in Hispania, Aegypto, Armenia, Macedonia, Ponto, Africa, insulis Sardinia, Melo, Lipara, Strongyle

laudatissimum in Aegypto, proximum in Melo

huius quoque duae species, liquidum spissumque

liquidi probatio ut sit limpidum lacteumque, sine offensis fricandi, cum quodam igniculo caloris
Si gradisce nei laboratori di ferro dei fabbri per il ferro da tingere alle teste dei chiodi e per molti altri usi

[183] Né è minore o tanto diversa l'azione dell'allume, che è considerato la salsedine della terra

Numerosi anche i suoi tipi

A Cipro bianco e più scuro, piccola la differenza del colore, essendo notevole di uso, perché quello bianco e liquido è utilissimo per le lane da tingere col colore chiaro e invece il nero per le brune e scure

[184] Tutto (l'allume) si ottiene anche dall'acqua e dal fango, cioè una sostanza della terra che trasuda

Raccolta in inverno si matura con i caldi estivi

Ciò che di essa fu prematuro, diventa più bianco

Si produce poi in Spagna, Egitto, Armenia, Macedonia, Ponto, Africa, nelle isole di Sardegna, Melo, Lipari, Stromboli

Il più pregiato in Egitto, il successivo a Melo

Anche di questo due tipi, liquido e denso

La genuinità del liquido che sia limpido e latteo, senza ruvidezze di strofinamento, con una certo piccolo fuoco di calore

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 06, Paragrafi 46-74
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 06, Paragrafi 46-74

hoc phorimon vocant

an sit adulteratum, deprehenditur suco Punici mali; sincerum enim mixtura alterum genus est pallidi et scabri et quod inficatur et galla, ideoque hoc vocant paraphoron

[185] liquidi aluminis vis adstringere, indurare, rodere

melle admixto sanat oris ulcera, papulas pruritusque

haec curatio fit in balneis II mellis partibus, tertia aluminis

virus alarum sudorisque sedat

sumitur pilulis contra lienis vitia pellendumque per urinam sanguinem

emendat et scabiem nitro ac melanthio admixtis

[186] Concreti aluminis unum genus σχιστον appellant Graeci, in capillamenta quaedam canescentia dehiscens, unde quidam trichitim potius appellavere

hoc fit e lapide, ex quo et aes, chalcitim vocant, ut sudor quidam eius lapidis in spumam coagulatus
Lo chiamano produttivo

Se è adulterato, si scopre col succo di melagrana; infatti il genuino con la mistura l'altro tipo è di quello pallido e ruvido e questo è rovinato anche dalla galla, e perciò lo chiamano corrotto

[185] La virtù dell'allume liquido astringere, indurire, corrodere

Con miele mescolato cura le ulcere della bocca, pustole e pruriti

Questa cura si fa nei bagni con due parti di miele, una terza di allume

Riduce il cattivo odore delle ascelle e del sudore

Si prende in pillole contro i mali della milza e per eliminare il sangue attraverso l'urina

Cura anche la scabbia con nitro e melanzio mescolati

[186] I Greci chiamano schisto una varietà di allume solido, frantumandosi in certi filamenti biancastri, da qui alcuni lo chiamarono piuttosto trichite

Questo si ottiene dal minerale, da cui anche il rame, lo chiamano calcite, come un certo sudore di questo minerale coagulato in spuma
hoc genus aluminis minus siccat minusque sistit umorem inutilem corporum, et auribus magnopere prodest infusum; vel inlitum et oris ulceribus dentibusque et si saliva cum eo contineatur

et oculorum medicamentis inseritur apte verendisque utriusque sexus

coquitur in catinis, donec liquari desinat

[187] inertioris est alterum generis, quod strongylen vocant

duae et eius species, fungosum atque omni umore dilui facile, quod in totum damnatur

melius pumicosum et foraminum fistulis spongeae simile rotundumque natura, candido propius, cum quadam pinguitudine, sine harenis, friabile, nec inficiens nigritia

hoc coquitur per se carbonibus puris, donec cinis fiat

[188] Optimum ex omnibus quod Melinum vocant ab insula, ut diximus

nulli vis maior neque adstringendi neque denigrandi neque indurandi, nullum spissius
Questa varietà di allume secca meno e blocca meno l'umore nocivo dei corpi, e infuso giova grandemente alle orecchie; o splamato anche per le ulcere della bocca e per i denti e se con esso viene trattenuta la saliva

È inserito opportunamente anche per le cure degli occhi e gli organi genitali di entrambi i sessi

Si cuoce nei crogioli, finché cessa di essere sciolto

[187] L'altro è del tipo più inerte, che chiamano strongilo

Anche di esso due specie, fungoso e facile ad essere diluito con ogni liquido, che è del tutto disprezzato

Migliore il pumiceo e simile alle cavità dei fori della spugna e rotondo per natura, più vicino al bianco, con una certa untuosità, senza granuli, friabile, che non s'impregna col nero

Questo si cuoce di per sé con i carboni puri, finchè si forma la cenere

[188] Il migliore fra tutti che chiamano melino dall'isola, come abbiamo detto

Per nessuno una forza maggiore né di astringere né di annerire né d'indurire, nulla più consistente

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 28, Paragrafi 15-29
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 28, Paragrafi 15-29

oculorum scabritias extenuat, combustum utilius epiphoris inhibendis, sic et ad pruritus corporis

sanguinem quoque sistit intus potum, foris inlitum

evulsis pilis ex aceto inlinitur renascentesque mollit in languinem

[189] summa omnium generum vis in adstringendo, unde nomen Graecis

ob id oculorum vitiis aptissima sunt, sanguinis fluctiones inhibent cum adipe

putrescentia ulcerum compescit cum adipe, sic et infantium ulcera et hydropicorum eruptiones siccat, et aurium vitia cum suco Punici mali et unguium scabritias cicatricumque duritias et pterygia ac perniones, phagedaenas ulcerum ex aceto aut cum galla pari pondere cremata, lepras cum suco olerum, cum salis vero II partibus vitia, quae serpunt, lendes et alia capillorum animalia aquae permixtum

[190] sic et ambustis prodest et furfuribus corporum cum sero picis
Riduce le ruvidezze degli occhi, bruciato più utile per le lacrimazioni da frenare, così anche per i pruriti del corpo

Bevuto ferma anche il sangue internamente, spalmato esternamente

Si spalma con l'aceto per i peli strappati e ammorbidisce in lanugine quelli che ricrescono

[189] La massima proprietà di tutti i tipi nell'astringere, da cui il nome per i Greci

Per questo sono molto adatti per i mali degli occhi, col grasso inibiscono i flussi del sangue

Col grasso frena le putrescenze delle ulcere, così anche le ulcere dei bambini e secca le eruzioni degli idropici, e col succo di melagrana i mali delle orecchie e le ruvidezze delle unghie e le durezze delle cicatrici e le escrescenze e i geloni, con aceto o con galla bruciata in pari dose le corrosioni delle ulcere, le lebbre col succo degli erbaggi, invece con due parti di sale i mali, che si diramano, le lendini e altri parassiti dei capelli misto ad acqua

[190] Così giova anche alle ustioni e alle desquamazioni dei corpi con il liquido della pece

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