Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 19, Paragrafi 113-189

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 19, Paragrafi 113-189

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 19, Paragrafi 113-189
[113] maturescentium caules depressi in terram obruuntur; ita cavetur, ne in frondem luxurient

in frigidis utilius vere seri quam autumno

cetero ut odore careant, omnia haec iubentur seri, cum luna sub terra sit, colligi, cum in coitu

sine his Menander e Graecis auctor est alium edentibus, si radicem betae in pruna tostam superederint, odorem extingui

[114] sunt qui et alium et ulpicum inter Compitalia ac Saturnalia seri aptissime putent

alium et semine provenit, sed tarde

primo enim anno porri crassitudinem capite efficit, sequenti dividitur, tertio consummatur, pulchriusque tale existimant quidam

in semen exire non debet, sed intorqueri caulis satus gratia, ut caput validius fiat
[113] I gambi di quelli maturati spinti verso terra sono sotterrati; così si evita, che si arricchiscano nella fronda

Nei luoghi freddi più conveniente essere seminati a primavera che in autunno

Per il resto affinchè perdano il cattivo odore, consigliani che siano seminate tutte queste cose, quando la luna sia sotto la terra, siano raccolte, quando (è) in congiunzione

Senza queste indicazioni Menandro fra i Greci testimonia che viene eliminato l'odore per quelli che mangiano l'aglio, se avranno poi mangiato una radice di bietola tostata sulla brace

[114] Ci sono quelli che ritengono che l'aglio e l'upiglio siano piantati molto opportunamente fra i Compitali e i Saturnali

Anche l'aglio deriva da un seme, ma lentamente

Infatti nel primo anno assume nel capo la grandezza del porro, nel seguente si divide, nel terzo si completa, e alcuni considerano questo più gradevole

Non deve andare in semente, ma il gambo essere attorcigliato a motivo della semina, affinché la testa diventi più forte
[115] quod si diutius alium cepamque inveterare libeat, aqua salsa tepida capita unguenda sunt; ita diuturniora fient melioraque usui et in satu sterilia

alii contenti sunt primo super prunas suspendisse abundeque ita profici arbitrantur, ne germinent, quod facere alium cepamque extra terram quoque certum est et cauliculo acto evanescere

aliqui et alium palea servari optime putant

[116] alium est et in arvis sponte nascens, alum vocant, quod adversus improbitatem alitum depascentium semina coctum, ne renasci possit, abicitur, statimque quae devoravere aves stupentes manu capiuntur et, si paulum commorere, sopitae

est et silvestre, quod ursinum vocant, odore simili, capite praetenui, foliis grandibus

[117] In horto satorum celerrime nascuntur ocimum, blitum, napus, eruca
[115] Perciò se si vuole conservare più lungamente l'aglio e la cipolla, bisogna ungere le teste con acqua salata tiepida; così diventeranno più duraturi e migliori per l'uso e sterili nella semina

Altri sono contenti di averli anzitutto appesi sulle braci e pensano impedire abbondantemente così, che non germoglino, cosa che è certa fare l'aglio e la cipolla anche fuori del terreno e titato il gambo consumarsi

Alcuni ritengono anche che l'aglio sia conservato ottimamente nella paglia

[116]C'è anche l'aglio che nasce spontaneamente nei campi, lo chiamano consolida, che viene gettato cotto contro l'avidità degli uccelli che mangiano i semi, affinché non possa rinascere, e appena gli uccelli li hanno mangiati sono catturati storditi con la mano e, se hanno indugiato un po', addormentati

C'è anche il selvatico, che chiamano ursino, con un odore simile, con un capo molto piccolo, con foglie grandi

[117] Di quelle piantate nell'orto nascono molto velocemente il basilico, la bietola, il navone, la ruca
tertio enim die erumpunt, anetum quarto, lactuca quinto, raphanus sexto, cucumis, cucurbita septimo, prior cucumis, nasturtium, sinapi quinto, beta aestate sexto, hieme decimo, atriplex octavo, cepae XVIIII aut XX, gethyum X aut duodecimo, contumacius coriandrum, cunila quidem et origanum post XXX diem, omnium autem difficillime apium

XL enim die cum celerrime, L maiore ex parte emergit

[118] aliquid et seminum aetas confert, quoniam recentia maturius gignunt in porro, gethyo, cucumi, cucurbita, ex vetere autem celerius proveniunt apium, beta, cardamum, cunila, origanum, coriandrum

mirum in betae semine: non enim totum eodem anno gignit, sed aliquid sequenti, aliquid et tertio; itaque ex copia seminis modice nascitur
Infatti fuoriescono nel terzo giorno, l'aneto nel quarto, la lattuga nel quinto, il rafano nel sesto, cetriolo, zucca nel settimo, prima il cetriolo, il nasturzio, la senape nel quinto, la bieta in estate nel sesto, in inverno nel decimo, l'atrepice nell'ottavo, le cipolle nel 19° o 20°, il gezio nel 10° o 12°, più lento il coriandolo, la cunila poi e l'origano dopo 30 giorni, il più difficile di tutti poi il sedano

Infatti spunta quanto più velocemente nel 40° giorno, nella maggior parte nel 50°

[118] Anche l'età dei semi comporta qualcosa, perché i freschi maturano più velocemente nel porro, nel gezio, per il cetriolo, nella zucca, da uno vecchio invece derivano più rapidamente il sedano, la bieta, il cardamo, la cunila, l'origano, il coriandolo

Una cosa strana nel seme delle bieta: infatti non produce tutto nello stesso anno, ma qualcosa nel successivo, qualcosa anche nel terzo; perciò nasce moderatamente anche da un'abbondanza di seme

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 21, Paragrafi 91-100
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 21, Paragrafi 91-100

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 21, Paragrafi 91-100

quaedam anno tantum suo pariunt, quaedam saepius, sicut apium, porrum, gethyum; haec enim semel sata pluribus annis restibili fertilitate proveniunt

[119] Semina plurimis rotunda, aliquis oblonga, paucis foliacia et lata, ut atriplici, quibusdam angusta et canaliculata, ut cumino

differunt et colore nigro, candidiore, item duritia surculacea

in folliculo sunt raphanis, sinapi, rapo

nudum semen est coriandri, aneti, feniculi, cumini, cortice obductum bliti, betae, atriplicis, ocimi, at lactucis in lanugine

[120] nihil ocimo fecundius

cum maledictis ac probris serendum praecipiunt, ut laetius proveniat; sato pavitur terra

et cuminum qui serunt, precantur ne exeat

quae in cortice sunt, difficillime inarescunt maximeque ocimum, et ideo siccantur omnia ac sunt fecunda
Alcuni producono solo nel loro anno, alcuni più spesso, comeil sedano, il porro, il gezio; infatti questi piantati una volta spuntano per più anni con una fertilità continua

[119] Per la maggior parte semi rotondi, per alcuni oblunghi, per pochi fogliacei e larghi, come per l'atrepice, per alcuni stretti e scanalati, come per il cumino

Differiscono anche per il colore nero, più chiaro, anche per la durezza legnosa

Stanno in un follicolo per i rafani, la senape, la rapa

Il seme è scoperto per il coriandolo, l'aneto, il finocchio, il cumino, coperto da un rivestimento per la bietola, la barbabietola, l'atrepice, il basilico, e in una lanugine per le lattughe

[120] Niente più fertile del basilico

Consigliano che va seminato con maledizioni ed offese, affinché cresca più rigoglioso; a quello seminato viene battuto il terreno

Anche quelli che seminano il cumino, pregano che non esca

Quelli che sono in un rivestimento, molto difficilmente seccano e soprattutto il basilico, e perciò tutti vengono seccati e sono fertili
utique meliora nascuntur acervatim sato semine quam sparso

ita certe porrum et apium serunt in laciniis colligatum, apium etiam paxillo caverna facta ac fimo ingesto

[121] nascuntur autem omnia aut semine aut avolsione, quaedam semine et surculo, ut ruta, origanum, ocimum, praecidunt enim et hoc, cum pervenit ad palmum altitudinis, quaedam et semine et radice, ut cepa, alium, bulbi et si quorum radices anniferorum relinquuntur

eorum vero, quae a radice nascuntur, radix diuturna et fruticosa est, ut bulbi, gethyi, scillae

fruticant alia et non capitata, ut apium et beta

[122] caule reciso fere quidem omnia regerminant exceptis quae non scabrum caulem habent, et in usum vero ocimum, raphanus, lactuca; hanc etiam suaviorem putant a regerminatione

raphanus utique iucundior detractis foliis, antequam decaulescat

hoc et in rapis
Certo nascono migliori col seme piantato a mucchi che sparso

Così certamente seminano il porro e il sedano legati in pezze, il sedano anche in una buca fatta col paletto e con letame gettato

[121] Tutte poi nascono o dal seme o dallo sradicamento, alcune dal seme e dal pollone, come la ruta, l'origano, il basilico, infatti tagliano anche questo, quando arriva ad un palmo di altezza, alcune anche dal seme e dalla radice, come la cipolla, l'aglio, i bulbi e di quelli che producono nell'anno se le radici sono lasciate a riposo

Inoltre di quelle, che nascono dalla radice, la radice è duratura e fruttuosa, come i bulbi, i gezi, le scille

Le altre fruttificano anche senza i capi, come il sedano e la bieta

[122] Reciso il gambo certo quasi tutte rigermogliano eccetto quelle che non hanno il gambo ruvido, e in realtà in uso il basilico, il rafano, la lattuga; anzi ritengono questa più dolce dopo la rigermogliazione

Il rafano comunque più gustoso con le foglie strappate, prima che metta il gambo

Questo anche nelle rape

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 26, Paragrafi 126-133
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 26, Paragrafi 126-133

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 26, Paragrafi 126-133

nam et eadem dereptis foliis cooperta terra crescunt durantque in aestatem

[123] Singula genera sunt ocimo, lapatho, blito, nasturtio, erucae, atriplici, coriandro, aneto

haec enim ubique eadem sunt, neque aliud alio melius usquam

rutam furtivam tantum provenire fertilius putant, sicut apes furtivas pessime

nascuntur autem etiam non sata mentastrum, nepete, intubum, puleium

contra plura genera sunt eorum, quae diximus dicemusque, et in primis apio

[124] id enim, quod sponte in umidis nascitur, helioselinum vocatur, uno folio nec hirsutum, rursus in siccis hipposelinum, pluribus foliis, simile helioselino

tertium est oreoselinum, cicutae foliis, radice tenui, semine aneti, minutiore tantum
Infatti tolte le foglie anche queste crescono coperte di terra e durano fino all'estate

[123] Ci sono singoli generi per il basilico, il lapazio, la bietola, il nasturzio, la ruca, l'atrepice, il coriandolo, l'aneto

Infatti questi generi sono gli stessi dovunque, né mai un altro migliore in altro luogo

Ritengono che la ruta cresca più abbondantemente solo rubata, come pessimamente le api rubate

Nascono poi anche non seminate il mentastro, la nepitella, l'indivia, il puleggio

Al contrario ci sono diversi generi di quelli, che abbiamo trattato e tratteremo, e fra i primi per il sedano

[124] Infatti questo, che nasce spontaneamente in luoghi umidi, è detto elioselino, con un'unica foglia nemmeno ispido, poi nei luoghi aridi l'ipposelino, con diverse foglie, simile all'elioselino

Terzo è l'oreoselino, con le foglie della cicuta, con una radice sottile, col seme dell'aneto, solo più piccolo
et sativi autem differentiae in folio denso, crispo aut rariore et leviore, item caule tenuiore aut crassiore, et caulis aliorum candidus est, aliorum purpureus, aliorum varius

[125] Lactucae Graeci tria fecere genera: unum lati caulis, adeo ut ostiola olitoria ex iis factitari prodiderint, folium his paulo maius herbaceo et angustissimum, ut alibi consumpto incremento, alterum rotundi caulis, tertium sessile, quod Laconicum vocant

alii colore et tempore satus genera discrevere; esse enim nigras, quarum semen mense Ianuario seratur, albas, quarum Martio, rubentes, quarum Aprili, et omnium earum plantas post binos menses differri

[126] diligentiores plura genera faciunt: purpureas, crispas, Cappadocias, Graecas, longioris has folii caulisque lati, praeterea longi et angusti, intubis similis
Anche di quello seminato poi le differenze nella foglia fitta, crespa o più rada e più leggera, così nel gambo più sottile o più grosso, e il gambo di alcuni è chiaro, di altri purpureo, di altri vario

[125] I Greci distinsero tre tipi di lattuga: uno di gambo largo, tanto che hanno tramandato fatti con questi cancelli per orti, per questi la foglia un po' più grande dell' erbacea e molto stretta, poiché la crescita avvenuta altrove, l'altro di gambo rotondo, il terzo sessile, che chiamano laconico

Alcuni hanno distinto i generi per colore e tempo di semina; che ci sono infatti le nere, il cui seme è piantato nel mese di Gennaio, le bianche, di cui a Marzo, le rosse, di cui ad Aprile, e che le piante di tutte queste si distinguono dopo due mesi

[126] Quelli più attenti distinguono più generi: le purpuree, le crespe, della Cappadocia, le greche, queste di foglia più lunga e di gambo largo, inoltre lungo e stretto, simile alle indivie

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 33, Paragrafi 123-164
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 33, Paragrafi 123-164

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 33, Paragrafi 123-164

pessimum autem genus cum exprobratione amaritudinis appellavere πικριδα

est etiamnum alia distinctio albae, quae μηκωνις vocatur a copia lactis soporiferi, quamquam omnes somnum parere creduntur

apud antiquos Italiae hoc solum genus earum fuit, et ideo lactucis nomen a lacte

[127] purpuream maximae radicis Caecilianam vocant, rotundam vero ac minima radice, latis foliis αστυτιδα quidamque εὐνουχειον, quoniam haec maxime refragetur veneri

est quidem natura omnibus refrigeratrix et ideo aestate gratia

stomacho fastidium auferunt cibique adpetentiam faciunt

[128] divus certe Augustus lactuca conservatus in aegritudine fertur prudentia Musae medici, cum prioris C
Hanno chiamato picride poi un genere pessimo col biasimo dell'amarezza

C'è anche un'altra distinzione per la bianca, che è detta meconide dall'abbondanza di latte soporifero, sebbene tutte sono ritenute procurare il sonno

Presso gli antichi in Italia ci fu quest'unico genere di esse, e perciò per le lattughe il nome dal latte

[127] Chiamano ceciliana la purpurea di radice grandissima, in verità rotonda e con radice minima, con foglie larghe la astytis e alcuni (la chiamano) eunochion, perché questa si oppone soprattutto alla passione

C'è per tutte sicuramente una natura rinfrescante e perciò di gradimento in estate

Tolgono imbarazzo allo stomaco e danno appetito di cibo

[128] Certamente è descritto salvato dalla lattuga il divino Augusto durante una malattia per la saggezza del medico Musa, mentre la proibiva l'eccessivo scrupolo del (medico) precedente C
Aemilii religio nimia eam negaret, in tantum recepta commendatione, ut servari etiam in alienos menses eas oxymeli tum repertum sit

sanguinem quoque augere creduntur

est etiamnum quae vocatur caprina lactuca, de qua dicemus inter medicas, et ecce cum maxime coepit inrepere sativis admodum probata quae Cilicia vocatur, folio Cappadociae, ni crispum latiusque esset

[129] Neque ex eodem genere possint dici neque ex alio intubi, hiemis hi patientiores virusque praeferentes, sed caule non minus grati

seruntur ab aequinoctio verno, plantae eorum ultimo vere transferuntur

est et erraticum intubum, quod in Aegypto cichorium vocant, de quo plura alias

Inventum omnes thyrsos vel folia lactucarum prorogare urceis conditos et recentes in patinis coquere
Emilio, avendo conseguito prestigio tanto, che si è scoperto allora che esse sono conservate anche nei mesi contrari con l'ossimele

Sono ritenute anche aumentare il sangue

C'è anche quella che è detta lattuga caprina, di cui parleremo fra le piante mediche, e da poco cominciò a diffondersi soprattutto fra le coltivate quella alquanto apprezzata che è detta cilicia, con la foglia (di quella) della Cappadocia, se non fosse crespa e più larga

[129] Né le indivie possano essere considerate dello stesso genere né di un altro, queste più tolleranti dell'inverno e che emettono cattivo odore, ma non meno gradite per il gambo

Sono seminate dopo l'equinozio primaverile, le loro piante sono trapiantate a fine primavera

C'è anche l'indivia selvatica, che in Egitto chiamano cicoria, di cui (diremo) più cose altrove

Si è scoperto che tutti i gambi o le foglie delle lattughe durano conservati negli orci e che i freschi si cucinano nelle padelle

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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 02, Paragrafi 224-248

[130] seruntur lactucae anno toto laetis et irriguis stercoratisque, binis mensibus inter semen plantamque et maturitatem

legitimum tamen a bruma semen iacere, plantam favonio transferre aut semen favonio, plantam aequinoctio verno

[131] albae maxime hiemem tolerant

umore omnia hortensia gaudent et stercore, praecipue lactucae et magis intubi

seri etiam radices inlitas fimo interest et repleri ablaqueatas humo

quidam et aliter amplitudinem augent, recisis, cum ad semipedem excreverint, fimoque suillo recenti inlitis

candorem vero putant contingere his dumtaxat, quae sint seminis albi, si harena de litore a primo incremento congeratur in medias atque increscentia folia contra ipsa religentur

[132] Beta hortensiorum levissima est
[130] Le lattughe sono piantate tutto l'anno nei luoghi fertili ed irrigati e concimati, con due mesi fra il seme e la pianta e la maturazione

Tuttavia regolare che il seme si depositi dal solstizio d'inverso, che la pianta sia trapiantata col favonio o il seme col favonio, la pianta nell'equinozio primaverile

[131] Le bianche soprattutto sopportano l'inverno

Tutti gli ortaggi godono dell'umidità e del concime, particolarmente le lattughe e di più le indivie

Interessa anche che le radici siano piantate piene di letame e rimosse siano riempite di terreno

Alcuni aumentano anche diversamente la grandezza, a quelle recise, quando sono cresciute fino a mezzo piede, inzuppate con letame fresco e suino

In realtà pensano che il candore spetti soltanto a queste, che sono di seme bianco, se viene gettata in mezzo sabbia dalla spiaggia al primo spuntare e le foglie mentre crescono siano legate contro le stesse piante

[132] Degli ortaggi la bietola è la più leggera

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