Come può una prostituta-alcolizzata essere un soggetto adatto ad un dipinto?

Come può una prostituta-alcolizzata essere un soggetto adatto ad un dipinto?

Questo scorcio di vita vera e moderna si rivelò troppo vera. Il titolo originale "in un caffè" diventò "l'assenzio" (che si riferisce sia alla bevanda molto alcolica sia ai consumatori). Quando l'opera fu esposta alla gallery fece un enorme scalpore. Per alcuni era un terribile affronto alla morale vittoriana

I più si chiedevano: come potevano una prostituta alcolizzata (che beve assenzio) e il suo altrettanto depravato compagno (che beve un rimedio per la sbronza) seduti in un bar dei bassifondi di Parigi, essere dei soggetti adatti a un dipinto? 

L'aspetto ancora più scandaloso era la notorietà dei due, l'attrice Ellen André e l'artista bohemien Marcellin Désboutin. La scena è ambientata all'interno del cafè de la Nouvelle Athenes. Il personaggio maschile ha davanti a sé un bicchiere di mazagran, un rimedio contro i postumi dell'ubriachezza. La fanciulla (Ellen Andrée), inizia la sua carriera come modella e posa per gli impressionisti. Altri, invece, trovarono il quadro, un capolavoro rivoluzionario. Qual era l'intento di Degas? 

Alcuni si soffermano sulle spalle ricurve e lo sguardo vitreo della dipendenza, altri vedono nella scena un momento di assorta intimità. E' improbabile che Degas volesse mentre in guardia dagli orrori dell'alcolismo, forse intendeva solo scattare un'istantaneo di vita moderna

L'assenzio - Edgar Degas, 1876

quello che interessava a Degas era cogliere un momento di modernità, di vita quotidiana di due parigini in preda ad uno sballo annoiato per sfuggire agli sbadigli; è un istantanea del male di vivere, la magia e probabilmente altrove. L'artista ottiene questo effetto di straniamento anche grazie alla scelta di un'inquadratura che diremmo fotografica, decentrata, apparentemente uno scatto al volo, con quel tanto di casualità che ci accosta ai tavolini

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Agli sgoccioli dell'Ottocento una minaccia verde si aggirava per l'Europa, terrorizzando i suoi cittadini. L'assenzio si otteneva da una combinazione di piante ed erbe aromatiche, tra cui il genepì, l'anice, il finocchio e la maggiorana selvatica, che prima venivano testate e poi fatte macerare nell'alcol e distillate fino a ottenere un liquore amaro color pera. Non era una preparazione del tutto nuova: gli antichi greci e romani avevano usato prodotti simili come repellente per gli insetti e come antisettico. Una versione moderna di questo miscuglio aveva anche scopi medicinali

L'assenzio fece il suo ingresso sul mercato al volgere del secolo, Ma veniva Considerato soprattutto un medicinale: veniva somministrato ai soldati francesi di stanza in Africa per aiutarli a tenere lontana la malaria. 

Nel giro di poco tempo tuttavia, la gente iniziò a perdere la testa per questo liquore verde. All'inizio non era molto diverso dagli altri aperitivi in circolazione (i francesi erano ossessionati da questo momento della giornata). Bastava versarne un misurino in un bicchiere, e poi diluire il liquido con acqua ghiacciata filtrata attraverso una zolletta di zucchero. La differenza con le altre bevande consisteva nell'immediata visibilità dell'assenzio, dovuta anche al suo colore, e nella sua popolarità, che esplose quando nel 1860 i produttori iniziarono a usare l'alcool estratti da cereali a basso costo. Il suo fascino si estese presto fuori dai circoli. Negli anni Settanta dell'Ottocento un bicchierino di assenzio costavano più di 10 centesimi, molto meno che un bicchiere di vino, e nove volte su dieci il rito dell'aperitivo era a base di assenzio. Intere quartieri di Parigi emanavano un odore vagamente erboso tra le cinque e le sei di pomeriggio. L'assenzio era diventato una fonte di preoccupazione non solo in Francia ma anche in Svizzera, dove lo bevevano in molti, in Gran Bretagna, che si temeva sarebbe stata presto contagiata dal vizio. Presto si innescò una campagna moralizzatrice contro la sua assunzione. Il 4 maggio del 1868 il Times avvisò i lettori che l'assenzio minacciava il diffondersi come in Francia e di diventare pericolo come l'avido consumo di oppio in Cina.

L'assenziomania iniziava a essere percepita sempre più spesso come una patologia medica, distinta dall'alcolismo. La gente parlava di allucinazione e di infermità mentale permanente. 

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