farinam a pila scudem vocant; argentum, quod exit a fornace, sudorem quae e camino iactatur spurcitia in omni metallo scoria appellatur haec in auro tunditur iterumque coquitur catini fiunt ex tasconio; hoc est terra alba similis argillae, neque enim alia flatum ignemque et ardentem materiam tolerat [70] Tertia ratio opera vicerit Gigantum cuniculis per magna spatia actis cavantur montes lucernarum ad lumina; eadem mensura vigiliarum est, multisque mensibus non cernitur dies arrugias id genus vocant siduntque rimae subito et opprimunt operatos, ut iam minus temerarium videatur e profundo maris petere margaritas atque purpuras tanto nocentiores fecimus terras relinquuntur itaque fornices crebri montibus sustinendis |
Chiamano scude la polvere dalla pila; l'argento, che esce dalla fornace, sudore La sporcizia che è emessa dal camino in ogni metallo è detta scoria Questa nell'oro si pesta e si cuoce di nuovo I catini si fanno dal tasconio; questo è una terra bianca simile all'argilla, infatti un'altra non tollera il soffio e il fuoco e la materia ardente [70] Il terzo metodo avrà superato le opere dei Giganti Con i cunicoli fatti attraverso grandi spazi sono scavati i monti alle luci delle lucerne; è la stessa durata dei turni di sorveglianza, e per molti mesi non si vede il giorno Chiamano questo sistema arrugie Le fenditure cadono subito e schiacciano gli operai, così che sembra ormai meno temerario prendere dal fondo del mare le perle e le porpore Tanto più pericolose abbiamo reso le terre Numerosi archi sono lasciati dunque per i monti da sostenere |
[71] occursant in utroque genere silices; hos igne et aceto rumpunt, saepius vero, quoniam id cuniculos vapore et fumo strangulat, caedunt fractariis CL libras ferri habentibus egeruntque umeris noctibus ac diebus per tenebras proximis tradentes; lucem novissimi cernunt si longior videtur silex, latus sequitur fossor ambitque et tamen in silice facilior existimatur opera; [72] est namque terra ex quodam argillae genere glarea mixta, gangadiam vocant, prope inexpugnabilis cuneis eam ferreis adgrediuntur et isdem malleis nihilque durius putant, nisi quod inter omnia auri fames durissima est peracto opere cervices fornicum ab ultimo caedunt dat signum ruina, eamque solus intellegit in cacumine eius montis vigil [73] hic voce, nutu evocari iubet operas pariterque ipse devolat |
[71] In entrambi i tipi si trovano le selci; le spezzano col fuoco e l'aceto, più spesso però, poiché questo congestiona col vapore e col fumo i cunicoli, rompono con martelli che hanno 40 libbre di ferro e li trasportano sulle spalle notti e giorni attraverso le tenebre passandoli ai vicini; gli ultimissimi vedono la luce Se la selce sembra troppo lunga, il minatore segue il lato e l'aggira E tuttavia si pensa più facile il lavoro sulla selce; [72] C'è infatti un terreno di un certo tipo di argilla mista con ghiaia, la chiamano gangadia, quasi inespugnabile L'aggrediscono con cunei di ferro e con gli stessi martelli e niente ritengono più duro, se non che fra tutte le cose la più dura è la fame dell'oro Finito il lavoro tagliano le spalle degli archi dall'ultimo Una frana dà il segnale, e la riconosce la sola guardia sulla cima di quel monte [73] Questo con la voce, col gesto ordina che i lavoratori siano chiamati ed egli stesso parimenti corre |
mons fractus cadit ab sese longe fragore qui concipi humana mente non possit, aeque et flatu incredibili spectant victores ruinam naturae nec tamen adhuc aurum est nec sciere esse, cum foderent, tantaque ad pericula et inpendia satis causae fuit sperare quod cuperent [74] Alius par labor ac vel maioris inpendii: flumina ad lavandam hanc ruinam iugis montium obiter duxere a centesimo plerumque lapide; corrugos vocant, a conrivatione credo mille et hic labores: praeceps esse libramentum oportet, ut ruat verius quam fluat; itaque altissimis partibus ducitur convalles et intervalla substructis canalibus iunguntur alibi rupes inviae caeduntur sedemque trabibus cavatis praebere coguntur [75] qui caedit, funibus pendet, ut procul intuenti species ne ferarum quidem, sed alitum fiat |
Il monte spaccato frana da sé con lungo fragore che non può essere immaginato dalla mente umana, ugualmente anche con incredibile vento Guardano vincitori il crollo della natura Tuttavia non è ancora l'oro né sapevano esserci, quando scavavano, e sperare ciò che desideravano fu sufficiente motivo per tanti pericoli e spese [74] Un altro lavoro uguale e anche di maggiore spesa: portare generalmente da cento miglia i fiumi dai gioghi dei monti sopra questa frana da bagnare; li chiamano corrugi, credo da derivazione Anche qui mille lavori: la principale occorre che ci sia equilibrio, affinché cada più esattamente che scorra; perciò si conduce da luoghi altissimi Valli e distanze sono superati con canali costruiti Altrove vengono tagliate le rupi inaccessibili e si costringono a lasciare il posto a tronchi incavati [75] Quello che taglia, si appende alle funi, cosicchè a chi guarda da lontano pare non tanto la sagoma di bestie, ma di uccelli |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 18, Paragrafi 70-123
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 18, Paragrafi 70-123
pendentes maiore ex parte librant et lineas itineri praeducunt, quaque insistentis vestigiis hominis locus non est, amnes trahuntur ab homine vitium lavandi est, si fluens amnis lutum inportet; id genus terrae urium vocant ergo per silices calculosve ducunt et urium evitant ad capita deiectus in superciliis montium piscinae cavantur ducenos pedes in quasque partes et in altitudinem denos emissaria in iis quina pedum quadratorum ternum fere relinquuntur, ut repleto stagno excussis opturamentis erumpat torrens tanta vi, ut saxa provolvat [76] alius etiamnum in plano labor fossae, per quas profluat, cavantur, agogas vocant; hae sternuntur gradatim ulice frutex est roris marini similis, asper aurumque retinens latera cluduntur tabulis, ac per praerupta suspenduntur canales |
Quelli si appendono per la maggior parte prendono le misure e tracciano le linee al percorso, e dove non c'è un posto per i piedi dell'uomo che si poggia, dall'uomo sono deviati i fiumi Si lava male, se il fiume scorrendo trasporta fango; chiamano urio questo tipo di terreno Dunque trasportano attraverso selci e sassi ed evitano l'urio Verso l'alto corso (del fiume) sono scavati sui cigli dei monti bacini di 200 piedi in qualsiasi direzione e dieci piedi in profondità In questi vengono lasciati cinque canali di circa tre piedi quadrati, cosicché riempito lo stagno, rimossi gli impedimenti, il torrente prorompa con tanta forza, che trascina i sassi [76] Un altro lavoro anche in pianura Sono scavate fosse, attraverso cui scorra, le chiamano agoge; queste sono ricoperte man mano di ulice E' un arbusto simile al rosmarino, aspro e che trattiene l'oro I lati sono chiusi con tavole, e i canali sono portati attraverso i dirupi |
ita profluens terra in mare labitur ruptusque mons diluitur, ac longe terras in mare his de causis iam promovit Hispania [77] in priore genere quae exhauriuntur inmenso labore, ne occupent puteos, in hoc rigantur aurum arrugia quaesitum non coquitur, sed statim suum est inveniuntur ita massae, nec non in puteis, et denas excedentes libras; palagas, alii palacurnas, iidem quod minutum est balucem vocant ulex siccatur, uritur, et cinis eius lavatur substrato caespite herboso, ut sidat aurum [78] vicena milia pondo ad hunc modum annis singulis Asturiam atque Callaeciam et Lusitaniam praestare quidam prodiderunt, ita ut plurimum Asturia gignat neque in alia terrarum parte tot saeculis perseverat haec fertilitas Italiae parci vetere interdicto patrum diximus; alioqui nulla fecundior metallorum quoque erat tellus |
Così il terreno scorrendo scivola nel mare e il monte corroso si frantuma, e per queste ragioni la Spagna ormai ha spinto da lontano le terre nel mare [77] Quei materiali che nel primo modo sono trasportati con immensa fatica, affinché non ingombrino i pozzi, in questo sono lavati L'oro trovato nella galleria non si cuoce, ma è subito naturale Così sono trovati massi, pure nei pozzi, che superano anche dieci libbre; le chiamano palaghe, altri palacurne, gli stessi baluce ciò che è piccolo L'ulice si secca, si brucia, anche la sua cenere è lavata su una zolla erbosa messa sotto, affinché l'oro si depositi [78] Alcuni hanno tramandato che l'Asturia e la Galizia e la Lusitania producono in questo modo 20000 libbre ogni anno, ma l'Asturia ne produce moltissimo E in nessun'altra parte delle terre per tanti secoli era durata questa fertilità Per un antico divieto degli antenati abbiamo detto essere risparmiata l'Italia; diversamente nessuna terra era più ricca anche di metalli |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 31, Paragrafi 42-74
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 31, Paragrafi 42-74
extat lex censoria Victumularum aurifodinae in Vercellensi agro, qua cavebatur, ne plus quinque milia hominum in opere publicani haberent [79] Aurum faciendi est etiamnum una ratio ex auripigmento, quod in Syria foditur pictoribus in summa tellure, auri colore, sed fragile lapidum specularium modo invitaveratque spes Gaium principem avidissimum auri; quam ob rem iussit excoqui magnum pondus et plane fecit aurum excellens, sed ita parvi ponderis, ut detrimentum sentiret propter avaritiam expertus, quamquam auripigmenti librae IIII permutarentur nec postea temptatum ab ullo est [80] Omni auro inest argentum vario pondere, aliubi decuma parte, aliubi octava in uno tantum Callaeciae metallo, quod vocant Albucrarenses, tricensima sexta portio invenitur; ideo ceteris praestat ubicumque quinta argenti portio est, electrum vocatur scobes hae reperiuntur in canaliensi |
Perdura la legge censoria della cava di oro dei Victumulari nel territorio di Vercelli, con cui si proibiva, che i pubblicani avessero più di cinque mila uomini nel lavoro [79] C'è ancora un modo di ricavare l'oro dall'orpimento, che in Siria è estratto per i pittori sulla superficie del terreno, col colore dell'oro, ma fragile al modo delle pietre degli specchi La speranza aveva attirato il principe Gaio molto avido di oro; perciò ordinò che si cuocesse una grande quantità e si formò facilmente oro eccellente, ma di così poco peso, che dopo aver sperimentato subì un danno a causa dell'avidità, sebbene fossero permutate 4 libbre di orpimento Né dopo fu tentato da qualcuno [80] In ogni oro c'è argento in diversa quantità, ora in decima parte, ora ottava Solo in un'unica miniera della Galizia, che chiamano Albucrarense, si trova la trentaseiesima parte; perciò supero gli altri Ovunque ci sia la quinta parte d'argento, è detta elettro Queste pagliuzze sono trovate nel canale |
fit et cura electrum argento addito quod si quintam portionem excessit, incudibus non resistit [81] vetusta et electro auctoritas Homero teste, qui Menelai regiam auro, electro, argento, ebore fulgere tradit Minervae templum habet Lindos insulae Rhodiorum, in quo Helena sacravit calicem ex electro; adicit historia, mammae suae mensura electri natura est ad lucernarum lumina clarius argento splendere quod est nativum, et venena deprehendit namque discurrunt in calicibus arcus caelestibus similes cum igneo stridore et gemina ratione praedicunt [82] Aurea statua prima omnium nulla inanitate et antequam ex aere aliqua modo fieret, quam vocant holosphyraton, in templo Anaetidis posita dicitur quo situ terrarum nomen hoc signavimus, numine gentibus illis sacratissimo |
L'elettro si forma anche con artificio con argento aggiunto Che se ha superato la quinta parte, non resiste alle incudini [82] Antico il pregio anche per l'elettro con Omero testimone, che tramanda che la reggia di Menelao splendeva d'oro, elettro, argento, avorio Lindo nell'isola di Rodi ha un tempio di Minerva, in cui Elena consacrò una coppa di elettro; la storia aggiunge, con la misura della sua mammella La caratteristica dell'elettro è brillare più chiaramente dell'argento alle luci delle lucerne Quello che è naturale, presenta anche veleni Infatti nelle coppe si diffondono archi simili a quelli celesti con un crepitio di fuoco e si preannunciano in duplice modo [82] La prima statua dorata di tutte con nessun vuoto si faceva precisamente anche prima di qualsiasi rame, la definiscono lavorata a martello, è detta collocata nel tempio di Anetide nel cui luogo abbiamo indicato questo nome delle terre, con una divinità molto onorata da quei popoli |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 07, Paragrafi 116 - 172
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 07, Paragrafi 116 - 172
[83] direpta ea est Antonii Parthicis rebus, scitumque narratur veteranorum unius Bononiae hospitali divi Augusti cena, cum interrogatus esset, sciretne eum, qui primus violasset id numen, oculis membrisque captum exspirasse; respondit enim cum maxime Augustum e crure eius cenare seque illum esse totumque sibi censum ex ea rapina hominum primus et auream statuam et solidam LXX circiter olympiade Gorgias Leontinus Delphis in templo posuit sibi tantus erat docendae artis oratoriae quaestus [84] Aurum pluribus modis pollet in remediis volneratisque et infantibus adplicatur, ut minus noceant quae inferantur veneficia est et ipsi superlato vis malefica, gallinarum quoque et pecuariorum feturis remedium abluere inlatum et spargere eos, quibus mederi velis |
[83] Questa fu rubata durante le imprese partiche di Antonio, e si narra una battuta di uno dei veterani di Bologna in una cena ospitale del divino Augusto, essendo stato interrogato, se sapesse che quello, che per primo aveva violato questo nume, era morto paralizzato agli occhi e alle membra; rispose infatti che Augusto banchettava precisamente con una gamba di quello e che lui era proprio quello e tutto il guadagno per lui da quel furto Gorgia di Lentini primo degli uomini circa nella settantesima olimpiade mise per sé nel tempio di Delfi anche una statua dorata e massiccia Tanto grande era il guadagno dell'insegnamento dell'arte retorica [84] In diversi modi l'oro serve nei rimedi e si applica ai feriti e ai bambini, affinchè gli incantesimi che sono effettuati danneggino meno C'è anche una forza malefica per quello stesso che vi è passato sopra, anche per i piccoli delle galline e degli armenti Il rimedio lavare (il maleficio) arrecato e spruzzare quelli, che vuoi curare |
torretur et cum salis gemino pondere, triplici misyis ac rursus cum II salis portionibus et una lapidis, quem schiston vocant ita virus trahit rebus una crematis in fictili vase, ipsum purum et incorruptum [85] reliquus cinis servatus in fictili olla ex aqua inlinitur lichenas in facie, lomento eo convenit ablui, fistulas etiam sanat et quae vocantur haemorrhoides quodsi tritus pumex adiciatur, putria ulcera et taetri odoris emendat, ex melle vero decoctum cum melanthio inlitum umbilicum leniter solvit alvum auro verrucas curari M Varro auctor est [86] Chrysocolla umor est in puteis, quos diximus, per venam auri defluens crassescente limo rigoribus hibernis usque in duritiam pumicis laudatiorem eandem in aerariis metallis et proximam in argentariis fieri conpertum est invenitur et in plumbariis, vilior etiam auraria |
E' riscaldato anche con una doppia quantità di sale, triplice mysi e ancora con due porzioni di sale e una della pietra, che chiamano schisto Così toglie il male insieme alle cose bruciate in un vaso d'argilla, questo stesso puro e incontaminato [85] La cenere rimasta conservata in una pentola d'argilla è intrisa con acqua e cura le impetigini sul viso, conviene essere lavati con questa lozione, anche le fistole e quelle che sono dette emorroidi Che se si aggiunge pomice tritata, toglie le ulcere putride e di cattivo odore, poi il decotto col miele spalmato con nigella sull'ombelico rilassa lievemente l'intestino M Varrone è testimone che le verruche sono curate con l'oro [86] La crisocolla è un umore che scorre nei pozzi, che abbiamo citato, attraverso la vena dell'oro col fango che si solidifica per i rigori invernali fino alla durezza della pomice Si è scoperto essere più pregiata quella nelle miniere di rame e la successiva nelle miniere d'argento Si trova anche in quelle di piombo, meno pregevole anche quella d'oro |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 19, Paragrafi 66-69
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 19, Paragrafi 66-69
in omnibus autem his metallis fit et cura multum infra naturalem illam inmissis in venam aquis leniter hieme tota usque in Iunium mensem, dein siccatis Iunio et Iulio, ut plane intellegatur nihil aliud chrysocolla quam vena putris [87] nativa duritia maxime distat; uvam vocant et tamen illa quoque herba, quam lutum appellant, tinguitur natura est, quae lino lanaeve, ad sucum bibendum tunditur in pila, dein tenui cribro cernitur, postea molitur ac deinde tenuius cribratur quidquid non transmeat, repetitur in pila, dein molitur [88] pulvis semper in catinos digeritur et ex aceto maceratur, ut omnis duritia solvatur, ac rursus tunditur, dein lavatur, in conchis siccatur, tum tinguitur alumine schisto et herba supra dicta pinguiturque, antequam pingat refert quam bibula docilisque sit |
In tutte queste miniere poi si produce anche con artificio di molto inferiore a quella naturale dopo aver immesso lievemente le acque nella vena per tutto l'inverno e fino al mese di Giugno, poi seccate in Giugno e Luglio, affinché facilmente si concepisca la crisocolla niente altro che una vena fradicia [87] La naturale si distingue massimamente per durezza; la chiamano uva E tuttavia anche quella si tinge con l'erba, che chiamano luto La natura è quella che per il lino o la lana, per assorbire il liquido Si frantuma nel pestello, poi è setacciata con un sottile crivello, quindi è macinata e poi è setacciata più minutamente Qualunque cosa non passa, è rimessa nel pestello, poi è macinata [88] La polvere si distribuisce sempre in catini e si macera con l'aceto, affinché ogni durezza sia sciolta, e si pesta di nuovo, poi si lava, si secca in conche, allora si tinge con l'allume schisto e l'erba sopra citata e viene colorata, prima che tinga Importa quanto sia docile e assorbente |