optima nunc Asiatica habetur, quae et purpurea appellatur pretium eius in libras VI fit et Romae cremato sile marmoroso et restincto aceto sine usta non fiunt umbrae Eretria terrae suae habet nomen hac Nicomachus et Parrhasius usi refrigerat, emollit, explet volnera; si coquatur, ad siccanda praecipitur, utilis et capitis doloribus et ad deprehendenda pura; subesse enim ea intellegunt, si ex aqua inlita continuo arescat [39] Sandaracam et ochram Iubra tradidit in insula Rubri maris Topazo nasci, sed inde non pervehuntur ad nos sandaraca quomodo fieret diximus fit et adulterina ex cerussa in fornace cocta color esse debet flammeus pretium in libras asses quini |
Ora è considerata ottima l'asiatica, che è detta anche purpurea Il suo prezzo 6 denari a libbra Si ottiene anche a Roma con ocra marmorea bruciata e spenta con l'aceto Senza quella bruciata non si ottengono le ombre L'eretria prende il nome della sua terra L'usarono Nicomaco e Parrasio Rinfresca, addolcisce, rimargina le ferite; se viene cotta, è consigliata per le ferite da seccare, utile anche i dolori di testa e per i pus da trattenere; infatti capiscono che questi ci sono, se sciolta in acqua si asciuga subito [39] Giuba tramanda che la sandracca e l'ocra nasce a Topazo un'isola del mar Rosso, ma da lì non sono portate a noi Abbiamo detto in che modo si forma la sandracca Si ottiene anche l'adulterata con la biacca cotta nella fornace Il colore dev'essere fiammante Il prezzo cinque assi a libbra |
[40] haec si torreatur aequa parte rubrica admixta, sandycem facit, quamquam animadverto Vergilium existimasse herbam id esse illo versu: Sponte sua sandyx pascentis vestiat agnos pretium in libras dimidum eius quod sandaracae nec sunt alii colores maioris ponderis Inter facticios est et Syricum, quo minium sublini diximus fit autem Sinopide et sandyce mixtis [41] Atramentum quoque inter facticios erit, quamquam est et terrae, geminae originis aut enim salsuginis modo emanat, aut terra ipsa sulpurei coloris ad hoc probatur inventi sunt pictores, qui carbones infestatis sepulchris effoderent inportuna haec omnia ac novicia fit enim e fuligine pluribus modis, resina vel pice exustis, propter quod etiam officinas aedificavere fumum eum non emittentes laudatissimum eodem modo fit e taedis |
[40] Se questa si abbrustolisce mista con ocra rossa in uguale parte, forma la sandice, sebbene vedo che Virgilio riteneva in quel verso che essa fosse un'erba: La sandice spontaneamente riveste gli agnelli di chi pascola Il prezzo metà a libbra di quello della sandracca E non ci sono altri colori di maggiore importanza Fra gli artefatti c'è anche il sirico, di cui abbiamo detto essere spalmato sotto il minio Si ottiene poi con la sinopide e la sandice mescolate [41] Anche il nero sarà fra gli artificiali, sebbene sia anche del terreno, di doppia origine Infatti o trasuda al modo della salsedine, o la terra stessa del colore di zolfo si presta a ciò Furono scoperti pittori, che estraevano dai sepolcri contaminati i carboni Assurde e recenti tutte queste cose Infatti si orriene anche dalla fuliggine in molti modi, con resina e pece bruciate, per questo costruirono anche laboratori che non emettessero questo fumo Il più apprezzato si ottiene nello stesso modo dalle fiaccole |
adulteratur fornacium balinearumque fuligine quo ad volumina scribenda utuntur [42] sunt qui et vini faecem siccatam excoquant adfirmentque, si ex bono vino faex ea fuerit, Indici speciem id atramentum praebere Polygnotus et Micon, celeberrimi pictores, Athenis e vinaceis fecere, tryginon appellantes Apelles commentus est ex ebore combusto facere, quod elephantinum vocatur [43] adportatur et Indicum ex India inexploratae adhuc inventionis mihi fit etiam aput infectores ex flore nigro, qui adhaerescit aereis cortinis fit et ligno e taedis combusto tritisque in mortario carbonibus mira in hoc saepiarum natura, sed ex iis non fit omne autem atramentum sole perficitur, librarium cumme, tectorium glutino admixto quod aceto liquefactum est, aegre eluitur |
Viene adulterato con la fuliggine delle fornaci e dei bagni quello che usano per scrivere i libri [42] Ci sono quelli che cuociono anche la feccia seccata del vino e affermano, che se questa feccia è ricavata dal vino buono, questo nero presenta l'aspetto dell'indaco Polignoto e Micone, famosissimi pittori, ad Atene lo ricavarono dalle vinacce, chiamandolo inchiostro Apelle pensò di farlo dall'avorio bruciato, che è detto elefantino [43] Anche un indaco è importato dall'India di una composizione ancora sconosciuta per me Si ottiene anche presso i tintori dal fiore nero, che aderisce alle caldaio di bronzo Si forma anche col legno bruciato delle fiaccole e con i carboni tritati nel mortaio Straordinaria la natura delle seppie in questo, ma da esse non si ottiene Tutto il nero poi è perfezionato col sole, (quello) dei librai con la gomma, degli intonaci misto al glutine Questo è diluito con l'aceto, difficilmente è sciolto |
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 15, Paragrafi 21-36
[44] E reliquis coloribus, quos a dominis dari diximus propter magnitudinem pretii, ante omnes est purpurissum creta argentaria cum purpuris pariter tinguitur bibitque eum colorem celerius lanis praecipuum est primum, fervente aheno rudibus medicamentis inebriatum, proximum egesto eo addita creta in ius idem et, quotiens id factum est, elevatur bonitas pro numero dilutiore sanie [45] quare Puteolanum potius laudetur quam Tyrium aut Gaetulicum vel Laconicum, unde pretiosissimae purpurae; causa est quod hysgino maxime inficitur rubiaque, quae cogitur sorbere vilissimum a Canusio pretium a singulis denariis in libras ad XXX pingentes sandyce sublita, mox ex ovo inducentes purpurissum, fulgorem minii faciunt si purpurae facere malunt, caeruleum sublinunt, mox purpurissum ex ovo indicunt |
[44] Fra gli altri colori, che abbiamo detto essere forniti dai committenti per l'alto costo, prima di tutti c'è il porporino La creta argentaria viene tinta ugualmente con le porpore e assorbe quel colore più velocemente delle lane Importante è il primo, impregnato nella caldaia bollente con sostanze integre, il successivo, tolto questo, con creta aggiunta nello stesso liquido e, per quante volte viene fatto ciò, si alza la qualità per la quantità con liquido più diluito [45] Perciò è apprezzato quello di Pozzuoli più che quello di Tiro o il getulico o il laconico, da qui le porpore più preziose; motivo è quello che è imbevuto soprattutto con l'isgino e la robbia, che è costratto ad assorbire Il più economico da Canosa Il prezzo da un singolo denaro fino a 30 a libbra I pittori spalmata la sandice, stendendo poi il porporino dell'uovo, rendono la lucentezza del minio Se preferiscono produrre (quella) della porpora, applicano sotto l'azzurro, stendono dopo il porporino dell'uovo |
[46] Ab hoc maxime auctoritas Indico ex India venit harundinum spumae adhaerescente limo cum cernatur, nigrum, at in diluendo mixturam purpurae caeruleique mirabilem reddit alterum genus eius est in purpurariis officinis innatans cortinis, et est purpurae spuma qui adulterant, vero Indico tingunt stercora columbina aut cretam Selinusiam vel anulariam vitro inficiunt probatur carbone; reddit enim quod sincerum est flammam excellentis purpurae et, dum fumat, odorem maris ob id quidam e scopulis id colligi putant pretium Indico XX in libras in medicina Indicum rigores et impetus sedat siccatque ulcera [47] Armenia mittit quod eius nomine appellatur lapis est, hic quoque chrysocollae modo infectus, optimumque est quod maxime vicinum et communicato colore cum caeruleo solebant librae eius trecenis nummis taxari |
[46] Dopo questo il pregio soprattutto per l'indaco Viene dall'India col fango che aderisce alla spuma delle canne Quando si guarda, nero, ma nel diluire produce un miscuglio sorprendente di porpora e azzurro L'altro suo tipo si trova nei laboratori della porpora galleggiante nelle caldaie, ed è la spuma della porpora Quelli che adulterano, tingono con vero indaco gli sterchi dei colombi o mescolano la creta di Selinunte o per sigillo col vetro Si controlla col carbone; infatti quello che è puro produce una fiamma di eccellente porpora e, mentre fuma, un odore di mare Per questo alcuni pensano che esso sia raccolto dagli scogli Il prezzo per l'indaco 20 denari a libbra Nella medicina attenua irrigidimenti ed accessi e secca le ulcere [47] L'Armenia manda ciò che è chiamato col suo nome E' una pietra, anche questa trattata al modo della crisocolla, ed è ottima quella soprattutto vicina anche al colore mescolato con l'azzurro Le sue libbre solevano essere valutate con trecento monete |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 28, Paragrafo 187-216
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 28, Paragrafo 187-216
inventa per Hispanias harena est similem curam recipiens; itaque ad denarios senos vilitas rediit distat a caeruleo candore modico, qui teneriorem hunc efficit colorem usus in medicina ad pilos tantum alendos habet maximeque in palpebris [48] Sunt etiamnum novicii duo colores e vilissimis: viride est quod Appianum vocatur et chrysocollam mentitur, ceu parum multa dicta sint mendacia eius; fit e creta viridi, aestimatum sestertiis in libras anulare quod vocant, candidum est, quo muliebres picturae inluminantur; fit et ipsum e creta admixtis vitreis gemmis e volgi anulis, inde et anulare dictum [49] Ex omnibus coloribus cretulam amant udoque inlini recusant purpurissum, Indicum, caeruleum, Melinum, auripigmentum, Appianum, cerussa |
Fu scoperta attraverso la Spagna una sabbia che accetta un trattamento simile; perciò il mercato scese a sei denari Si differenzia dall'azzurro per una leggera chiarezza, che rende questo colore più morbido Ha uso in medicina solo per togliere i peli e soprattutto sulle sopracciglia [48] Ci sono anche due colori recenti fra i meno cari: c'è il verde che è detto appiano ed imita la crisocolla, come se siano poca cosa i molti suoi inganni citati; si ottiene dalla creta verde, valutato in sesterzi a libbra Quello che chiamano anulare, è bianco, con cui sono rese luminose le donne della pittura; lo stesso si ottiene anche dalla creta con gemme di vetro di anelli del popolo mescolate, da qui detto anche anulare [49] Fra tutti i colori amano la creta chiara e rofiutano di essere spalmati sull'umido il porporino, l'indaco, l'azzurro, il melino, l'orpimento, l'appiano, la biacca |
cerae tinguntur isdem his coloribus ad eas picturas, quae inuruntur, alieno parietibus genere, sed classibus familiari, iam vero et onerariis navibus, quoniam et pericula expingimus, ne quis miretur et rogos pingi, iuvatque pugnaturos ad mortem aut certe caedem speciose vehi Qua contemplatione tot colorum tanta varietate subit antiquitatem mirari [50] quattuor coloribus solis inmortalia illa opera fecere, ex albis Melino, e silaciis Attico, ex rubris Sinopide Pontica, ex nigris atramento, Apelles, Aetion, Melanthius, Nicomachus, clarissimi pictores, cum tabulae eorum singulae oppidorum venirent opibus nunc et purpuris in parietes migrantibus et India conferente fluminum suorum limum, draconum elephantorumque saniem nulla nobilis pictura est omnia ergo meliora tunc fuere, cum minor copia |
Le cere sono tinte con questi stessi colori per quelle pitture, che vengono marchiate, con una tecnica estranea alle pareti, ma comune alle flotte, ed ormai anche per le navi mercantili, perché dipingiamo anche i pericoli, affinchè qualcuno non si stupisca che siano dipinti anche i roghi, e piace che quelli che stanno per combattere fino alla morte o certo per la strage siano trasportati splendidamente Con tale contemplazione nella tanta varietà di tanti colori subentra che si ammiri l'antichità [50] Con soli quattro colori fecero quelle opere immortali, fra i bianchi il melino, fra i gialli ocra l'attico, fra i rossi la sinopia del Ponto, fra gli scuri il nero, Apelle, Aezione, Melanzio, Nicomaco, famosissimi pittori, pagandosi i loro singoli quadri con le ricchezze delle città Ora anche con le porpore che finiscono sulle pareti e con l'India che manda il limo dei suoi fiumi, l'umore corrotto di draghi ed elefanti nessuna pittura è prestigiosa Dunque tutte le cose furono migliori allora, quando minore l'abbondanza |
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ita est, quoniam, ut supra diximus, rerum, non animi pretiis excubatur [51] Et nostrae aetatis insaniam in pictura non omittam Nero princeps iusserat colosseum se pingi CXX pedum linteo, incognitum ad hoc tempus ea pictura, cum peracta esset in Maianis hortis, accensa fulmine cum optima hortorum parte conflagravit [52] libertus eius, cum daret Anti munus gladiatorium, publicas porticus occupavit pictura, ut constat, gladiatorum ministrorumque omnium veris imaginibus redditis hic multis iam saeculis summus animus in pictura, pingi autem gladiatoria munera atque in publico exponi coepta a C Terentio Lucano is avo suo, a quo adoptatus fuerat, triginta paria in foro per triduum dedit tabulamque pictam in nemore Dianae posuit |
E' così, perché, come abbiamo detto sopra, si bada ai valori delle cose, non dell'animo [51] E non trascurerò nella pittura la pazzia del nostro tempo Il principe Nerone aveva ordinato che egli stesso fosse dipinto enorme di 120 piedi su un lino, cosa inaudita fino a questo tempo Questa pittura, essendo stata finita nei giardini maiani, incendiata da un fulmine bruciò con la migliore parte dei giardini [52] Un suo liberto, offrendo uno spettacolo gladiatorio ad Anzio, occupò i portici pubblici con la pittura, come risulta, con figure rese reali di gladiatori e inservienti Questo già da molti secoli il massimo intento nella pittura, che siano quindi dipinti gli spettacoli gladiatori e siano esposti in pubblico le cose iniziate da C Terenzio Lucano Costui per il suo avo, da cui era stato adottato, portò nel foro per tre giorni trenta coppie e mise un quadro dipinto nel bosco di Diana |
[53] Nunc celebres in ea arte quam maxima brevitate percurram, neque enim instituti operis est talis executio; itaque quosdam vel in transcursu et in aliorum mentione obiter nominasse satis erit, exceptis operum claritatibus quae et ipsa conveniet attingi, sive exstant sive intercidere [54] Non constat sibi in hac parte Graecorum diligentia multas post olympiadas celebrando pictores quam statuarios ac toreutas, primumque olympiade LXXXX, cum et Phidian ipsum initio pictorem fuisse tradatur clipeumque Athenis ab eo pictum, praeterea in confesso sit LXXX tertia fuisse fratrem eius Panaenum, qui clipeum intus pinxit Elide Minervae, quam fecerat Colotes, discipulus Phidiae et ei in faciendo Iove Olympio adiutor [55] quid |
[53] Ora citerò quelli famosi in quest'arte quanto più velocemente, nè infatti è tale il compito dell'intento dell'opera; perciò sarà sufficiente aver nominato alcuni anche di passaggio e occasionalmente nella menzione di altri, escluse le glorie delle opere che conviene che anch'esse siano citate, sia esistenti sia che sono scomparse [54] Non si adatta a sé in questa parte la diligenza dei Greci nel celebrare i pittori molte olimpiadi dopo gli scultori e i cesellatori, e dapprima nella 90° olimpiade, quando anche Fidia è tramandato essere stato lui stesso pittore all'inizio e dipinto da lui uno scudo ad Atene, inoltre sia comunemente riconosciuto che nell'83° c'era suo fratello Paneno, che nell'Elide dipinse dentro lo scudo di Minerva, che aveva fatto Colote, discepolo di Fidia e suo aiutante nel fare Giove Olimpio [55] Che |
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quod in confesso perinde est Bularchi pictoris tabulam, in qua erat Magnetum proelium, a Candaule, rege Lydiae Heraclidarum novissimo, qui et Myrsilus vocitatus est, repensam auro tanta iam dignatio picturae erat circa Romuli id aetatem acciderit necesse est, etenim duodevicenisma olympiade interiit Candaules aut, ut quidam tradunt, eodem anno quo Romulus, nisi fallor, manifesta iam tunc claritate artis, adeo absolutione [56] quod si recipi necesse est, simul apparet multo vetustiora principia eosque, qui monochromatis pinxerint, quorum aetas non traditur, aliquanto ante fuisse, Hygiaenontem, Dinian, Charmadan et, qui primus in pictura marem a femina discreverit, Eumarum Atheniensem, figuras omnes imitari ausum, quique inventa eius excoluerit, Cimonem Cleonaeum |
E' inoltre universalmente riconosciuto questo, che un quadro del pittore Bularco, su cui c'era la battaglia dei Magneti, comprato con l'oro da Candule, ultimo re di Lidia degli Eraclidi, che fu chiamato anche Mirsilo Tanta era ormai l'ammirazione per la pittura Questo è inevitabile sia accaduto verso l'epoca di Romolo, poiché Candaule morì nella 18° olimpiade o, come tramandano alcuni, nello stesso anno di Romolo, se non sbaglio, già allora con chiara fama dell'arte, fino a tal punto nella perfezione [56] Che se è necessario essere accettata, risulta insieme che le origini erano di molto più antiche e di alquanto prima quelli, che dipinsero con colori monocromatici, di cui non è tramandata l'epoca, Igienonte, Dinia, Carmada e, chi per primo distinse nella pittura il maschio dalla femmina, Eumare l'ateniese, colui che osò riprodurre tutte le figure, e colui che aveva perfezionato le sue invenzioni, Cimone Cleoneo |