[XI] [44] Id enim video poni genus tertium | [XI] 44] Infatti mi accorgo che tu hai messo un terzo tipo |
"Ita," inquit Antonius "et in eo quidem genere scio et me et omnis, qui adfuerunt, delectatos esse vehementer, cum a te est Popilia, mater vestra, laudata, cui primum mulieri hunc honorem in nostra civitate tributum puto | Sì -disse Antonio- a proposito di questo genere di discorsi, so bene che tanto io quanto tutti gli altri che vi assistettero, provammo un immenso godimento quando fu da te elogiatai vostra madre Popilia, che fu la donna alla quale credo per la prima volta fosse dato un simile onore nella nostra città |
Sed non omnia, quaecumque loquimur, mihi videntur ad artem et ad praecepta esse revocanda; [45] ex eis enim fontibus, unde [ad] omnia ornamenta dicendi [praecepta] sumuntur, licebit etiam laudationem ornare neque illa elementa desiderare, quae ut nemo tradat, quis est qui nesciat, quae sint in homine laudanda | Ma non tutte le discussioni che facciamo possono, a mio avviso, essere inquadrate in un sistema scientifico; [45] si può abbellire un discorso celebrativo, dalle medesime fonti da cui derivano tutti gli abbellimenti delleloquenza, e non sentire la mancanza di quei concetti generali che, benché nessuno li insegni chi è che non sa cosa bisogna lodare in un uomo |
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Cicerone, De Oratore: Libro 01; 16-20
Latino: dall'autore Cicerone, opera De Oratore parte Libro 01; 16-20
Positis enim eis rebus, quas Crassus in illius orationis suae, quam contra conlegam censor habuit, principio dixit: quae natura aut fortuna darentur hominibus, in eis rebus se vinci posse animo aequo pati; quae ipsi sibi homines parare possent, in eis rebus se pati non posse vinci; qui laudabit quempiam, intelleget exponenda sibi esse fortunae bona; [46] ea sunt generis, pecuniae, propinquorum, amicorum, opum, valetudinis, formae, virium, ingeni et ceterarum rerum, quae sunt aut corporis aut extraneae; si habuerit bene rebus eis usum; si non habuerit, sapienter caruisse; si amiserit, moderate tulisse; deinde, quid sapienter is, quem laudet, quid liberaliter, quid fortiter, quid iuste, quid magnifice, quid pie, quid grate, quid humaniter, quid denique cum aliqua virtute aut fecerit aut tulerit: haec et quae sunt eius generis facile videbit, qui volet laudare; et qui vituperare, contraria | Posti questii concetti, che ha pronunciato Crasso allinizio del discorso che tenne in qualità di censore contro il collega, egli diceva appunto:in quei beni che vengono dati alluomo dalla natura e dalla fortuna, io ammetto di potere essere vinto; non posso tollerare di essere vinto in quei beni che gli uomini possono procurarsi da sé ; chi vorrà elogiare qualcuno, dovrà elencare i beni che provengono dalla sorte; [46] questi sono la nascita, la ricchezza, la parentela, le amicizie, la potenza, la salute, la bellezza, la forza fisica, lingegno e quegli altri beni inerenti al corpo o che non sono dovuti alla nostra volontà; se luomo possiede questi beni, loratore dirà che ne ha fatto buon uso; se non li possiede, dirà che ne ha saputo fare a meno; se li avrà perduti, dirà che ha sopportato la perdita con rassegnazione; che cosa in materia di saggezza colui che loda, che cosa di liberalità, di fortezza danimo, di giustizia, di magnificenza, di pietà, di gratitudine, di umanità, quindi che cosa nel campo della virtù abbia fatto o abbia sopportato:chi vuole elogiare deve essere pronto a ricordare questi pregi e altri simili; chi vuoi biasimare farà il contrario |
[47] "Cur igitur dubitas," inquit Catulus, "facere hoc tertium genus, quoniam est in ratione rerum | [47] E subito Catulo: perché dunque esiti a fare di questi discorsi la terza classe, dal momento che ciò è nella natura delle cose |
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Cicerone, De Oratore: Libro 01; 21-25
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Non enim, si est facilius, eo de numero quoque est excerpendum | Non vorrai escluderla, solo per il fatto che si presenta più facile |
"Quia nolo," inquit, "omnia, quae cadunt aliquando in oratorem, quamvis exigua sint, ea sic tractare, quasi nihil possit dici sine praeceptis suis; [48] nam et testimonium saepe dicendum est ac non numquam etiam accuratius, ut mihi etiam necesse fuit in Sex Titium, seditiosum civem et turbulentum; explicavi in eo testimonio dicendo omnia consilia consulatus mei, quibus illi tribuno plebis pro re publica restitissem, quaeque ab eo contra rem publicam facta arbitrarer, eui; diu retentus sum, multa audivi, multa respondi | E Antonio rispose: Io non voglio dare delle norme precise su tutti i discorsi che possono essere fatti da un oratore, anche i più facili, come se loratore non possa dire niente, senza aver fatto sue le norme; [48] utti sappiamo che spesso bisogna rendere una testimonianza, che talvolta può essere lunga e complessa, come capitò a me nel processo contro Sesto Tizio, uomo sedizioso e turbolento; Nel rendere quella testimonianza, io esposi tutto ciò che avevo fatto durante il mio consolato, per oppormi a lui che era tribuno della plebe, nellinteresse del Senato, anche quello che, a mio giudizio, quelluomo aveva fatto contro lo Stato;per questo fui trattenuto a lungo, udii molte cose e risposi a molte domande |
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Num igitur placet, cum de eloquentia praecipias, aliquid etiam de testimoniis dicendis quasi in arte tradere | Se tu scrivessi un trattato sulleloquenza, vorresti forse dettare delle norme anche sul modo di rendere una testimonianza, come se ciò appartenesse allarte del dire |
" [XII] [49] "Nihil sane" inquit Catulus "necesse est | [XII] [49] No, certo , disse Catulo |
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"Quid si, quod saepe summis viris accidit, mandata sint exponenda aut in senatu ab imperatore aut ad imperatorem aut ad regem aut ad populum aliquem a senatu, num quia genere orationis in eius modi causis accuratiore est utendum, idcirco pars etiam haec causarum numeranda videtur aut propriis praeceptis instruenda | Ora- disse Antonio- se, cosa che accade spesso agli uomini che coprono alte cariche, si debba presentare un rapporto al Senato da parte di un generale o dal a un generale o a un re straniero o al popolo credi forse che, per il fatto che in tali occasioni bisogna fare uso di un linguaggio molto accurato, sia necessario classificare anche questi discorsi e regolarli con norme particolari |