[85] Itaque non inscite Heracleotes Dionysius ad ea disputat, quae apud Homerum Achilles queritur hoc, ut opinor, modo: corque meum penitus turgescit tristibus iris, cum decore omni me orbatum laude recordor | [85] Pertanto non è privo di finezza Dionisio di Eraclea nel commento che fa al passo di Omero in cui Achille si lamenta, come penso, con queste parole: il mio cuore si gonfia fino in fondo di ira acerba, quando ricordo di essere privato di ogni onore e della gloria |
[86] Num manus adfecta recte est, cum in tumore est, aut num aliud quodpiam membrum tumidum ac turgidum non vitiose se habet | [86] Forse è nella sua normale condizione una mano, se si gonfia, o forse un altro organo che si presenti alquanto gonfio e turgido non è in una condizione irregolare |
Sic igitur inflatus et tumens animus in vitio est | Così dunque lanima gonfia e turgida è in una condizione anormale |
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Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 03; 34-64
[87] Sapientis autem animus semper vacat vitio, numquam turgescit, numquam tumet; at irati animus eius modi est; numquam igitur sapiens irascitur; nam si irascitur, etiam concupiscit; proprium est enim irati cupere, a quo laesus videatur, ei quam maxumum dolorem inurere; qui autem id concupierit, eum necesse est, si id consecutus sit, magno opere laetari, ex quo fit, ut alieno malo gaudeat; quod quoniam non cadit in sapientem, ne ut irascatur quidem cadit | [87] Ma lanima del sapiente è sempre libera da errori, non è mai gonfia, non è mai tumida; invece lanima irata è in tale condizione, dunque il sapiente non si adira mai; infatti se cede allira, cede anche al desiderio; infatti è proprio di chi cede allira desiderare ed augurare il dolore più bruciante a colui dal quale si sente offeso; ma è inevitabile che chi desidererà ciò, proverà una grande gioia, se otterrà il scopo, da ciò consegue che godrà del male altrui; poiché ciò non intacca il sapiente, egli non è neanche soggetto allira |
[88] Sin autem caderet in sapientem aegritudo, caderet etiam iracundia; qua quoniam vacat, aegritudine etiam vacabit | [88] Se invece lira intaccasse il sapiente, egli sarebbe soggetto anche allira; poiché è libero da essa, sarà libero anche dallafflizione |
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Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 01; 188-229
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 01; 188-229
[89] Etenim si sapiens in aegritudinem incidere posset, posset etiam in misericordiam, posset in invidentiam | [89] Infatti se il sapiente potesse incorrere nellafflizione, potrebbe incappare anche nella misericordia e nellinvidia |
[90] Non dixi invidiam, quae tum est, cum invidetur; ab invidendo autem invidentia recte dici potest, ut effugiamus ambiguum nomen invidiae, quod verbum ductum est a nimis intuendo fortunam alterius, ut est in Melanippo: Quisnam florem liberum invidit meum | [90] Non ho detto invidia, che si usa per il significato passivo essere invidiato; invece dallattivo invidiare può essere ricavato opportunamente il termine invidentia, per evitare lambiguità del vocabolo invidia, termine che è adoperato con il significato di guardare troppo intensamente la fortuna di un altro, come è scritto nel Melanippo: Chi mai invidiò il fiore dei miei figli |
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Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 01; 274-332
Male Latine videtur, sed praeclare Accius; ut enim videre, sic invidere florem rectius quam flori | Sembra un latino scorretto, ma Accio si è espresso benissimo; infatti come per il transitivo videre, meglio invidere florem piuttosto che invidere flori |
[91] Nos consuetudine prohibemur; poëta ius suum tenuit et dixit audacius | [91] A noi questa costruzione è vietata dalluso; il poeta ha conservato il suo diritto ed ha adoperato unespressione ardita |
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Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 04; 11-20
[92] Cadit igitur in eundem et misereri et invidere | [92] Dunque chi prova il sentimento della compassione, prova anche quello dellinvidia |