Non est autem quod verearis ne ad indignum res tanta perveniat: nisi sapienti sua non placent; omnis stultitia laborat fastidio sui Vale Sic est, non muto sententiam: fuge multitudinem, fuge paucitatem, fuge etiam unum Non habeo cum quo te communicatum velim Et vide quod iudicium meum habeas: audeo te tibi credere Crates, ut aiunt, huius ipsius Stilbonis auditor, cuius mentionem priore epistula feci, cum vidisset adulescentulum secreto ambulantem, interrogavit quid illic solus faceret 'Mecum' inquit 'loquor ' Cui Crates 'cave' inquit 'rogo et diligenter attende: cum homine malo loqueris' Lugentem timentemque custodire solemus, ne solitudine male utatur |
Non temere, poi, che un bene tanto grande tocchi ad un uomo indegno: solo il saggio è contento delle cose sue; gli sciocchi, invece, sono tormentati dal disgusto di se stessi Stammi bene così, non cambio parere: evita la massa, evita i pochi, evita anche il singolo Non conosco nessuno con cui vorrei che tu avessi rapporti Vedi come ti stimo: oso affidarti a te stesso Cratete, raccontano, discepolo proprio di quello Stilbone che ho nominato nella lettera precedente, vedendo un ragazzo che passeggiava in disparte, gli chiese che cosa facesse lì da solo Parlo con me stesso, fu la risposta E Cratere replicò: Mi raccomando, fa' molta attenzione, stai parlando con un cattivo individuo Solitamente teniamo d'occhio chi è in preda aldolore e alla paura perché non faccia cattivo uso della solitudine |
Nemo est ex imprudentibus qui relinqui sibi debeat; tunc mala consilia agitant, tunc aut aliis aut ipsis futura pericula struunt, tunc cupiditates improbas ordinant; tunc quidquid aut metu aut pudore celabat animus exponit, tunc audaciam acuit, libidinem irritat, iracundiam instigat Denique quod unum solitudo habet commodum, nihil ulli committere, non timere indicem, pert stulto: ipse se prodit Vide itaque quid de te sperem, immo quid spondeam mihi - spes enim incerti boni nomen est -: non invenio cum quo te malim esse quam tecum Repeto memoria quam magno animo quaedam verba proieceris, quanti roboris plena: gratulatus sum protinus mihi et dixi, 'non a summis labris ista venerunt, habent hae voces fundamentum; iste homo non est unus e populo, ad salutem spectat' Sic loquere, sic vive; vide ne te ulla res deprimat |
Se uno è dissennato non deve essere lasciato a se stesso; ora rimugina cattivipropositi, prepara pericoli a sé o agli altri, seconda turpi passioni; ora manifesta tutti quei sentimenti che nascondeva per timore o per vergogna, acuisce la sua audacia, eccita la libidine, fomenta l'ira Infine, l'unico vantaggio della solitudine, cioè non confidare niente a nessuno, non temere spie, manca agli sciocchi: si tradiscono da soli Vedi, dunque, quali speranze nutro su di te; anzi, poiché la speranza indica un bene incerto, vedi che cosa mi riprometto: non c'è nessuno con cui vorrei che tu avessi rapporti piuttosto che con te stesso Ripenso alle parole magnanime e vigorose da te pronunciate: mi sono subito rallegrato con me stesso e ho detto: Queste frasi nascono dal cuore, non dalle labbra; costui non è uno dei tanti, mira al bene Parla così, vivi così: bada che niente possa abbatterti |
Votorum tuorum veterum licet deis gratiam facias, alia de integro suscipe: roga bonam mentem, bonam valetudinem animi, deinde tunc corporis Quidni tu ista vota saepe facias Audacter deum roga: nihil illum de alieno rogaturus es Sed ut more meo cum aliquo munusculo epistulam mittam, verum est quod apud Athenodorum inveni: 'tunc scito esse te omnibus cupiditatibus solutum, cum eo perveneris ut nihil deum roges nisi quod rogare possis palam' Nunc enim quanta dementia est hominum turpissima vota dis insusurrant; si quis admoverit aurem, conticiscent, et quod scire hominem nolunt deo narrant Vide ergo ne hoc praecipi salubriter possit: sic vive cum hominibus tamquam deus videat, sic loquere cum deo tamquam homines audiant Vale |
Sii pure grato agli dèi peravere esaudito i tuoi voti di un tempo, formulane altri nuovi: chiedi l'integrità della mente, la salute dell'anima e poi del corpo Perché nondovresti formulare spesso questi voti Prega dio con coraggio: non è tua intenzione chiedergli nulla che appartenga ad altri Ma per mandarti come al solito la lettera con un piccolo dono, ecco quello che ho trovato in Atenodoro e che secondo me corrisponde a verità: Sappi che sarai libero da ogni passione, quando arriverai al punto di chiedere a dio solo ciò che puoi chiedere davanti a tutti E invece come sono privi di senno gli uomini Rivolgono sottovoce a dio le preghiere più turpi; se qualcuno li ascolta, tacciono, e quello che non vogliono che gli uomini sappiano lo raccontano a dio Vedi, dunque, se non è utile questo insegnamento: vivi in mezzo agli uomini come se dio ti vedesse e parla con lui come se gli uomini ti udissero Stammi bene |
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Locutus est mecum amicus tuus bonae indolis, in quo quantum esset animi, quantum ingenii, quantum iam etiam profectus, sermo primus ostendit Dedit nobis gustum, ad quem respondebit; non enim ex praeparato locutus est, sed subito deprehensus Ubi se colligebat, verecundiam, bonum in adulescente signum, vix potuit excutere; adeo illi ex alto suffusus est rubor Hic illum, quantum suspicor, etiam cum se confirmaverit et omnibus vitiis exuerit, sapientem quoque sequetur Nulla enim sapientia naturalia corporis aut animi vitia ponuntur: quidquid infixum et ingenitum est lenitur arte, non vincitur |
Ho avuto un colloquio con il tuo amico, un ragazzo di buona indole e già le sue prime parole mi hanno mostrato la sua grandezza d'animo, la sua intelligenza e i progressi morali compiuti, Mi ha fornito un saggio delle qualità cui terrà fede Non era preparato a parlare: è stato colto di sorpresa Mentre si concentrava, solo in parte riuscì a superare quella timidezza che è un buon segno in un giovane e arrossì come dal profondo dell'anima Questo rossore, immagino, lo seguirà sempre anche quando, confermati i suoi sani princip e spogliatosi di tutti i vizi, sarà ormai diventato un saggio Nemmeno la saggezza può cancellare i difetti naturali del corpo o dello spirito: la scienza può attenuare, non vincere completamente le tendenze radicate e congenite |
Quibusdam etiam constantissimis in conspectu populi sudor erumpit non aliter quam fatigatis et aestuantibus solet, quibusdam tremunt genua dicturis, quorundam dentes colliduntur, lingua titubat, labra concurrunt: haec nec disciplina nec usus umquam excutit, sed natura vim suam exercet et illo vitio sui etiam robustissimos admonet Inter haec esse et ruborem scio, qui gravissimis quoque viris subitus affunditur Magis quidem in iuvenibus apparet, quibus et plus caloris est et tenera frons; nihilominus et veteranos et senes tangit Quidam numquam magis quam cum erubuerint timendi sunt, quasi omnem verecundiam effuderint Sulla tunc erat violentissimus cum faciem eius sanguis invaserat Nihil erat mollius ore Pompei; numquam non coram pluribus rubuit, utique in contionibus |
Anche certi uomini di carattere fermo sudano copiosamente davanti alla folla, come se fossero stanchi e accaldati; ad alcuni, quando devono parlare, tremano le ginocchia; altri battono i denti, tartagliano e hanno le labbra incollate; né l'esercizio, né l'esperienza possono mai cancellare questi difetti: la natura esercita la sua forza e persino agli uomini più vigorosi ricorda la propria presenza valendosi delle loro debolezze Tra queste c'è pure il rossore che sale d'improvviso anche al volto degli uomini più importanti Ma più spesso compare nei giovani che sono più ardenti e hanno il viso delicato; non risparmia, però nemmeno gli anziani e i vecchi Certuni vanno temuti soprattutto quando arrossiscono, come se avessero perduto ogni pudore Silla diventava violentissimo quando il sangue gli saliva al viso Niente era più dolce del volto di Pompeo; arrossiva sempre davanti alla folla, soprattutto se doveva tenere un discorso |
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Fabianum, cum in senatum testis esset inductus, erubuisse memini, et hic illum mire pudor decuit Non accidit hoc ab infirmitate mentis sed a novitate rei, quae inexercitatos, etiam si non concutit, movet naturali in hoc facilitate corporis pronos; nam ut quidam boni sanguinis sunt, ita quidam incitati et mobilis et cito in os prodeuntis Haec, ut dixi, nulla sapientia abigit: alioquin haberet rerum naturam sub imperio, si omnia eraderet vitia Quaecumque attribuit condicio nascendi et corporis temperatura, cum multum se diuque animus composuerit, haerebunt; nihil horum vetari potest, non magis quam accersi Artifices scaenici, qui imitantur affectus, qui metum et trepidationem exprimunt, qui tristitiam repraesentant, hoc indicio imitantur verecundiam |
Ricordo che Fabiano, chiamato in senato come testimone, arrossì e quel pudore gli si confaceva mirabilmente Questo non accade per debolezza d'animo, ma per la singolarità di un avvenimento che, se anche non sgomenta chi non è abituato, lo altera se è incline per natura a questo difetto; infatti, mentre alcuni sono di sangue calmo, altri lo hanno irruente, eccitabile e che affluisce rapidamente al volto Come ho già detto, nemmeno la saggezza può eliminare questi difetti: del resto, se potesse cancellarli tutti, avrebbe il dominio della natura Tutte le caratteristiche legate alla nascita o alla costituzione fisica, persisteranno in noi, anche secercheremo a lungo e con tenacia di correggerci; non possiamo sradicarle, come non possiamo procurarcele Gli attori che rappresentano i sentimenti, che esprimono la paura, la trepidazione, la tristezza, riescono a rendere anche la timidezza: chinano il volto, parlano con voce sommessa, abbassano gli occhi e li tengono fissi a terra |
Deiciunt enim vultum, verba summittunt, figunt in terram oculos et deprimunt: ruborem sibi exprimere non possunt; nec prohibetur hic nec adducitur Nihil adversus haec sapientia promittit, nihil proficit: sui iuris sunt, iniussa veniunt, iniussa discedunt Iam clausulam epistula poscit Accipe, et quidem utilem ac salutarem, quam te affigere animo volo: 'aliquis vir bonus nobis diligendus est ac semper ante oculos habendus, ut sic tamquam illo spectante vivamus et omnia tamquam illo vidente faciamus' Hoc, mi Lucili, Epicurus praecepit; custodem nobis et paedagogum dedit, nec immerito: magna pars peccatorum tollitur, si peccaturis testis assistit Aliquem habeat animus quem vereatur, cuius auctoritate etiam secretum suum sanctius faciat O felicem illum qui non praesens tantum sed etiam cogitatus emendat |
Non possono,però fingere il rossore: è una reazione che non si può frenare, né provocare Nemmeno la saggezza può in questo caso, garantire un rimedio o giovare in alcun modo: sono fenomeni incontrollabili, vanno e vengono spontaneamente Ma è ormai tempo di concludere Eccoti una massima utile e salutare che voglio tu ti imprima bene nell'animo: Dobbiamo indirizzare la nostra stima verso un uomo onesto e averlo sempre davanti agli occhi per vivere come se lui ci guardasse, e agire sempre come se ci vedesse Questo Lucilio mio, è un insegnamento di Epicuro; egli ci ha dato, e a ragione, un custode e un maestro: si evitano molti errori, se è presente un testimone quando si sta per commetterli bene provare rispetto e riverenza per una persona che possa rendere più puro ogni nostro segreto sentimento con la sua autorevolezza Beato chi con la sua presenza fisica, o anche solo spirituale, ci aiuta a emendarci |
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O felicem qui sic aliquem vereri potest ut ad memoriam quoque eius se componat atque ordinet Qui sic aliquem vereri potest cito erit verendus Elige itaque Catonem; si hic tibi videtur nimis rigidus, elige remissioris animi virum Laelium Elige eum cuius tibi placuit et vita et oratio et ipse animum ante se ferens vultus; illum tibi semper ostende vel custodem vel exemplum Opus est, inquam, aliquo ad quem mores nostri se ipsi exigant: nisi ad regulam prava non corriges Vale Quocumque me verti, argumenta senectutis meae video Veneram in suburbanum meum et querebar de impensis aedificii dilabentis Ait vilicus mihi non esse neglegentiae suae vitium, omnia se facere, sed villam veterem esse Haec villa inter manus meas crevit: quid mihi futurum est, si tam putria sunt aetatis meae saxa |
Beato chi rispetta un uomo al punto di correggersi e migliorarsi anche solo ricordandolo Se uno può rispettare tanto una persona, presto sarà anch'egli oggetto di rispetto Scegli, dunque, Catone; e se ti sembra troppo intransigente, scegli Lelio più mite di carattere Scegli un uomo di cui approvi la vita, le parole e il volto stesso, specchio dell'anima; Tienilo sempre davanti agli occhi come guida e come esempio necessario, ti dico, regolare su qualcuno la nostra condotta: non si possono correggere i difetti senza una norma cui fare riferimento Stammi bene Dovunque mi volti, vedo i segni della mia vecchiaia Ero andato nella mia villa fuori città e mi lamentavo per le spese necessarie alla casa ormai in rovina Il fattore mi risponde che non è colpa della sua negligenza; lui fa il possibile, ma l'edificio è vecchio Questa villa l'ho tirata su io: che sarà di me, se i massi che hanno la mia età sono in un tale disfacimento |
Iratus illi proximam occasionem stomachandi arripio 'Apparet' inquam 'has platanos neglegi: nullas habent frondes Quam nodosi sunt et retorridi rami, quam tristes et squalidi trunci Hoc non accideret si quis has circumfoderet, si irrigaret ' Iurat per genium meum se omnia facere, in nulla re cessare curam suam, sed illas vetulas esse Quod intra nos sit, ego illas posueram, ego illarum primum videram folium Conversus ad ianuam 'quis est iste ' inquam 'iste decrepitus et merito ad ostium admotus foras enim spectat Unde istunc nanctus es quid te delectavit: alienum mortuum tollere ' At ille 'non cognoscis me ' inquit: 'ego sum Felicio, cui solebas sigillaria afferre; ego sum Philositi vilici filius, deliciolum tuum' 'Perfecte' inquam 'iste delirat: pupulus, etiam delicium meum factus est Prorsus potest fieri: dentes illi cum maxime cadunt |
Adirato con lui, colgo al volo il primo pretesto per sfogare la mia stizza: evidente, dico, che questi platani sono trascurati: non hanno foglie i rami sono secchi e nodosi, i tronchi spogli e aridi Questo non succederebbe se qualcuno ci zappasse intorno, se li innaffiasse Egli giura sul mio genio protettore che fa tutto il necessario, che non manca di curarli, ma sono alberi ormai piuttosto vecchi Rimanga fra noi: sono stato io a piantarli, io a vederne le prime foglie Mi giro verso la porta Chi è costui esclamo, questo vecchio decrepito che giustamente sta davanti alla porta e guarda all'esterno Dove l'hai trovato Perché mai hai portato qui la salma di uno sconosciuto E quello: Ma come, non mi riconosci Sono Felicione: mi regalavi sempre le statuette di argilla; sono figlio del fattore Filosito, ti ero tanto caro Costui è proprio pazzo, dico, ora è diventato un ragazzetto, la mia gioia Certo, può essere: proprio adesso gli cadono i denti |
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' Debeo hoc suburbano meo, quod mihi senectus mea quocumque adverteram apparuit Complectamur illam et amemus; plena est voluptatis, si illa scias uti Gratissima sunt poma cum fugiunt; pueritiae maximus in exitu decor est; deditos vino potio extrema delectat, illa quae mergit, quae ebrietati summam manum imponit quod in se iucundissimum omnis voluptas habet in finem sui differt Iucundissima est aetas devexa iam, non tamen praeceps, et illam quoque in extrema tegula stantem iudico habere suas voluptates; aut hoc ipsum succedit in locum voluptatium, nullis egere Quam dulce est cupiditates fatigasse ac reliquisse 'Molestum est' inquis 'mortem ante oculos habere ' Primum ista tam seni ante oculos debet esse quam iuveni - non enim citamur ex censu -; deinde nemo tam sene est ut improbe unum diem speret Unus autem dies gradus vitae est |
Devo una cosa alla mia villa: dovunque mi sono girato, mi è apparsa evidente la mia vecchiaia Accogliamola e amiamola: può procurare grandi piaceri, se sappiamo farne buon uso I frutti di fine stagione sono i più graditi; la fanciullezza è bellissima quando sta per finire; chi è dedito al bere gusta soprattutto l'ultimo bicchiere, quello che stordisce, che dà all'ebbrezza il tocco finale Di ogni piacere, il meglio è alla fine dolcissima l'età avanzata, ma non ancora sull'orlo della tomba, e anche il periodo agli sgoccioli della vita ha, secondo me, i suoi piaceri; o, almeno, a essi subentra il non sentirne più il bisogno Come è dolce aver estenuato e abbandonato le passioni penoso, però avere la morte davanti agli occhi, ribatti Innanzi tutto davanti agli occhi devono averla vecchi e giovani: non siamo chiamati in base all'età inoltre, nessuno è tanto vecchio da non poter sperare in un altro giorno di vita E un solo giorno è un momento della vita |