Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 28, Paragrafo 126-186, pag 4

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 28, Paragrafo 126-186

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 28, Paragrafo 126-186
nam hippomanes tantas in veneficio vires habet, ut adfusum aeris mixturae in effigiem equae Olympiae admotos mares equos ad rabiem coitus agat

[182] medetur dentibus et fabrile glutinum in aqua decoctum inlitum et mox paulo detractum ita, ut confestim conluantur vino, in quo decocti sint cortices mali Punici dulcis

efficax habetur et caprino lacte conlui dentes vel felle taurino

talorum caprae recentium cinis dentifricio placet et omnium fere villaticarum quadrupedum, ne saepius eadem dicantur

[183] Cutem in facie erugari et tenerescere candore lacte asinino putant, notumque est quasdam cotidie septies genas custodito numero fovere

Poppaea hoc Neronis principis instituit, balnearum quoque solia sic temperans, ob hoc asinarum gregibus eam comitantibus
Infatti l'ippomane ha tante forze nell'incantesimo, che unito alla fusione del bronzo su una statua della cavalla di Olimpia sollecita alla furia degli accoppiamenti i cavalli maschi avvicinati

[182] Cura i denti anche il glutine da artigiano decotto nell'acqua spalmato e rinnovato poco dopo così, che siano subito sciacquate col vino, in cui siano state bollite le bucce di una melagrana dolce

E' ritenuto anche efficace che i denti siano lavati con latte di capra o fiele di toro

Si approva come dentifricio la cenere di talloni giovani di capra e di quasi tutti i quadrupedi di fattoria, affinchè non si dicano più spesso le stesse cose

[183] Ritengono che la pelle sul viso venga distesa e si ammorbidisca con candore con latte di asina, ed è noto che alcune donne ogni giorno puliscono le guance sette volte col numero controllato

Poppea moglie del principe Nerone cominciò, riempiendo così con questo anche le vasche dei bagni, accompagnandola per questo mandrie di asine
impetus pituitae in facie butyro inlito tolluntur, efficacius cum cerussa, sincero vero ea vitia, quae serpunt, superinposita farina hordeacia, ulcera in facie membrana e partu bovis madida

[184] frivolum videatur, non tamen omittendum propter desideria mulierum, talum candidi iuvenci XL diebus noctibusque, donec resolvatur in liquorem, decoctum et inlitum linteolo candorem cutisque erugationem praestare

fimo taurino malas rubescere aiunt, non ut crocodileam inlini melius sit; foveri frigida et ante et postea iubent

[185] testas et quae decolorem faciunt cutem fimum vituli cum oleo et cummi manu subactum emendat; ulcera oris ac rimas sebum vituli vel bovis cum adipe anserino et ocimi suco

est et alia mixtura sebo vituli cum medulla cervi et albae spinae foliis una tritis
Gli ascessi del raffreddamento sul viso sono tolti con burro spalmato, più efficacemente con biacca, invece quei difetti che si diramano con quello puro, con farina d'orzo cosparsa, le ulcere sul viso con la membrana bagnata della vacca dopo il parto

[184] Sembrerebbe cosa frivola, tuttavia non da tralasciare a causa dei desideri delle donne, che il tallone di un giovenco bianco cotto per 40 giorni e notti, finchè si riduca in liquido, e spalmato con un lino ridona il candore e l'eliminazione delle rughe della pelle

Con lo sterco di toro dicono che arrossiscono le guance, non cosicchè sia meglio essere spalmato quello di coccodrillo; consigliano essere pulite con acqua fredda sia prima sia dopo

[185] Lo sterco di vitello lavorato a mano con olio e gomma toglie gli arrossamenti e quelle cose che rendono la pelle scolorita; il sebo di vitello o di bue con grasso d'oca e succo di basilico le ulcere della bocca e le screpolature

C'è anche un altro composto con sebo di vitello con midollo di cervo e con foglie tritate insieme di biancospino
idem praestat et medulla cum resina vel, si vaccina sit, et ius e carne vaccina

[186] lichenas oris praestantissime vincit glutinum factum e genitalibus vitulorum, liquatum aceto cum sulpure vivo, ramo ficulneo permixtum, ita ut bis die recens inlinatur, item lepras ex melle et aceto decoctum, quas et iocur hirci calidum inlitum tollit, sicut elephantiasin fel caprinum; etiamnum lepras ac furfures tauri fel addito nitro, urina asini circa canis ortum; maculas in facie fel utriusque per sese aqua infractum evitatisque solibus ac ventis post detractam cutem

La stessa cosa offre anche il midollo con la resina o, se è di vacca, anche il brodo di carne di vacca

[186] Elimina molto adeguatamente le impetigine del viso il glutine ricavato dai genitali dei vitelli, doluito con aceto con zolfo vivo, mescolato a un ramo di fico, così che sia spalmato fresco due volte al giorno, cotto con miele e aceto anche le lebbre, le toglie anche il fegato del caprone spalmato caldo, come il fiele caprino l'elefantiasi; il fiele del tori ancota le lebbre e le forfore con nitrato aggiunto, l'urina di asino verso il sorgere della canicola; le macchie sul viso il fiele di entrambi da solo allungato con acqua ed evitati i raggi e i venti dopo tolta la pelle

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