Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 28, Paragrafo 187-216, pag 2

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 28, Paragrafo 187-216

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 28, Paragrafo 187-216
lactis asinini potus utilior addito melle, nec minus efficax fimi cinis ex vino utrique vitio, [205] item polea supra dicta, equi coagulum, quod aliqui hippacen appellant, etiam si sanguinem detrahant, vel fimi cinis dentiumque eiusdem tusorum farina salutares et bubuli lactis decocti potus

dysintericis addi mellis exiguum praecipiunt et, si tormina sint, cornus cervini cinerem aut fel taurinum cumino mixtum et cucurbitae carnes umbilico inponere

caseus recens vaccinus inmittitur ad utrumque vitium, item butyrum heminis IIII cum resinae terebinthinae sextante aut cum malva decocta aut cum rosaceo

[206] datur et sebum vitulinum aut bubulum, item medulla, et coquitur cum farinae ceraeque exiguo et oleo, ut sorberi possit, medulla et in pane subigitur, lac caprinum ad dimidias partes decoctum; si sint et tormina, additur protropum
La pozione di latte d'asina più utile con miele aggiunto, e non meno efficace per entrambi i mali la cenere dello sterco con il vino, [205] anche la polea sopra citata, il caglio di cavallo, che alcuni chiamano ippace, anche se estraggono sangue, o la cenere dello sterco e salutari la polvere dei denti dello stesso pestati e le pozioni di latte bovino bollito

Per i dissenterici prescrivono che sia aggiunto un poco di miele e, se ci sono coliche, la cenere del corno di capra o il fiele di toro misto al cumino e mettere sull'ombelico le polpe di zucca

Il cacio fresco vaccino viene messo per entrambi i mali, anche il burro con 4 emine con un sestante di resina di terebinto o con malva decotta o con olio di rosa

[206] Si dà anche sebo di vitello o bovino, anche il midollo, ed è cotto con un poco di farina e cera e con olio, affinché possa essere assorbito, il midollo è impastato anche nel pane, latte di capra bollito fino a metà porzioni; se ci sono anche coliche, si aggiunge mosto
torminibus satis esse remedii in leporis coagulo poto e vino tepido vel semel arbitrantur aliqui; cautiores caprino cum farina hordeacea et resina ventrem inlinunt

[207] ad omnes epiphoras ventris inlini caseum mollem suadent, veterem autem in farinam tritum coeliacis et dysintericis dari, cyatho casei in cyathis vini cibarii III

sanguis caprinus decoctus cum medulla dysintericis, iocur assum caprae coeliacis subvenit, magisque etiam hirci, in vino austero decoctum potumque vel ex oleo myrteo umbilico inpositum

quidam decocunt a III sextariis aquae ad heminam addita ruta

[208] utuntur et liene asso caprae hircive et sebo hirci in pane, qui cinere coctus sit, caprae a renibus maxime, ut per se hauriatur protinusque modice frigida

sorberi iubent aliqui et in aqua decoctum sebum admixta polenta et cumino et aneto acetoque
Alcuni pensano che alle coliche si rimedia abbastanza col caglio di lepre bevuto nel vino tiepido anche una volta sola; quelli più prudenti spalmano il ventre con quello di capra con farina d'orzo e resina

[207] Per tutti i flussi del ventre consigliano che sia spalmato cacio molle, invece che il vecchio tritato nella farina sia dato ai celiaci e ai dissenterici, con un bicchiere di cacio in tre bicchieri di vino da pasto

Il sangue di capra cotto col midollo per i dissenterici, il fegato di capra arrostito aiuta i celiaci, e ancor più quello di caprone, bollito nel vino aspro e bevuto o applicato all'ombelico con olio di mirto

Alcuni lo cuociono in tre sestari d'acqua fino ad un'emina con ruta aggiunta

[208] Usano anche la milza di capra o di caprone arrostita e il sebo di caprone nel pane, che sia cotto con la cenere, soprattutto dai reni della capra, così che sia preso da solo e subito moderatamente con acqua fredda

Alcuni consigliano che il sebo sia ingoiato anche decotto in acqua con polenta mescolata e cumino e aneto e aceto
inlinunt et ventrem coeliacis fimo cum melle decocto

[209] utuntur ad utrumque vitium et coagulo haedi in vino myrtite fabae magnitudine poto et sanguine eiusdem in cibum formato, quem sanguiculum vocant

infundunt dysintericis et glutinum taurinum aqua calida resolutum

inflationes discutit vitulinum fimum in vino decoctum

Intestinorum vitiis magnopere prodest coagulum cervorum decoctum cum lente betaque atque ita in cibo sumptum, leporis pilorum cinis cum melle decoctus, lactis caprini potus decocti cum malva exiguo sale addito; si et coagulum addatur, maioribus emolumentis fiat

[210] eadem vis est et in sebo caprino in sorbitione aliqua, uti protinus hauriatur frigida aqua

item feminum haedi cinis rupta intestina sarcire mire traditur, fimum leporis cum melle decoctum et cotidie fabae magnitudine sumptum ita, ut deploratos sanaverint
Spalmano anche il ventre ai celiaci con sterco decotto con miele

[209] Usano per entrambi i mali anche il caglio di capretto nel vino di mirto bevuto con la grandezza di una fava e col sangue dello stesso rappreso nel cibo, che chiamano sanguinaccio

Ai dissenterici versano anche colla di toro sciolta con acqua calda

Lo sterco di vitello decotto nel vino elimina le flatulenze

Per i mali degli intestini giova grandemente il caglio dei cervi decotto con lenticchia e bietola e preso così nel cibo, la cenere dei peli di lepre decotta col miele, la pozione di latte di capra decotto con malva con poco sale aggiunto; se è aggiunto anche il caglio, si ottiene con maggiori vantaggi

[210] La stessa virtù c'è anche nel sebo di capra in qualche pozione, purchè sia bevuto subito con acqua fredda

Anche la cenere delle cosce di capretto si dice risanare mirabilmente gli intestini lacerati, lo sterco di lepre decotto col miele e preso ogni giorno con la grandezza di una fava così, che abbiano guarito i disperati

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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 16, Paragrafi 152-202

laudant et caprini capitis cum suis pilis discocti sucum

[211] Tenesmos, id est crebra et inanis voluntas desurgendi, tollitur poto lacte asinino, item bubulo

Taenearum genera pellit cervini cornus cinis potus

Quae in excrementis lupi diximus inveniri ossa, si terram non attigerint, colo medentur adalligata bracchio

polea quoque supra dicta magnopere prodest decocta in sapa, item suilli fimi farina addito cumino in aqua rutae decoctae, cornus cervini teneri cinis cocleis Africanis cum testa sua tusis mixtus in vini potione

[212] Vesicae calculorumque cruciatibus auxiliatur urina apri et ipsa vesica pro cibo sumpta, efficacius, si prius fumo maceretur utrumque

vesicam elixam mandi oportet, et a muliere feminis suis
Lodano anche il succo della testa della capra decotta con i suoi peli

[211] Il tenesmo, cioè il frequente e vano stimolo di evacuare, si toglie con latte d'asina bevuto, anche bovino

La cenere del corno del cervo bevuta toglie le specie dei vermi

Le ossa che abbiamo detto essere trovate negli escrementi del lupo, se non hanno toccato terra, curano il colon legate al braccio

Anche la polea sopra detta giova grandemente cotta nella sapa, anche la polvere di sterco di maiale con cumino aggiunto nell'acqua della ruta bollita, la cenere del corno tenero di cervo misto con chiocciole africane pestate con il loro guscio in una pozione di vino

[212] L'urina del cinghiale serve alla vescica e ai dolori dei calcoli e la vescica stessa data come cibo, più efficacemente, se prima siano affumicate entrambe col fumo

E' necessario che la vescica sia mangiata lessa, e (mangiata) da una donna (presa) da suini femmine
inveniuntur in iocineribus eorum lapilli aut duritiae lapillis similes, candidae, sicut in vulgari sue, quibus contritis atque in vino potis pelli calculos aiunt

ipsi apro tam gravis urina sua est, ut nisi egesta fugae non sufficiat ac velut devinctus opprimatur; exuri illa tradunt eos

[213] leporis renes inveterati in vino poti calculos pellunt

in pernae suum articulo os diximus, quod decoctum ius facit urinae utile

asini renes inveterati tritique ex vino mero dati vesicae medentur

calculos expellunt lichenes equini ex vino aut mulso poti diebus XL

prodest et ungulae equinae cinis in vino aut aqua, item fimum caprinum in mulso, efficacius silvestrium, pili quoque caprini cinis; verendorum carbunculis cerebrum apri vel suis sanguisque
Nei loro fegati sono trovate pietruzze o durezze simili alle pietruzze, bianche, come nel maiale comune, tritate le quali e bevute nel vino dicono che vengono eliminati i calcoli

Al cinghiale stesso è tanto pesante la sua urina, che se non eliminata non è capace di fuga e viene sopraffatto come legato; tramandano che essi siano bruciati con quella

[213] I reni della lepre invecchiati bevuti nel vino eliminano i calcoli

Abbiamo citato un osso nella giuntura della coscia dei maiali, che decotto fornisce un brodo di urina utile

I reni dell'asino invecchiati e tritati dati con vino puro curano la vescica

Le squame equine tolgono i calcoli bevute col vino o vino mielato per 40 giorni

Giova anche la cenere dello zoccolo del cavallo nel vino o nell'acqua, anche lo sterco di capra nel vino mielato, più efficace di quelli selvatici, anche la cenere del pelo di capra; per i carbonchi dei genitali il cervello del cinghiale o del maiale e il sangue

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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 15, Paragrafi 21-36

[214] vitia vero, quae in eadem parte serpunt, iocur eorum combustum, maxime iunipiri ligno, cum charta et arrhenico sanat, fimi cinis, fel bubulum cum alumine Aegyptio ac murra ad crassitudinem mellis subactum, insuper beta ex vino cocta inposita, caro quoque; manantia vero ulcera sebum cum medulla vituli in vino decoctum, fel caprinum cum melle rubique suco, vel serpant; fimum etiam prodesse cum melle dicunt aut cum aceto et per se butyrum

[215] Testium tumor sebo vituli addito nitro cohibetur vel fimo eiusdem ex aceto decocto

Urinae incontinentiam cohibet vesica apruna, si assa mandatur, ungularum apri vel suis cinis potioni inspersus, vesica feminis suis combusta ac pota, item haedi, vel pulmo, cerebrum leporis in vino, eiusdem testiculi tosti vel coagulum cum anserino adipe in polenta, renes asini in mero triti potique
[214] Il loro fegato arrostito soprattutto con legno di ginepro, con carta ed arsenico cura invece i mali che si diffondono in questa parte, la cenere dello sterco, il fiele bovino con allume egiziano e mirra lavorato fino alla consistenza del miele, con la bietola sovrapposta cotta col vino, anche la carne; invece il sebo decotto nel vino col midollo di vitello, il fiele di capra col miele e succo di lampone le ulcere che perdurano o si diffondono; dicono che giova anche lo sterco col miele o con l'aceto e il burro da solo

[215] Il gonfiore dei testicoli è trattenuto col sebo di vitello con salnitro aggiunto o con sterco dello stesso cotto con l'aceto

La vescica del cinghiale trattiene l'incontinenza dell'urina, se è mangiata arrostita, la cenere degli zoccoli del cinghiale o del maiale versata in bevanda, la vescica del suino femmina bruciata e bevuta, anche di capretto, o il polmone, il cervello della lepre nel vino, i testicoli dello stesso arrostiti o il caglio col grasso d'oca nella polenta, i reni di asino tritati nel vino e bevuti
Magi verrini genitalis cinere poto ex vino dulci demonstrant urinam facere in canis cubili ac verba adicere, ne ipse urinam faciat ut canis in suo cubili

rursus ciet urinam vesica suis, si terram non attigerit, inposita pubi

[216] Sedis vitiis praeclare prodest fel ursinum cum adipe; quidam adiciunt spumam argenti ac tus

prodest et butyrum cum adipe anserino ac rosaceo; modum ipsae res statuunt, ut sint inlitu faciles

praeclare medetur et taurinum fel in linteolis concerptis rimasque perducit ad cicatricem

inflationibus in ea parte sebum vituli, maxime ab inguinibus, cum ruta; ceteris vitiis medetur sanguis caprinus cum polenta, item fel caprinum condylomatis per se, item fel lupinum ex vino

I maghi con la cenere dell'organo del cinghiale bevuta nel vino dolce consigliano di emettere urina nella cuccia di un cane ed aggiungere parole, affinchè egli stesso non emetta l'urina come il cane nella sua cuccia

Favorisce nuovamente l'urina la vescica del maiale, se non ha toccato terra, messa sull'inguine

[216] Ai mali del sedere giova egregiamente il fiele d'orso col grasso; alcuni aggiungono la spuma d'argento e incenso

Giova anche il burro con grasso d'oca e olio di rosa; le condizioni stesse stabiliscono la misura, affinchè siano facili da spalmare

Cura magnificamente anche il fiele di toro sui lini spezzettati e riporta le spaccature alla cicatrice

Per i gonfiori in questa parte il sebo di vitello, soprattutto degli inguini, con la ruta; il sangue di capra cura gli altri mali con la polenta, anche il fiele di capra di per sé per i condilomi, anche il fiele di lupo col vino

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