I capelli sono scompigliati dal forte vento della vetta. Non possiamo vedere l'espressione del suo viso, la possiamo solo immaginare. Dalla sua posizione privilegiata scorge il paesaggio davanti a lui. La scelta di dipingere il personaggio di schiena, permette all'osservatore di immedesimarsi e di abbandonarsi alla contemplazione.
Dopo tanto cammino ecco arrivato in cima, ora deve riconoscere i propri limiti, non può andare oltre. Potrebbe anche sembrare si tratti di un mare dinanzi a lui, poichè la nebbia trasmette sensazione di movimento delle acque. Le rocce in primo piano potrebbero sembrare degli scogli. La vegetazione è scarsa. L'aria è pura e l'uomo si confronta con qualcosa di troppo grande, di imprevedibile che fa oltre le sue capacità. Il paesaggio si perde all'infinito oltre la sua percezione. Questa meraviglia fu osservata dal pittore in uno dei suoi viaggi e si basa su degli schizzi fatti. Qui la natura è inospitale. Una vallata che apre l'anima. L'uomo si interroga sul rapporto uomo/natura. La nebbia nasconde parte delle montagne, in alcune si può vedere una parte di vegetazione con degli alberi
la Bellezza romantica eredita dal romanzo sentimentale il realismo della passione e sperimenta al suo interno il rapporto dell'individuo col destino che caratterizza l'eroe romantico. Tuttavia, questa eredità non cancella il radicamento originale nella storia. Per i romantici, infatti, la storia è oggetto del massimo rispetto, ma non di venerazione: l'età classica non contiene canoni assoluti che la modernità deve imitare. Privo della sua componente ideale, lo stesso concetto della Bellezza si modifica profondamente.
Timido, taciturno e incline una profonda malinconia, il giovane Caspar David trovò nell'osservazione della natura un modo per placare l'inquietudine interiore e cercò di trasmettere questo tipo di conforto attraverso la pittura, dipingendo paesaggi che ci insegnano a soffrire.