Fanno da contorno, i coloratissimi abiti gettati di lato, gli alberi incurvati in modo sinuoso e le rocce
Ermafrodito, secondo il racconto di Ovidio, è il figlio giovinetto di Mercurio e Venere e da entrambi ha preso non solo il nome ma anche l'aspetto. Computi quindici anni, lascia Creta dove è stato allevato e si mette in viaggio, desideroso di conoscere il mondo. Giunto nel paese dei Cari, si ferma presso uno stagno di incredibile limpidezza. Qui abita Salmacide, una ninfa che, a differenza delle sue compagne, non si cura né della caccia né delle gare di corsa, ma trascorre il suo tempo nell'ozio e nel farsi bella.
La Ninfa scorge il giovinetto ed è presa da improvviso irrefrenabile desiderio: chiamate a raccolta le sue armi di seduzione, gli rivolge un esplicita offerta d'amore. Ermafrodito la respinge minacciando di darsi alla fuga. Quando lei si allontana, credendosi solo, il giovane non resiste alla tentazione di bagnarsi nello stagno; alla vista del suo corpo nudo, Salmacide perde il controllo, si getta in acqua e si avvinghia come l'edera al tronco a Ermafrodito che cerca di divincolarsi, mai invano.
la Ninfa prega gli dei che mai loro due siano separati. e gli Dei esaudiscono i suoi voti. Quando si vede trasformato in un semi-uomo, Ermafrodito invoca i genitori perché gli concedono che, da allora in poi, qualunque uomo si bagni in quelle acque ne esca "uomo a metà"