Euryalum tenebrae ramorum onerosaque praeda impediunt, fallitque timor regione viarum | Le tenebre dei rami e la pesante preda bloccano Eurialo e il timore sulla direzione delle vie lo inganna |
Nisus abit; iamque imprudens evaserat hostis atque locos qui post Albae de nomine dicti Albani tum rex stabula alta Latinus habebat, ut stetit et frustra absentem respexit amicum: 'Euryale infelix, qua te regione reliqui | Niso se ne va; e già senza pensare aveva superato i nemici ed i luoghi che poi son detti Albani dal nome di Alba,allora il re Latino aveva grandi stalle, come si fermò ed invano guardò all'amico assente: Eurialo infelice, in che direzione t'ho lasciato |
quave sequar, rursus perplexum iter omne revolvens fallacis silvae | Dove seguirti, rifacendo di nuovo tutto l'ntricato percorso della ingannevole selva |
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simul et vestigia retro observata legit dumisque silentibus errat | Nello stesso tempo scruta a ritroso le orme stampate ed erra tra rovi silenti |
audit equos, audit strepitus et signa sequentum; nec longum in medio tempus, cum clamor ad auris 395pervenit ac videt Euryalum, quem iam manus omnis fraude loci et noctis, subito turbante tumultu, oppressum rapit et conantem plurima frustra | Sente i cavalli, sente gli strepiti ed i segnali degli inseguitori; e non molto tempo nel mezzo, quando giunge un grido alle orecchie e vede Eurialo, ma ormai tutta la schieraper l'inganno del luogo e della notte, agitandosi un improvviso scompiglio, lo afferra sorpreso e divincolandosi tantissimo invano |
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quid faciat | Che fare |
qua vi iuvenem, quibus audeat armis eripere | Con quale forza, con queli armi osare strappare il giovane |
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an sese medios moriturus in enses inferat et pulchram properet per vulnera mortem | O buttarsi a morire in mezzo alle spade ed affrettare una bella morte tra i colpi |
ocius adducto torquet hastile lacerto suspiciens altam Lunam et sic voce precatur: 'tu, dea, tu praesens nostro succurre labori, astrorum decus et nemorum Latonia custos | Piuttosto rapidamente alzato il braccio brandisce la lancia guardando all'alta Luna e così prega con la voce:Tu, dea, tu presente soccorri la nostra impresa, splendore deglia astri e latonia custode dei boschi |
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si qua tuis umquam pro me pater Hyrtacus aris dona tulit, si qua ipse meis venatibus auxi suspendive tholo aut sacra ad fastigia fixi, hunc sine me turbare globum et rege tela per auras | Se mai mio padre Irtaco per me offrì qualche donodavanti ai tuoi altari, se io stesso li aumentai con le mie cacce o li sospesi alla cupola o li fissai ai sacri frontoni, lascia che io sconvolga questa schiera e guida le armi nell'aria |