La scelta di vestire di nero nella seconda metà del Cinquecento

La scelta di vestire di nero nella seconda metà del Cinquecento

La scelta indica uno stile di vita sobrio, adatto all'età matura e a un ruolo pubblico nell'amministrazione cittadina, oltre a una religiosità di stretta aderenza ai canoni del Concilio di Trento

La moda della seconda metà del cinquecento, soprattutto quella maschile, tende a cancellare i colori vistosi in favore della dignitosa austerità del nero, veicolo di valori spirituali fortemente sostenuti dalla morale contro riformistica. Se dapprima erano stati i protestanti a prendere le distanze, con la semplicità degli abiti scuri, dai rutilanti costumi dell'edonismo rinascimentale, il potere Imperiale asburgico, rappresentato da Carlo V che si era investito del ruolo di difensore del cattolicesimo, aveva imposto colori penitenziali in tutta l'area del suo dominio, cioè la Spagna, gran parte dell'Italia, le Fiandre, l'Austria e la la Boemia.

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