[1] Videor mihi intueri animum tuum incensum et efferuescentem, paras adclamare: 'haec sunt quae auctoritatem praeceptis vestris detrahant | [1] Mi pare di vederti dentro, tutto fuoco e bollore, stai per sbottare: Questa è roba che toglie ogni credibilità a quanto insegnate |
Magna promittitis et quae ne optari quidem, nedum credi possint | Promettete grandi cose, tali che non si possono desiderare e nemmeno credere |
Deinde ingentia locuti cum pauperem negastis esse sapientem, non negatis solereilli et servum et tectum et cibum deesse; cum sapientem negastis insanire, non negatis et alienari et parum sana verba emittere et quidquid vis morbi cogit audere; cum sapientem negastis seruum esse, idem non itis infitias et ueniturum et imperata facturum et domino suo seruilia praestaturum ministeria: ita sublato alte supercilio in eadem quae ceteri descenditis mutatis rerum nominibus | Poi, dopo aver detto parolone, dopo aver detto che il saggio non può essere povero, confessate che spesso non ha una casa, uno schiavo, il cibo; dopo aver detto che il saggio non può essere pazzo, ammettete che può impazzire, dire parole insensate, osare ciò cui lo costringe la violenza della sua malattia; dite che il saggio non può essere schiavo, e non negate che può esser messo in vendita e costretto ad ubbidire a comando ed a prestare al suo padrone servigi da schiavo: così, pieni di spocchia, scendete a dire le stesse cose che dicono gli altri, cambiandone soltanto i nomi |
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Seneca, De Constantia Sapientis: 08; 01-03
Latino: dall'autore Seneca, opera De Constantia Sapientis parte 08; 01-03
[2] Tale itaque aliquid et in hoc esse suspicor, quod prima specie pulchrum atque magnificum est, nec iniuriam nec contumeliam accepturum esse sapientem | [2] Sospetto che qualcosa del genere entri anche in questa tesi, che pure, a prima vista, è bella e meravigliosa, secondo cui il saggio non può ricevere ingiuria né offesa |
Multum autem interest utrum sapientem extra indignationem an extra iniuriam ponas | Ma cè una bella differenza tra il porre il saggio al di sopra dello sdegno e porlo al di sopra dellingiuria |
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Seneca, De Constantia Sapientis: 17; 01-04
Latino: dall'autore Seneca, opera De Constantia Sapientis parte 17; 01-04
Nam si dicis illum aequo animo laturum, nullum habet priuilegium, contigit illi res uulgaris et quae discitur ipsa iniuriarum adsiduitate, patientia; si negas accepturum iniuriam, id est neminem illi temptaturum facere, omnibus relictis negotiis Stoicus fio | Infatti, se vuoi dire che saprà sopportare serenamente, non ha nessun privilegio e gli è toccata in sorte una virtù comunissima, che simpara dalla frequenza stessa delle ingiurie: la pazienza: se, invece, mi dimostri che non riceverà ingiurie, cioè che nessuno tenterà di fargliene, pianto tutti i miei affari e mi faccio stoico |
[3] Ego uero sapientem non imaginario honore uerborum exornare constitui, sed eo loco ponere quo nulla permittatur iniuria | [3] Ebbene, io non mi sono proposto di fregiare il saggio di parole onorifiche fittizie, ma di porlo in quel luogo in cui non sia possibile nessuna ingiuria |
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Seneca, De Constantia Sapientis: 10; 01-05
Latino: dall'autore Seneca, opera De Constantia Sapientis parte 10; 01-05
'Quid ergo | Che significa |
Nemo erit qui lacessat, qui temptet | Che non ci sarà nessuno che lo stuzzichi, lo assalga |
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Seneca, De Constantia Sapientis: 18; 01-06
Latino: dall'autore Seneca, opera De Constantia Sapientis parte 18; 01-06
' Nihil in rerum natura tam sacrum est quod sacrilegum non inveniat, sed non ideo diuina minus in sublimi sunt si existunt qui magnitudinem multum ultra se positam non tacturi adpetant; inuulnerabile est non quod non feritur, sed quod non laeditur: ex hac tibi nota sapientem exhibebo | Al mondo, non cè nulla di tanto sacro che non trovi un sacrilego, ma non per questo le cose divine sono meno in alto, dacché esiste chi brama attaccare, anche se destinato a non toccarla neppure, una grandezza posta molto oltre le sue forze; linvulnerabilità non consiste nel non essere colpiti, ma nel non restare feriti: ti farò riconoscere il saggio sulla scorta di questo contrassegno |