prodest ad hanc et cornus cervini cinis e vino utque non taedia animalium capillis increscant, item fel caprinum cum creta Cimolia et aceto sic, uti paulum capiti inarescant, item fel scrofinum, urina tauri si vero vetus sit, furfures etiam adiecto sulpure emendat [164] cinere genitalis asini spissari capillum putant et a canitie vindicari, si rasis inlinatur plumboque tritus cum oleo, densari et asinini pulli illitum urina; admiscent nardum fastidii gratia alopecias felle taurino cum Aegyptio alumine tepefacto inlinunt ulcera capitis manantia urina tauri efficaciter sanat, item hominis vetus, si cyclaminum adiciatur et sulpur, efficacius tamen vitulinum fel, quo cum aceto calefacto et lendes tolluntur [165] sebum vitulinum capitis ulceribus cum sale tritum utilissimum |
Giova per questa anche la cenere del corno del cervo col vino affinchè non crescano nei capelli i fastidi degli insetti, anche il fiele di capra con creta cimolia e aceto così, che secchino un poco sul capo, anche il fiele di scrofa, l'urina del toro Se invece è vecchio, toglie anche le forfore con zolfo aggiunto [164] Pensano che la capigliatura sia infoltita con la cenere dell'organo genitale dell'asino e sia liberata dalla canizie, se a quelli rasati è spalmato un trito con piombo e olio, che sia infoltita anche spalmata con l'urina di asino giovane; mescolano il nardo a causa del disgusto Spalmano le alopecie con fiele di toro con allume egiziano riscaldato L'urina del toro cura efficacemente le ulcere purulente del capo, anche quella vecchia dell'uomo, se è aggiunto il ciclamino e lo zolfo, ma più efficacemente il fiele di vetello, con cui con aceto scaldato sono tolte anche le lendini [165] Il sebo di vitello utilissimo tritato col sale per le ferite del capo |
laudatur et vulpium adips, sed praecipue felium fimum cum sinapis pari modo inlitum, caprini cornus farina vel cinis, magisque hircini, addito nitro et tamaricis semine et butyro oleoque, prius capite raso; mire continent ita fluentem capillum, sicuti carnis cinere ex oleo inlita supercilia nigrescunt [166] lacte caprino lendes tolli tradunt, fimo cum melle alopecias expleri, item ungularum cinere cum pice fluentem capillum continet leporinus cinis cum oleo myrteo Capitis dolorem sedat pota aqua, quae relicta est e bovis aut asini potu, et, si credimus, vulpis masculae genitale circumligatum, cornus cervini cinis inlitus ex aceto aut rosaceo aut ex irino [167] Oculorum epiphoras bubulo sebo cum oleo cocto inlinunt; cervini cornus scabritias ex eodem inunguunt, mucrones autem ipsos efficaciores putant |
E' apprezzato anche il grasso delle volpi, ma specialmente lo sterco dei felini con senape spalmato in dose uguale, la polvere o la cenere del corno caprino, e di più di caprone, con nitrato aggiunto e seme di tamerice e burro e olio, col capo rasato prima; così frenano mirabilmente il capello che cade, come con la cenere della carne spalmata con l'olio anneriscono le sopracciglia [166] Tramandano che col latte di capra sono eliminate le lendini, che le alopecia sono risolte da sterco con miele, anche con la cenere delle unghie con pece La cenere di lepre con olio di mirto ferma il capello che cade Calma il mal di testa l'acqua bevuta, che è stata lasciata dai buoi o dalla bevuta di un asino, e, se ci crediamo, il genitale legato attorno del maschio di una volpe, la cenere del corno del cervo spalmata con aceto o olio di rosa o di iris [167] Spalmano le lacrimazioni degli occhi con sebo bovino con olio cotto; ungono con la stessa sostanza del corno di cervo le croste, inoltre considerano più adatte le punte stesse |
lupi excrementis circumlini suffusiones prodest, cinere eorum cum Attico melle inungui obscuritates, item felle ursino, epinyctidas adipe apruno cum rosaceo ungulae asininae cinis inunctus e suo lacte oculorum cicatrices et albugines tollit [168] medulla bubula e dextro crure priore trita cum fuligine pilis et palpebrarum vitiis angulorumque occurrit, calliblephari modo fuligo in hoc usu temperatur, optime ellychnio papyraceo oleoque sesamino fuligine in novum vas pinnis detersa, efficacissime tamen evolsos ibi pilos coercet felle tauri cum ovi albo collyria fiunt, aquaque dissoluta inungunt per quadriduum [169] sebum vituli cum anseris adipe et ocimi suco genarum vitiis aptissimum est eiusdem medullae cum pari pondere cerae et olei vel rosacei addito ovo duritiae genarum inlinuntur |
Giova che le cateratte siano cosparse di escrementi di lupo, che con la loro cenere con miele attico siano unti gli annebbiamenti, anche col fiele dell'orso, le fistole lacrimali con grasso di cinghiale con olio di rosa La cenere dell'unghie di asina spalmata col suo latte toglie le cicatrici e le albugini degli occhi [168] Il midollo bovino con la zampa anteriore destra tritata con fuliggine serve per i peli e i mali delle palpebre e degli angoli, in quest'uso la fuliggine è stesa al modo di un cosmetico, ottimamente con licignolo di papiro e olio di sesamo con la fuliggine pulita con le penne in un vaso nuovo, ma molto efficacemente blocca così i peli strappati Dal fiele del toro con il bianco dell'uovo fanno i colliri, ed ungono per quattro giorni con acqua diluita [169] Il sebo del vitello con grasso d'oca e succo di basilico è adattissimo per i difetti delle guance I suoi midolli con pari quantità di cera e olio o di olio di rosa aggiunto all'uovo sono spalmati per la ruvidezza delle guance |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 02, Paragrafi 221-223
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 02, Paragrafi 221-223
caseo molli caprino inposito ex aqua calida epiphorae sedantur; si tumor sit, ex melle; utrumque sero calido fovendum sicca lippitudo lumbulis suum exustis atque contritis et inpositis tollitur [170] capras negant lippire, quoniam quasdam herbas edint, item dorcadas; ob id fimum earum cera circumdatum nova luna devorari iubent et quoniam noctu quoque aeque cernant, sanguine hircino lusciosos sanari putant, nyctalopas a Graecis dictos, caprae vero iocinere in vino austero decocto quidam inassati iocineris sanie inungunt aut felle caprae, carnesque vesci eas et, dum coquantur, oculos vaporari iis praecipiunt; id quoque referre arbitrantur, ut rutili coloris fuerit [171] volunt et suffiri oculos iocinere in ollis decocto, quidam inassato |
Col formaggio molle di capra applicato con acqua calda sono calmate le lacrimazioni; se c'è gonfiore, col miele; entrami da riscaldare con siero caldo La cisposità secca si toglie con lombi bruciati di maiali poi tritati ed applicati [170] Dicono che le capre non hanno cisposità, perché mangiano certe erbe, anche le gazzelle; per questo consigliano che il loro sterco avvolto con cera sia mangiato durante la luna nuova E poiché vedono ugualmente anche di notte, pensano che i miopi, detti dai Greci nittalopi, siano guariti col sangue di caprone, oppure con fegato di capra bollito nel vino aspro Alcuni ungono con il liquido del fegato arrostito o col fiele di capra, e consigliano di mangiare quelle carni e, mentre si cuociono, che gli occhi a loro siano colpiti dal vapore; ritengono di ottenere questo anche, quando sia stato di colore rossiccio [171] Desiderano anche che gli occhi siano suffumigati col fegato cotto nelle pentole, alcuni arrostito |
fel quidem caprinum pluribus modis adsumunt, cum melle contra caligines, cum veratri candidi tertia parte contra glaucomata, cum vino contra cicatrices et albugines et caligines et pterygia et argema, ad palpebras vero evolso prius pilo cum suco oleris ita, ut unctio inarescat, contra ruptas tuniculas cum lacte mulieris [172] ad omnia inveteratum fel efficacius putant nec abdicant fimum ex melle inlitum epiphoris, contraque dolores medullam, item pulmonem leporis, et ad caligines fel cum passo aut melle lupino quoque adipe vel medulla suum fricari oculos contra lippitudines praecipiunt nam vulpinam linguam habentes in armilla lippituros negant |
Assumono poi il fiele di capra in molti modi, col miele contro gli offuscamenti, con una terza parte di elleboro bianco contro i glaucomi, col vino contro le cicatrici e le albugini e gli offuscamenti e le macchie e gli argemi, invece per le palpebre, strappato prima il pelo, col succo di cavolo così, che l'unto secchi, contro i rivestimenti rotti con latte di donna [172] Ritengono più efficace per tutto il fiele invecchiato Per le lacrimazioni non tralasciano lo sterco spalmato col miele, e il midollo contro i dolori, anche il polmone della lepre, e per gli annebbiamenti il fiele con vino passito o miele Prescrivono che gli occhi contro le cisposità siano frizionati anche con grasso di lupo o midollo di suini Infatti dicono che quelli che hanno una lingua di volpe su un bracciale non avranno cisposità |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 12, Paragrafi 22-50
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 12, Paragrafi 22-50
[173] Aurium dolori et vitiis medentur urina apri in vitreo servata, fel apri suis vel bubulum cum oleo cedrino et rosaceo aequis portionibus, praecipue vero taurinum cum porri suco tepidum vel cum melle, si suppurent, contraque odorem gravem per se, tepefactum in malicorio rupta in ea parte cum lacte mulierum efficaciter sanat [174] quidam et in gravitate aures sic perluendas putant, alii cum senecta serpentium et aceto, includunt lana, collutas ante calida aqua aut, si maior sit gravitas, verrinum fel cum murra et ruta in malicorio excalfactum infundunt, lardum quoque pingue; item fimum asini recens cum rosaceo instillatur, omnia tepefacta |
[173] Curano il dolore e i mali delle orecchie con l'urina del cinghiale conservata nel vetro, il fiele del cinghiale del maiale o dei buoi con olio di cedro e olio di rose in parti uguali, specie poi quello di toro riscaldato col succo di porro o col miele, se suppurano, e da solo contro l'odore pesante, tiepido nella scorza di melagrana Con il latte delle donne cura efficacemente le lacerazioni in questa parte [174] Alcuni pensano che anche nell'indebolimento si debbano lavare così le orecchie, altri con pelle vecchia di serpenti e aceto, la racchiudono nella lana, lavate prima con acqua calda o, se è maggiore la pesantezza, versano il fiele riscaldato nella scorza di melagrana con mirra e ruta, anche lardo grasso; ugualmente è instillato lo sterco fresco di asino con olio di rosa, il tutto riscaldato |
utilior equi spuma vel equini fimi recentis cinis cum rosaceo, butyrum recens, sebum bubulum cum adipe anserino, urina caprae vel tauri aut fullonia vetus, calfactae vapore per lagoenae collum subeunte, admiscent aceti tertiam partem et aliquid murrae, [175] vituli, qui nondum herbam gustaverit, fimum mixto felle eiusdem et cute, quam relincunt angues, excalefactis prius auribus; lana autem medicamina ea includuntur | Più utile la spuma di cavallo o la cenere di sterco equino fresco con olio di rosa, burro fresco, sebo bovino con grasso d'oca, urina di capra o di toro o quella vecchia da tintore, riscaldate col vapore che passa attraverso il collo della bottiglia, mescolano una terza parte di aceto e un poco di mirra, [175] lo sterco di vitello, che non abbia ancora gustato l'erba, con fiele dello stesso mescolato e con la pelle, che lasciano i serpenti, dopo aver prima riscaldato le orecchie; poi questi medicamenti sono avvolti con la lana |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 06, Paragrafi 104-130
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 06, Paragrafi 104-130
prodest et sebum vituli cum anseris adipe et ocimi suco, eiusdem medulla admixto cumino trito infusa, virus verrinum e scrofa exceptum, priusquam terram attingat, contra dolores; [176] auribus fractis glutinum e naturis vitulorum factum et in aqua liquatum; aliis vitiis adips vulpium, item fel caprinum cum rosaceo tepido aut porri suco aut, si rupta sint aliqua ibi, e lacte mulieris; si gravitas audiendi, fel bubulum cum urina caprae vel hirci, vel si pus sit in quocumque autem usu putant efficaciora haec in cornu caprino per dies XX infumata [177] laudant et coagulum leporis tertia parte dimidiaque sacopenii in Ammineao vino Parotidas ursinus adips conprimit pari pondere cerae et taurini sebi, addunt quidam hypocisthidem, et per se butyrum inlitum, si prius foveantur feni Graeci decocti suco, efficacius cum strychno |
Giova anche il sebo del vitello con grasso d'oca e succo di basilico, il midollo dello stesso immesso con cumino mescolato tritato, contro i dolori la secrezione suina tolta dalla scrofa, prima che tocchi terra, [176] per le orecchie lacerate il glutine ricavato dagli organi genitali dei vitelli e diluito in acqua; per gli altri mali il grasso delle volpi, anche il fiele di capra con olio di rose riepido o con succo di porro o, se ci siano qui alcune fratture, con latte di donna; se difficoltà di udire, fiele bovino con urina di capra o di caprone,o se c'è pus In qualsiasi uso poi ritengono più efficaci queste cose affumicate per 20 giorni in un corno di capra [177] Apprezzano anche il caglio di lepre con una terza parte e metà di sacopenio nel vino ammineo Il grasso d'orso blocca le parotidi con uguale peso di cera e di sebo di toro, alcuni aggiungono l'ipocistide, e di per sé burro spalmato, se prima siano riscaldati con succo di fieno greco bollito, più efficacemente con stricno |
prosunt et vulpium testes et taurinus sanguis aridus tritus, urina caprae calefacta instillata auribus, fimum eius cum axungia inlitum [178] Dentes mobiles confirmat cervini cornus cinis doloresque eorum mitigat, sive infricentur sive colluantur quidam efficaciorem ad omnes eosdem usus crudi cornus farinam arbitrantur dentifricia utroque modo fiunt certum est in excrementis eorum plerumque inveniri saepe; haec adalligata eundem effectum habent, item leporina coagula per aurem infusa contra dolores et capitis eorum cinis dentifricium est adiectoque nardo mulcet graveolentiam oris [179] alioqui murinorum capitum cinerem miscuisse malunt reperitur in latere leporis os acui simile; hoc scariphare dentes in dolore suadent talus bubulus accensus eos, qui labent cum dolore, admotus confirmat; eiusdem cinis cum murra dentifricium est |
Giovano anche le teste delle volpi e il sangue secco tritato di toro, l'urina di capra stillata calda nelle orecchie, il suo sterco spalmato con grasso [178] La cenere del corno di cervo rinsalda i denti dondolanti e calma i loro dolori, sia che siano frizionati sia che siano lavati Alcuni ritengono la polvere del corno crudo più efficace per tutti questi usi In entrambi i modi si fanno dentifrici E' certo che nei loro escrementi si trova spesso la maggior parte; questi elementi legati addosso hanno lo stesso effetto, anche i cagli di lepre immessi attraverso le orecchie contro i dolori E la cenere della loro testa è un dentifricio e con nardo aggiunto attenua la pesantezza dell'alito [179] Alcuni preferiscono aver mescolato la cenere delle teste dei topi Nel fianco della lepre si trova un osso simile a un ago; consigliano di scalfire con questo i denti nel dolore Il tallone bovino bruciato avvicinato ferma quelli, che dondolano con dolore; la cenere dello stesso con la mirra è un dentifricio |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 27, Paragrafi 14-62
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 27, Paragrafi 14-62
ossa quoque ex ungulis suum combusta eundem usum praebent, item ossa ex acetabulis pernarum, circa quae coxendices vertuntur [180] isdem sanari demissis in fauces iumentorum verminationes notum est, sed et combustis dentes confirmari, asinino quoque lacte percussu vexatos aut dentium eiusdem cinere, item lichene equi cum oleo infuso per aurem est autem hoc non hippomanes, quod alioqui noxium omitto, sed in equorum genibus ac super ungulas [181] praeterea in corde equorum invenitur os dentibus caninis maximis simile; hoc scariphari dolorem aut exempto dente mortui equi maxillis ad numerum eius, qui doleat, demonstrant equarum virus a coitu in ellychniis accensum Anaxilaus prodidit lichenis equinorum capitum vires repraesentare monstrifice, similiter ex asinis |
Anche le ossa bruciate delle unghie dei maiali permettono lo stesso uso, anche le ossa delle cavità delle cosce, intorno a cui girano le ossa delle anche [180] Con queste sostanze messe nelle gole dei giumenti sono eliminati i vermi, ma che con quelle bruciate sono anche rinsaldati i denti, anche con latte d'asina quelli feriti da un colpo o con la cenere dei denti dello stesso, anche con squama di cavallo con olio infuso attraverso l'orecchio Questo però non è l'ippomane, che tralascio del resto dannoso, ma (è) nelle ginocchia dei cavalli e sulle unghie [181] Inoltre nel cuore dei cavalli si trova un osso simile ai denti canini più grandi; affermano che con questo si allevia il dolore o col dente tolto alle mascelle di un cavallo morto nel gruppo di quello, che duole Anassilao ha tramandato che il liquido dopo l'accoppiamento delle cavalle bruciato nelle lucerne assume prodigiosamente le energie delle teste dei cavalli, ugualmente con le asine |