Giulia ha la fama di una ragazza eccessiva. Ottaviano la fa sposare con il nipote Marcello, cugina di lei in quanto figlio della sorella di Augusto di nome Ottavia. Marcello muore a 20 anni allora Augusto fa divorziare l'amico Agrippa da Marcella Maggiore l'altra sua nipote, sorella di Marcello, perchè sposi sua figlia Giulia di 25 anni più giovane. Dal matrimonio nascono 5 figli tra i quali Gaio Cesare e Lucio Cesare prediletti dell'imperatore.
Agrippa muore e Giulia diventa vedova per la seconda volta. Augusto ordina al figliastro Tiberio, figlio di Livia, di lasciare la moglie incinta e che lo aveva già reso padre. Tiberio sposa Giulia ma il matrimonio è infelice. Lei esagera nei tradimenti tra i quali c'è Iullio Antonio figlio dell'arci nemico ucciso Marco Antonio e Augusto la esilia nell'isola di Pandataria attuale Ventotene. Iullio Antonio, accusato di cospirare contro l'imperatore, sarà costretto a togliersi la vita. Giulia verrà poi trasferita nella terra ferma ma morirà di stenti, vicino a lei solo la madre Scribonia.
Restano i due nipoti di Augusto tanti cari: Gaio Cesare e Lucio Cesare. Il 2.d.C. muore Lucio Cesare a 19 anni a Marsiglia per una malattia, due anni dopo a 24 anni muore anche il fratello Gaio nell'Anatolia durante un agguato. Per la loro fine prematura i sospetti si concentrano su Livia il cui obiettivo è favorire l'ascesa del figlio Tiberio. Resta un solo maschio che porta nelle vene il sangue di Augusto è Agrippa postumo figlio di Giulia e Agrippa chiamato postumo perché nato dopo la morte del padre. Agrippa postumo viene spedito in esilio su un'altra isola a Pianosa ma i motivi non sono chiari. Secondo alcuni Livia convince Augusto ad esiliarlo, ma 7 anni dopo, poco prima della morte, Augusto va a trovarlo per riconciliarsi. Illazioni raccontano che Livia era talmente preoccupata che concedesse il potere al nipote, che decide di avvelenare Ottaviano.Tiberio sale al trono, il primo a morire è Agrippa postumo per mano di un Centurione spedito a Pianosa ad ucciderlo
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Agrippina tesse gli intrighi di palazzo. Nerone eletto quinto imperatore di Roma
il suo nome era Lucio Domizio Enobarbo, divenuto il quinto imperatore di Roma con il nome di Nerone. Nasce ad Anzio nel dicembre del 37 d.C. sotto il regno di Caligola fratello di sua madre Agrippina
I figli servivano a perpetuare la genia; soprattutto se si trattava di una genia appartenente a quelle che si consideravano artefici della nascita e dell'ascesa di Roma, i cosiddetti patres, da cui il termine patricii che avrebbe contraddistinto l'aristocrazia dell'Urbe. I suoi membri tenevano in particolar modo a proseguire la loro stirpe: come per tutti i potenti, era soprattutto un modo perpetuare se stessi, il loro potere e la loro influenza sulla società. Una volta divenuto imperatore, per esempio, Ottaviano Augusto diede sempre priorità al vincolo diretto di sangue: privo di figli maschi, considerò i figliastri Tiberio e Druso una seconda scelta come eredi, privilegiando i figli di sua sorella e di sua figlia; solo la morte precoce e sospetta di tutti i Giuli su cui aveva fatto ricadere la sua attenzione, lo spinse a lasciare l'Impero a uno dei Claudi che gli aveva portato in dote sua moglie Livia Drusilla