di fronte a se Giuseppe indica un gruppo di cinque uomini inginocchiati a terra: quattro più giovani sono alcuni dei suoi fratelli, mentre l'uomo anziano con la tunica azzurra è suo padre Giacobbe, al quale uno dei figli sostiene le braccia. I fratelli si appoggiano ai bastoni, che indicano il loro mestiere di pastori ma sono anche un rimando ai lunghi ripetuti viaggi affrontati.
In secondo piano a sinistra spicca la sagoma massiccia di un palazzo rinascimentale. In lontananza si erge un edificio poligonale ornato di statue vicino al quale sosta un esotico rinoceronte e sul qui tetto alcuni operai sono ancora al lavoro per ultimare il cornicione.
Granacci si era formato presso il Ghirlandaio, ed essendo un amico di lunga data di Michelangelo aveva collaborato agli affreschi della Volta Sistina. Il momento più evocato, con il faraone che dirige imperosiamente la sua bacchetta verso Giacobbe, sembra essere quella dell'assegnazione delle fertili Terre di Gosen alla famiglia di Giuseppe.
La tavola è lunga più di 2 metri e datata tra il 1516 e il 1517