Il capolavoro di Otto Dix - i sette peccati capitali. Dipinto in piena epoca nazista

Il capolavoro di Otto Dix - i sette peccati capitali. Dipinto in piena epoca nazista

è una critica alla società tedesca del tempo: in primo piano, una donna anziana si piega faticosamente a raccogliere una borsa di denari: è l'Avarizia, con le tipiche caratteristiche fisiche della gobba e del naso adunco

in groppa all'avarizia siede l'Invidia, rappresentata da un bambino con l'inquietante maschera raffigurante Hitler (Dix dipinse gli inconfondibili baffi a guerra conclusa, per evitare ritorsioni). 

Il personaggio più importante dell'opera, posto al centro della composizione, è l'Accidia, che indossa un costume da scheletro, brandisce la falce ed è priva di cuore, a simboleggiare la morte: rappresenta l'inerzia e il silenzio del popolo tedesco rispetto all'avvento del nazismo; non a caso la posizione delle gambe e delle braccia dell'accidia ricorda La svastica. 

La figura femminile intenta a danzare e a porgere i semi all'accidia e la Lussuria, con le pieghe delle sua veste a forma di vagina. La creatura demoniaca con le corna nella parte sinistra del dipinto e l'Ira; il personaggio con la testa enorme è invece la Superbia; con le orecchie tappate perché il superbo è concentrato su se stesso e con la bocca a forma di ano perché è sempre intento a tessere le proprie lodi; infine, nell'angolo in alto a destra, la Gola, rappresentata da un personaggio che porta sulla testa una pentola

Otto Dix - i sette peccati capitali, 1933

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