[24][1] Quomodo, inquit, cum dicatis ignis hanc esse naturam ut petat superiora, fulmen terram petit | [24] [1] Comè possibile, ribatte, che il fulmine si diriga verso la terra, quando voi sostenete che la natura del fuoco è tale da tendere verso lalto |
Aut falsum est quod de igne dixistis ; est enim illi aeque sursuin iter quam deorsum | O è falso ciò che avete affermato del fuoco; esso, infatti, può muoversi sia verso lalto sia verso il basso |
Utrumque verum potest esse | Possono essere vere entrambe le affermazioni |
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Seneca, Naturales Quaestiones: Prefatio 01 - 17
Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Prefatio 01 - 17
Ignis enim natura in verticem surgit et, si nihil illum prohibet, ascendit, sicut a qua natura defertur ; si tamen aliqua uis accessit quae illam in contrarium circumageret, illo intenditur unde imbre deiecta est | Il fuoco, infatti, per natura si eleva verticalmente e, se niente lo ostacola, sale come lacqua per natura scende; se, però si aggiunge una qualche forza che la spinge in senso contrario, si rivolge verso il luogo donde è caduta come pioggia |
[2] Fulmen autem cadit eadem necessitate qua excutitur | [2] Ora il fulmine va verso il basso per la stessa necessità per la quale |
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Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 06; 26-32
Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Libro 06; 26-32
ld his ignibus accidit quod arboribus quarum cacumina, si tenera sunt, ita deorsum trahi possunt ut etiam terram attingant, sed cum permiseris, in locum suum exilient | A questi fuochi accade la cosa che agli alberi, le cui cime possono essere piegate fino a toccare terra; ma, appena lasciate andare, ritorneranno nella loro posizione naturale |
Itaque non est quod eum spectes cuiusque rei habitum qui illi non ex voluntate est | Perciò non cè ragione di soffermarsi a considerare quegli aspetti di ciascuna cosa che non sono conformi alla sua volontà |
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Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 02; 01-05
Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Libro 02; 01-05
[3] Si ignem permittis ira quo velit, caelum, id est levissimi cuiusque sedem, repetet; ubi est aliquid quod eum ferat et ab impetu suo avertat, id non natura, sed servitus eius fit | [3] Se permetterai al fuoco di andare dove vuole, tornerà verso il cielo, cioè verso la sede di tutti gli elementi più leggeri; ma se cè qualcosa che lo colpisce e lo distoglie dalla sua tendenza, esso agisce non per natura, ma per sottomissione |
[25][1] Dicis, inquit, nubes attritas edere ignem, cum sint umidae, immo udae ; quomodo ergo possunt gignere ignem, quem non magis verisimile est ex nube quam ex aqua generari | [25][1]Tu affermi, ribatte, che le nubi sottoposte ad attrito producono il fuoco, pur essendo umide, anzi cariche dacqua; come possono, dunque, generare il fuoco, quando non è più verosimile che questo da una nube che dallacqua |